La curiosità dei genitori di conoscere il sesso del bambino già nelle prime fasi della gravidanza alimenta l'interesse verso metodi alternativi, anche in assenza di conferme scientifiche. E questo è il caso del metodo Ramzi. Di cosa si tratta?
Il metodo Ramzi si basa su una teoria proposta dal Dr. Saad Ramzi Ismail, secondo cui sarebbe possibile determinare il sesso del feto già alla 6ª settimana di gravidanza osservando l'impianto della placenta tramite ecografia.
Per la precisione, osservando il lato dell'utero in cui si sviluppa la placenta. Se la placenta si forma a destra, la probabilità che sia un maschio aumenterebbe; se si forma a sinistra, aumenterebbe la probabilità di una femmina.
Questa teoria è stata pubblicata online su ObGyn.net, un sito gestito da una società di media, a carattere più divulgativo che accademico, e non su una rivista scientifica peer-reviewed. In seguito, l'articolo è stato rimosso per la mancanza di basi scientifiche solide nel campo della medicina o dell'ostetricia.
Qual è l'origine della teoria Ramzi?
Secondo la credenza popolare, se la pancia è "alta" e appuntita, si dice che potrebbe essere un maschio. Se la pancia è "bassa" e più larga, si pensa possa essere una femmina. Sebbene non provenga dalle stesse fonti, il metodo Ramzi resta una probabilità al pari delle credenze popolari.
La teoria prende il nome da Saad Ramzi Ismail che, dopo aver analizzato migliaia di ecografie, ipotizza una correlazione tra la posizione della placenta e il sesso del feto.
Secondo la sua osservazione: se la placenta si sviluppa sul lato destro dell'utero, il feto sarebbe di sesso maschile; se si sviluppa sul lato sinistro, sarebbe di sesso femminile.
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Nel 2011, il sito ObGyn.net pubblicò un articolo che illustrava questa, senza però citare l'autore né fornire riferimenti a istituzioni accademiche riconosciute. Non avendo ricevuto alcuna conferma scientifica, l'articolo è stato poi rimosso.
ObGyn.net è una piattaforma online dedicata alla salute femminile, con particolare attenzione ai campi dell'ostetricia e della ginecologia. Fondata nel 1996 da Roberta e Bruce Speyer, è stata acquisita nel 2010 da UBM Medica, una società di media specializzata in contenuti sanitari.
Il sito si presenta come una comunità internazionale che coinvolge professionisti medici, pazienti e l'industria del settore. Offre una vasta gamma di risorse, tra cui articoli, forum di discussione, aggiornamenti su conferenze e accesso a database medici.
Non è però una rivista scientifica sottoposta a revisione paritaria, o peer review, quindi le informazioni pubblicate non sempre seguono il rigoroso processo di peer review tipico delle pubblicazioni scientifiche accademiche.
Cos'è la peer review?
La revisione paritaria, o peer review, è un processo fondamentale nella ricerca scientifica e accademica che consiste nella valutazione critica di un lavoro da parte di esperti del medesimo settore, al fine di garantire la qualità, l'affidabilità e l'originalità dei contenuti prima della loro pubblicazione.
Questo sistema di controllo della qualità coinvolge esperti indipendenti (i "pari") che esaminano un manoscritto o una proposta di ricerca per verificarne la validità scientifica, l'originalità e la rilevanza. Attraverso questo processo, si identificano errori, si migliora la chiarezza e si assicura che il lavoro soddisfi gli standard della comunità scientifica.
Come si applica il metodo Ramzi?
Per applicare il metodo Ramzi, anche solo per provarne il meccanismo, è necessaria un'ecografia precoce (tra la 6ª e l'8ª settimana di gravidanza).
Durante l'ecografia, si osserva la posizione della placenta:
- con una ecografia transvaginale, l'immagine riflette la posizione reale;
- con una ecografia addominale, l'immagine è speculare, quindi il lato destro appare a sinistra e viceversa.
È opportuno precisare, però, che, in una fase così precoce della gravidanza, la placenta potrebbe non essersi ancora del tutto formata o localizzata in modo preciso, complicando la possibilità di determinarne la posizione esatta.
Validità scientifica: quanto è affidabile il metodo Ramzi?
La comunità medica non riconosce il metodo Ramzi come valido. Non esistono studi scientifici che ne confermino la validità e, dunque, il metodo Ramzi non è considerato affidabile per determinare il sesso del bambino.
Nella fattispecie, non esistono studi peer-reviewed che confermino una correlazione tra la posizione della placenta e il sesso del feto.
Anzi, uno studio australiano ha esaminato 277 gravidanze e ha concluso che non vi è alcuna relazione significativa tra la posizione della placenta e il sesso del feto. Secondo i ricercatori, l'ecografia del tubercolo genitale è uno strumento molto più affidabile per la determinazione precoce del sesso. /
Lo studio a cui si fa riferimento è stato pubblicato nel 2010 sulla rivista Ultrasound in Obstetrics & Gynecology con il titolo "The role of placental location assessment in the prediction of fetal gender".