Cos’è il trofoblasto e quali sono le patologie correlate

Emanuela Spotorno | Editor

Ultimo aggiornamento – 27 Giugno, 2024

donna incinta dal ginecologo

Il trofoblasto è un tessuto che partecipa allo sviluppo embrionale umano. Si tratta di un insieme di cellule che si forma durante le primissime fasi della gravidanza e gioca un ruolo fondamentale nella formazione della placenta.

In particolare, il trofoblasto è responsabile dell'invasione dell'endometrio uterino e della creazione dei villi coriali, strutture che permettono lo scambio di nutrienti e gas tra madre e feto.

Scopriamo insieme la funzione di questo importante tessuto e le patologie ad esso correlate.

Trofoblasto: cos’è e quali sono le sue funzioni

Come già accennato il trofoblasto è un tessuto cellulare periferico dell’ovulo, fondamentale durante la fase di formazione dell’embrione. Il trofoblasto si forma già nella prima fase della gravidanza, intorno al quinto giorno, e contribuisce a nutrire l’embrione stesso, oltre a svolgere diverse funzioni vitali, tra cui:

  • impianto embrionale: favorisce l'adesione dell'embrione alla parete uterina;
  • formazione della placenta: contribuisce alla creazione della placenta, l'organo che nutre e protegge il feto;
  • produzione di ormoni: rilascia ormoni essenziali per il mantenimento della gravidanza, come la gonadotropina corionica umana (hCG).

Trofoblasto e placenta

Il trofoblasto e la placenta sono strettamente interconnessi nel processo di sviluppo embrionale. Durante l'impianto dell'embrione, il trofoblasto inizia a differenziarsi in due strati principali: il citotrofoblasto e il sinciziotrofoblasto.

Il citotrofoblasto è composto da cellule singole che proliferano e si fondono per formare il sinciziotrofoblasto, uno strato multinucleato che penetra profondamente nell'endometrio uterino.

Dal terzo mese di gravidanza in poi il trofoblasto prende il nome di placenta e svolgerà numerose funzioni, tra cui:

  • scambio di sostanze nutritive e ossigeno: facilita il trasferimento di ossigeno e nutrienti dalla madre al feto e la rimozione di prodotti di scarto dal sangue fetale;
  • protezione immunitaria: agisce come una barriera che protegge il feto dalle infezioni e regola la risposta immunitaria materna per prevenire il rigetto dell'embrione;
  • produzione ormonale: secerne ormoni come l'hCG, il progesterone e l'estrogeno, fondamentali per il mantenimento della gravidanza e lo sviluppo fetale.

L'interazione tra trofoblasto e placenta è quindi essenziale per garantire un ambiente adeguato alla crescita e allo sviluppo del feto, evidenziando l'importanza di questo tessuto nelle prime fasi della vita.


Potrebbe interessarti anche:


Quali sono le patologie correlate al trofoblasto

Esistono diverse patologie correlate al trofoblasto, alcune delle quali possono avere gravi implicazioni per la salute materna e fetale.

Le patologie trofoblastiche possono derivare da una proliferazione anomala delle cellule trofoblastiche o da un'invasione insufficiente dell'endometrio. Le principali patologie trofoblastiche includono la malattia trofoblastica gestazionale, la pre-eclampsia e la placenta accreta.

Ognuna di queste condizioni presenta caratteristiche specifiche e richiede approcci diagnostici e terapeutici appropriati, vediamole nel dettaglio:

  • malattia trofoblastica gestazionale: include una serie di condizioni che derivano da una proliferazione anomala del trofoblasto. Tra queste, la mola idatiforme (o gravidanza molare) è la più comune, caratterizzata da una crescita anomala del tessuto placentare. La MTG può evolvere in una forma maligna nota come coriocarcinoma;
  • pre-eclapsiasi tratta di una complicanza della gravidanza che coinvolge il trofoblasto e si manifesta con ipertensione e danni ad altri organi. L'esatta causa della pre-eclampsia non è completamente compresa, ma si ritiene che un'invasione trofoblastica insufficiente dell'endometrio possa giocare un ruolo chiave;
  • placenta accreta: questa condizione si verifica quando il trofoblasto invade troppo profondamente l'utero, portando a difficoltà nel distacco della placenta dopo il parto. La placenta accreta può causare emorragie gravi e richiede spesso un intervento chirurgico d'emergenza.

