Congiuntivite in gravidanza: quali rischi comporta? Ecco cause, sintomi e trattamenti

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 15 Settembre, 2025

Una donna si tocca gli occhi affetti da congiuntivite

La congiuntivite durante la gravidanza è un disturbo che non comporta alcun rischio né per il feto né per la mamma. Le forme più comuni di congiuntivite (virale, batterica e allergica) sono considerate un disturbo minore. Queste infiammazioni restano localizzate all'occhio.

In rari casi, però, l'arrossamento oculare può essere il segno locale di un'infezione a trasmissione sessuale (per esempio, da Chlamydia trachomatis o Neisseria gonorrhoeae). In queste situazioni il rischio per il neonato non deriva dalla congiuntivite materna in sé, ma dalla presenza del patogeno nel canale del parto, che può causare oftalmia neonatale.

Vediamo quali sono le cause e come curare le varie forme di congiuntivite in gravidanza.

Congiuntivite e gravidanza

Durante la gravidanza, le donne possono essere più suscettibili alle infezioni, senza eccezione per la congiuntivite infettiva. La causa va cercata nel cambiamento nella risposta immunitaria, che aiuta a prevenire il rigetto del feto.

Le alterazioni immunologiche possono influenzare la produzione e la composizione del film lacrimale, aumentando il rischio di congiuntivite. Gioca la sua parte anche l'azione degli ormoni.

Le fluttuazioni ormonali di questo periodo possono alterare la quantità e la qualità del film lacrimale, ovvero lo strato di lacrime che mantiene l'occhio umido e protetto.


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Questo può portare a una sensazione di secchezza oculare, rendendo gli occhi più vulnerabili all'attacco di virus, batteri o allergeni.

Un film lacrimale indebolito che ricopre la cornea e la congiuntiva, insieme a una risposta immunitaria alterata, crea un terreno fertile per l’insorgere dell’infiammazione.

Cos'è la congiuntivite e quali sono le sue cause in gravidanza?

La congiuntivite è un'infiammazione della congiuntiva, la membrana sottile, semitrasparente e vascolarizzata che copre il bianco dell'occhio e la superficie interna delle palpebre.

Riduce l'attrito quando sbattiamo le palpebre, protegge la sclera e impedisce a ciglia o lenti a contatto di finire dietro l'occhio. Essendo lo strato più esterno dell'occhio, è sempre esposta all'ambiente, dunque più suscettibile a traumi, infezioni e reazioni allergiche che possono scatenare l'infiammazione.

Le cause della congiuntivite

Vediamo quali sono le cause più comuni della congiuntivite:

  • infezioni virali: la causa più comune, scatenata da Adenovirus, Coxsackievirus e Picornavirus. È molto contagiosa e può essere associata a sintomi simil-influenzali;
  • infezioni batteriche: causate da batteri come Staphylococcus aureus, Streptococcus pneumoniae, Moraxella sp., Haemophilus influenzae e, più raramente, Pseudomonas aeruginosa o Chlamydia trachomatis. Si manifesta con una secrezione densa e purulenta che può appiccicare le palpebre;
  • allergie: una risposta immunitaria a un allergene come polline, acari della polvere o gocce oculari. Non è contagiosa ma causa lacrimazione eccessiva, prurito e arrossamento più rosa che rosso, con gonfiore congiuntivale (chemosis);
  • irritanti e traumi: infiammazione indotta dall'ingresso di corpi estranei, esposizione a sostanze chimiche o lesioni all'occhio.

Congiuntivite virale, batterica o allergica? 

Anche se il risultato finale è simile, occhi rossi e infastiditi, le cause della congiuntivite possono essere molto diverse. È importante trovare la terapia giusta.

Una forma virale non risponderà agli antibiotici; una forma allergica richiederà un approccio diverso da una batterica. 

Congiuntivite virale, la più contagiosa

Questa è la forma più diffusa, causata dagli stessi virus del raffreddore, come gli Adenovirus. È molto contagiosa e si diffonde attraverso il contatto con le mani o con oggetti contaminati.

I sintomi si manifestano attraverso secrezione fluida e trasparente, la fastidiosa sensazione di avere "sabbia negli occhi", e un arrossamento diffuso.

Può iniziare in un solo occhio per poi, nel giro di qualche giorno, estendersi anche all'altro. Il corpo è in grado di combattere l'infezione da solo e la congiuntivite virale si risolve spontaneamente nell'arco di una o due settimane.

Congiuntivite batterica

Causata da batteri come lo Stafilococco o lo Streptococco, anche questa forma è contagiosa. Il suo sintomo più caratteristico, che la distingue dalle altre forme, è la produzione di una secrezione densa, purulenta, di colore giallo o verdastro.

Una donna con l'occhio infiammato a causa della congiuntivite

Questa secrezione si accumula durante la notte causando la sensazione di avere le palpebre "incollate" al risveglio. Anche se questa forma a volte si risolve da sola, potrebbe richiedere un trattamento antibiotico specifico per accelerare la guarigione e ridurre il rischio di contagio.

Congiuntivite allergica

Questa forma non è un'infezione e non è contagiosa, ma una reazione del sistema immunitario a sostanze innocue che percepisce come "nemiche", chiamate allergeni (es. pollini, acari della polvere, pelo di animali). 

Il sintomo più evidente è un prurito intenso, quasi irrefrenabile. A questo si associano una lacrimazione abbondante e un evidente gonfiore delle palpebre e della congiuntiva stessa (chiamato "chemosi"). La congiuntivite allergica si presenta insieme ad altri sintomi tipici delle allergie, come starnuti e naso che cola.

Come curare la congiuntivite in gravidanza?

