Antiacidi in gravidanza: una panoramica sulle tipologie e consigli utili

Arianna Bordi | Editor

Ultimo aggiornamento – 01 Agosto, 2025

Donna incinta in piedi in un giardino fiorito, con le mani sul pancione e lo sguardo rivolto verso il basso.

Durante la gravidanza molte donne sperimentano fastidiosi sintomi gastrointestinali come bruciore di stomaco, reflusso acido e acidità gastrica.

In questi casi gli antiacidi in gravidanza possono rappresentare un valido aiuto, ma è fondamentale conoscerne le tipologie sicure e i rischi da evitare.

Vediamo quali antiacidi sono adatti, quando usarli e in che modo prevenire i disturbi gastrici nei nove mesi.

Perché si usano gli antiacidi in gravidanza

Perché le future mamme sono così soggette a questi disturbi? La risposta risiede in una combinazione di fattori fisiologici tipici della gestazione:

Cambiamenti ormonali

Uno dei principali responsabili è l'aumento dei livelli di progesterone, un ormone essenziale per il mantenimento della gravidanza, che provoca un rilassamento della muscolatura liscia in tutto il corpo, inclusa la valvola che separa l'esofago dallo stomaco, chiamata sfintere esofageo inferiore.

Quando questa valvola si rilassa eccessivamente, gli acidi gastrici possono facilmente risalire nell'esofago, causando la sensazione di bruciore.

Pressione uterina

Man mano che la gravidanza progredisce, l'utero si espande e inizia a esercitare una pressione crescente sugli organi circostanti, stomaco incluso.

Questa compressione / può spingere i succhi gastrici verso l'esofago, intensificando i sintomi del reflusso, soprattutto dopo i pasti o quando ci si sdraia.

Rallentamento della digestione

Gli ormoni della gravidanza influenzano anche la motilità gastrica, rallentando il processo digestivo. La conseguenza è che il cibo permane più a lungo nello stomaco, aumentando la probabilità che l'acido risalga nell'esofago.


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È un meccanismo che, seppur utile per massimizzare l'assorbimento dei nutrienti per il feto, può contribuire al disagio materno.

Antiacidi sicuri in gravidanza

Non tutti gli antiacidi sono uguali, e alcuni sono considerati più sicuri di altri durante la gravidanza. Ecco i tipi più comunemente raccomandati:

Antiacidi a base di sali di calcio e magnesio

Questi sono tra i più prescritti e considerati sicuri. Agiscono neutralizzando l'acido gastrico e formando una barriera protettiva:

  • carbonato di calcio: è una scelta comune e sicura. Non solo allevia il bruciore, ma può anche contribuire all'apporto di calcio, importante in gravidanza. L'effetto collaterale più comune è la stitichezza;
  • idrossido di magnesio: spesso combinato con il carbonato di calcio, neutralizza l'acido. A differenza del calcio, il magnesio può avere un leggero effetto lassativo, che può essere utile per contrastare la stitichezza, un'altra problematica comune in gravidanza.

Antiacidi a base di alluminio

Gli antiacidi contenenti idrossido di alluminio sono generalmente considerati sicuri se usati con moderazione e per brevi periodi: agiscono in modo simile ai sali di calcio e magnesio, neutralizzando l'acidità; anche qui, un possibile effetto collaterale è la stitichezza.

È importante non abusarne poiché, in teoria, un eccesso potrebbe interferire con l'assorbimento dei fosfati.

Acido alginico

Questo principio attivo non neutralizza direttamente l'acido, ma forma una sorta di "zattera" gelatinosa sullo strato superiore del contenuto dello stomaco; è una barriera fisica che impedisce all'acido di risalire nell'esofago, offrendo un sollievo efficace dal reflusso. Viene ampiamente considerato sicuro in gravidanza ed è una scelta popolare tra i medici.

Modalità d’uso e dosaggi raccomandati

Gli antiacidi vanno assunti a distanza dai pasti (circa 1-2 ore) e da altri farmaci, come gli integratori di ferro, per evitare interferenze nell'assorbimento.

La posologia deve seguire sempre quanto indicato nel foglietto illustrativo o quanto prescritto dal medico.

Antiacidi da evitare o usare con cautela in gravidanza

Mentre molti antiacidi sono sicuri, alcuni richiedono prudenza o dovrebbero essere evitati del tutto.