Sintomi delle malattie legate al trofoblasto

Le patologie legate al trofoblasto possono manifestarsi con una serie di sintomi che variano a seconda della specifica condizione. I sintomi più comuni includono:

  • sanguinamento vaginale: spesso anomalo e persistente, che può verificarsi nelle prime fasi della gravidanza;
  • dolore pelvico: dolore o disagio nella regione pelvica dovuto alla crescita anomala del tessuto trofoblastico;
  • sintomi legati all’elevato livello di Hcg: inclusi nausea, vomito eccessivo, ingrossamento dell'utero oltre misura rispetto alla normale età gestazionale, ipertiroidismo e pre-eclampsia precoce.

Riconoscere questi sintomi è fondamentale per una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo delle patologie trofoblastiche.

Diagnosi e trattamento

La diagnosi delle patologie correlate al trofoblasto è un processo complesso che richiede l'impiego di tecnologie mediche avanzate e un'attenta valutazione clinica.

Gli strumenti diagnostici principali includono ecografie, esami del sangue e, in alcuni casi, biopsie. Ogni patologia presenta caratteristiche uniche che richiedono approcci diagnostici specifici:

  • ecografia: è utilizzata per visualizzare la struttura e lo sviluppo del trofoblasto e della placenta, identificando eventuali anomalie;
  • esami del sangue: gli esami del sangue possono rilevare livelli anomali di ormoni come l'hCG, che possono indicare la presenza di patologie trofoblastiche;
  • biopsia: in alcuni casi, può essere necessaria una biopsia del tessuto trofoblastico per confermare la diagnosi.

Il trattamento delle patologie correlate al trofoblasto varia a seconda della specifica condizione diagnosticata:

  • malattia trofoblastica gestazionale: può richiedere un intervento chirurgico per rimuovere il tessuto anomalo, seguito da monitoraggio e, se necessario, chemioterapia;
  • pre-eclapsia: si gestisce con farmaci per controllare la pressione sanguigna e, nei casi più gravi, con l'induzione del parto;
  • placenta accreta: spesso richiede un parto cesareo seguito da interventi per controllare l'emorragia.

Come abbiamo visto il trofoblasto è un elemento fondamentale sin delle primissime fasi della gestazione. Tuttavia, anomalie nel suo sviluppo possono portare a serie complicazioni durante la gravidanza.

Riconoscere e trattare tempestivamente le patologie correlate al trofoblasto è fondamentale per garantire la salute sia della madre che del feto.

È sempre consigliabile rivolgersi al proprio ginecologo per ottenere una diagnosi accurata e un trattamento appropriato. Solo un professionista sanitario può fornire le informazioni e le cure necessarie per gestire al meglio queste condizioni.

Emanuela Spotorno | Editor
Scritto da Emanuela Spotorno | Editor

Amo da sempre i libri e la lettura e negli ultimi anni mi sono appassionata a tematiche legate al benessere, all'alimentazione e al mondo Pet. Finalmente su Pazienti.it posso scrivere di argomenti che mi coinvolgono ed appassionano.

a cura di Dr. Giuseppe Pingitore
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Emanuela Spotorno | Editor
Emanuela Spotorno | Editor
in Gravidanza

82 articoli pubblicati

a cura di Dr. Giuseppe Pingitore
Contenuti correlati
Dottoressa e donna incinta durante un controllo medico
Fibrinogeno alto in gravidanza: che cosa comporta?

Fibrinogeno alto in gravidanza: cause, rischi ed esami. Vediamo cos'è questo valore e cosa comporta avere il fibrinogeno alto nel periodo della gestazione.

Donna incinta seduta sul letto che si tiene una gamba
Vene varicose e gravidanza: cause, sintomi e accorgimenti

Vene varicose in gravidanza: ecco perché si formano, i fattori di rischio e gli accorgimenti per evitarne il peggioramento e i sintomi da non sottovalutare.