Prima di ricorrere a qualsiasi farmaco, si possono considerare trattamenti non farmacologici per gestire i sintomi e aiutare la guarigione:

  • igiene: pulire le palpebre più volte al giorno per rimuovere secrezioni e crosticine con garze o batuffoli di cotone sterili imbevuti di acqua pulita (bollita e lasciata raffreddare) o di soluzione fisiologica, utilizzando sempre una garza diversa per ciascun occhio per evitare di trasferire l'infezione;
  • impacchi lenitivi: gli impacchi possono offrire un grande sollievo. Applicare impacchi freddi (un panno pulito bagnato in acqua fredda) per la congiuntivite allergica o virale per ridurre gonfiore e prurito. Per la congiuntivite batterica, impacchi tiepidi possono aiutare ad ammorbidire le croste e a liberare le palpebre;
  • lacrime artificiali: le variazioni ormonali possono causare secchezza oculare in gravidanza. L'uso di lacrime artificiali monodose e senza conservanti è un metodo sicuro per lenire l'irritazione, lavare via eventuali allergeni e dare una sensazione di sollievo.

Si può usare il collirio per congiuntivite in gravidanza? È sconsigliato usare colliri o farmaci di propria iniziativa. Anche un prodotto per uso topico come un collirio viene in parte assorbito dall'organismo. E anche se la quantità è minima, la cautela in gravidanza vuole che ogni terapia sia prescritta da un medico che abbia visione di tutto.

Terapie farmacologiche per la congiuntivite in gravidanza

Se i rimedi casalinghi non sono sufficienti, il medico può prescrivere una terapia farmacologica compatibile con la gravidanza.

  • per la congiuntivite batterica: se l'infezione non si risolve da sola, il medico può prescrivere specifici colliri antibiotici compatibili con la gravidanza (es. acido fusidico; associazioni selezionate), secondo giudizio clinico;
  • per la congiuntivite allergica: per controllare la reazione allergica, le opzioni più sicure sono gli antistaminici orali (la cetirizina e la loratadina sono considerati sicuri in gravidanza); colliri antistaminici selezionati (es. ketotifene), se ritenuti appropriati dal medico;
  • per la congiuntivite virale: non esiste una cura specifica per il virus. Il trattamento è puramente di supporto e mira ad alleviare i sintomi mentre il sistema immunitario fa il suo corso. In questo caso, i rimedi casalinghi come impacchi freddi e lacrime artificiali sono la soluzione ideale.

Quando rivolgersi al medico?

È consigliabile consultare un medico per la congiuntivite in gravidanza, a meno che non si sia certi che sia causata da allergie. È necessario rivolgersi al medico se:

  • i sintomi persistono o peggiorano e non si risolvono entro 7 giorni nonostante le terapie conservative;
  • se si produce una quantità abbondante di secrezione purulenta che si riaccumula rapidamente, o se l'infezione non è localizzata solo all'occhio, spia di infezione grave;
  • dolore oculare: la presenza di dolore all'interno dell'occhio indica un possibile coinvolgimento della cornea, che richiede un'indagine;
  • perdita o cambiamenti della vista: qualsiasi alterazione della vista suggerisce un'infezione grave o l'interessamento di altre strutture oculari;
  • sensibilità alla luce (fotofobia) o rossore: questi sintomi possono indicare un problema più grave.
  • uso di lenti a contatto: chi porta le lenti a contatto è più incline a infezioni oculari gravi,  come quella da Pseudomonas aeruginosa, che può portare a ulcere corneali e cecità permanente. Se si indossano lenti a contatto e si hanno sintomi di congiuntivite, è necessaria una visita medica;
  • chirurgia o trattamento laser recente: se ci sono stati interventi chirurgici o laser agli occhi negli ultimi 6 mesi, è necessaria un'analisi del sito chirurgico prima del trattamento;
  • inefficacia degli antibiotici topici iniziali: se un trattamento antibiotico topico iniziale non ha avuto successo, potrebbe indicare che non era efficace contro l'organismo causale.

Cosa evitare con la congiuntivite in gravidanza

Per prevenire il peggioramento o la diffusione dell'infezione, bisogna togliere le lenti a contatto e il trucco per gli occhi fino a che non si è guarite del tutto. Evitare di condividere asciugamani, federe, occhiali o cosmetici.

Si possono usare anche impacchi con infusi di camomilla o malva, le cui proprietà lenitive possono dare sollievo, ma è importante che si usino oggetti sterili (ad esempio, garze sterili imbevute nell'infuso freddo), per evitare di introdurre nuovi batteri o scatenare eventuali reazioni allergiche.

Come prevenire la congiuntivite in gravidanza

Non è possibile evitare gli imprevisti, ma sicuramente si possono seguire accorgimenti che aiutano a prevenire la congiuntivite in gravidanza:

  • evitare di toccare o strofinare gli occhi: anche se è un gesto automatico, resta il principale veicolo di germi. In caso di prurito, usare un fazzoletto pulito;
  • non condividere oggetti personali: asciugamani, federe, occhiali da sole, trucchi e colliri;
  • attenzione con le lenti a contatto: se si usano, è bene seguire alla lettera le istruzioni per la pulizia e la disinfezione. Al primo segno di irritazione, toglierle e passare agli occhiali;
  • mantenere le distanze da persone con raffreddore o congiuntivite.

Se si è soggette a congiuntivite allergica, la prevenzione si concentra sull'evitare i fattori scatenanti:

  • nei periodi di alta concentrazione di pollini, tenere le finestre di casa e dell'auto chiuse e usare, se possibile, sistemi di aria condizionata con filtri antipolline;
  • in casa, eliminare gli acari della polvere usando fodere antiacaro per materasso e cuscini e mantenendo un ambiente pulito e ben arieggiato.
Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Dr.ssa Anna Maria Ferri
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