Antiacidi contenenti bicarbonato di sodio

È cruciale evitare gli antiacidi che contengono bicarbonato di sodio, poiché quest’ultimo può portare a un'eccessiva alcalinizzazione del sangue (alcalosi metabolica) e, in alcuni casi, a ritenzione idrica, condizioni da evitare in gravidanza.

Antiacidi contenenti simeticone

Il simeticone è un agente antischiuma usato per ridurre il gonfiore e l'eccesso di gas e, sebbene sia considerato sicuro in gravidanza perché non viene assorbito dall'organismo, spesso si trova in combinazione con altri principi attivi antiacidi.

Donna incinta seduta su una panchina nel parco, con espressione serena e le mani sul pancione.

È importante leggere attentamente l'etichetta per assicurarsi che tutti i componenti siano appropriati.

Farmaci antisecretori (PPI e H2-bloccanti)

Farmaci come gli inibitori di pompa protonica (PPI), ad esempio l’ esomeprazolo o il pantoprazolo, o gli antagonisti dei recettori H2 (come la famotidina, poiché la ranitidina è stata ritirata dal mercato) sono potenti riduttori della produzione di acido gastrico.

Non rientrano nella categoria degli "antiacidi" in senso stretto, in quanto la loro azione è più profonda e prolungata.

Questi farmaci sono generalmente riservati a casi di reflusso grave o esofagite, e la loro assunzione in gravidanza deve avvenire esclusivamente sotto stretta indicazione e supervisione medica, dopo un'attenta valutazione del rapporto rischio-beneficio.

Rimedi naturali e alternativi agli antiacidi

Vediamo cosa fare in generale in caso di bruciore di stomaco leggero o per prevenirlo:

Alimentazione e stile di vita

Una dieta equilibrata e qualche accorgimento possono ridurre i sintomi:

  • evitare i cibi "trigger": alimenti grassi, fritti, molto speziati, acidi (come agrumi, pomodoro e derivati), cioccolato, menta, e bevande gassate e contenenti caffeina possono scatenare o peggiorare il bruciore di stomaco. Si consiglia di provare a eliminarli dalla dieta e reintrodurli gradualmente per capire quali causano problemi;
  • pasti piccoli e frequenti: invece di tre pasti abbondanti, optare per 5-6 pasti più piccoli durante il giorno perché riducono la quantità di cibo nello stomaco e diminuiscono la pressione;
  • non coricarsi subito dopo aver mangiato: cercare di cenare almeno 2-3 ore prima di andare a letto per dare allo stomaco il tempo di digerire;
  • dormire con la testa leggermente sollevata: usare cuscini extra o un cuscino a zeppa per elevare la parte superiore del corpo. La gravità aiuterà a mantenere gli acidi nello stomaco;
  • evitare indumenti stretti: abiti stretti in vita possono aumentare la pressione sull'addome e sullo stomaco, peggiorando il reflusso, dunque è bene optare per capi comodi e ampi;
  • limitare la caffeina: la caffeina può rilassare lo sfintere esofageo e irritare l'esofago.

Tisane e rimedi casalinghi

Tisane a base di camomillamalva zenzero possono offrire un sollievo naturale e anche lo

yogurt bianco naturale può avere un effetto calmante sullo stomaco.

Quando consultare il medico?

Sebbene il bruciore di stomaco in gravidanza sia spesso un disturbo benigno, ci sono situazioni in cui è essenziale consultare il medico:

  • se il bruciore è persistente, molto intenso o peggiora nonostante l'adozione di rimedi naturali e antiacidi da banco;
  • se compaiono altri sintomi preoccupanti come difficoltà a deglutire, perdita di peso inspiegabile, vomito frequente o vomito con tracce di sangue (che appare come "fondi di caffè");
  • se si sospetta che i sintomi possano essere correlati a una condizione più grave;
  • sempre prima di assumere qualsiasi nuovo farmaco o di iniziare un trattamento per il bruciore di stomaco durante la gravidanza.

Dunque, ogni gravidanza è diversa e il medico valuterà la frequenza, l’intensità dei sintomi e lo stato generale della gestante per indicare il trattamento più adeguato.

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Scritto da Arianna Bordi | Editor

Dopo la laurea in Letteratura e Lingue straniere, durante il mio percorso di laurea magistrale mi sono specializzata in Editoria e Comunicazione visiva e digitale. Ho frequentato corsi relativi al giornalismo, alla traduzione, alla scrittura per il web, al copywriting e all'editing di testi.

a cura di Dr.ssa Anna Maria Ferri
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