È normale che i neonati nei primi mesi portino le mani in bocca. Lo fanno per scoprire ed esplorare il mondo intorno a loro. Questo gesto li aiuta a calmarsi quando sono nervosi o stanchi, ma spesso è anche un modo per far capire che hanno fame. La bocca è per loro uno strumento attraverso il quale sentire e conoscere nuovi sapori, forme e sensazioni. Quando però si osservano comportamenti eccessivi, è opportuno chiedere il parere del pediatra.
La fase orale dei neonati: le mani in bocca per scoprire e conoscere il "mondo"
Nei primi mesi, il neonato vive una fase detta "orale" (descritta anche da Freud e osservata da Piaget) in cui la bocca è il principale mezzo di interazione con l'ambiente circostante.
I riflessi neonatali, come il riflesso di suzione presente fin dalla nascita, lo portano a cercare stimoli orali per regolare le emozioni, stimolare il sistema nervoso e imparare a conoscere il mondo attraverso i sensi.
Nel caso di un neonato significa iniziare a conoscere il mondo attraversi i sensi, giorno dopo giorno, ossia vedere, ascoltare, toccare, gustare, muoversi. Mettersi le mani in bocca è una delle prime forme di apprendimento sensoriale.
Questo tipo di risposte innate (riflessi) si attenuano gradualmente lasciando spazio ad azioni intenzionali via via che il sistema nervoso del bambino matura.
Cosa significa quando un neonato si succhia il pugno?
Succhiarsi il pugno è un gesto molto comune nei primi mesi di vita, e può avere diversi significati.
Verso i 2-4 mesi, il bambino inizia a "scoprire" di avere le manine e a usarle per conoscere il proprio corpo.
In questa fase della crescita non distingue ancora chiaramente dove finisce il suo corpo e dove inizia il resto del mondo.
Secondo la teoria di Jean Piaget, psicologo svizzero, famoso per aver studiato come pensano e imparano i bambini, quando il neonato si trova in una fase chiamata "egocentrismo sensoriale", tutto ciò che percepisce passa attraverso i sensi, ma non è ancora separato da sé.
La mano, quindi, non è solo un "oggetto fisico", ma diventa una fonte di scoperta e conforto. Portandola alla bocca, il bambino sperimenta sensazioni piacevoli e familiari; si calma quando è agitato; regola le sue emozioni prima della nanna o quando cambia ambiente.
I diversi significati del succhiarsi la manina
Quando si succhia la mano, il neonato scopre il gusto, la consistenza della pelle, il calore, e impara a riconoscere le sensazioni legate al proprio corpo.
È un modo che il cervello usa per collegare stimoli esterni (come il contatto o la suzione) a risposte interne (come il piacere o la calma).
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Il gesto di succhiarsi la manina o il polso può indicare diversi bisogni:
- nei primi due mesi può essere un segnale precoce di fame, prima ancora che arrivi il pianto;
- in altri momenti può rappresentare un bisogno di sicurezza o un semplice modo per consolarsi o gestire le emozioni.
Qualunque sia la motivazione, si deve considerare un comportamento del tutto naturale e sano, che rappresenta una tappa importante nello sviluppo emotivo e sensoriale del bambino nei primi mesi di vita.
I neonati usano soprattutto i sensi e i movimenti per capire il mondo. È quella che Piaget ha chiamato fase sensomotoria (dalla nascita fino a circa 2 anni).
Perché i neonati mettono le mani in bocca dopo la poppata?
Questo comportamento può essere il segnale di soddisfazione. Dopo la poppata, la suzione prolungata stimola le endorfine, che continuano a dare un senso di appagamento.
Dopo aver mangiato, il bambino si rilassa da solo attraverso il gesto familiare della suzione.
Se il comportamento si accompagna a rigurgiti frequenti, pianto inconsolabile o irrequietezza, può essere utile parlarne con il pediatra per escludere reflusso o fame residua.
Perché un neonato si mette tutta la mano in bocca?
Questo gesto può sembrare "esagerato", ma è tipico verso i 3–5 mesi, quando la coordinazione mano-bocca è ancora in uno stadio di immaturità.
A questa età, il bambino è nella fase dell'esplorazione orale attiva:
- non ha ancora un controllo fine dei movimenti;
- non sa dosare la forza o la profondità.
Se si mette tutta la mano in bocca, può anche stimolare involontariamente il riflesso faringeo e tossire o fare piccole smorfie. Ma anche questo è del tutto normale. È il caso di intervenire solo se si agita, tossisce a lungo o sembra affaticato.
Comportamenti normali e segnali da osservare
Mettere le mani in bocca, succhiarsi le dita o anche infilarsi tutta la mano nella bocca sono comportamenti normali nei primi mesi di vita.
Se il neonato lo fa per brevi momenti, come gesto spontaneo o per consolarsi, non c’è motivo di preoccuparsi. È una parte naturale del suo sviluppo sensoriale e affettivo.
Allo stesso modo, se si calma da solo dopo aver messo la mano in bocca, significa che sta imparando a regolare da sé le proprie emozioni.
Tuttavia, ci sono anche situazioni in cui è bene osservare i suoi comportamenti con più attenzione. Ad esempio, se il bambino appare agitato o irrequieto dopo la poppata, potrebbe esserci un disagio non legato semplicemente al gesto della mano in bocca.
Anche se smette di mangiare o sembra non riuscire più a succhiare in modo corretto dal seno o dal biberon, è bene parlarne con il pediatra.
Un altro segnale da non trascurare è quando si sfrega la bocca con forza, si graffia involontariamente o mostra difficoltà a respirare mentre si mette le mani in bocca. In questi casi, è opportuno approfondire.
Quando è il caso di consultare il pediatra?
È il caso di chiedere consiglio al pediatra se si notano comportamenti che escono dalla norma. In particolare, si consiglia di farlo se il neonato si mostra stressato o non riesce a calmarsi anche dopo la poppata.
Anche un comportamento ripetitivo e insistente, che continua nei momenti tranquilli, può richiedere attenzione, soprattutto se sembra più un automatismo che un'esplorazione spontanea.
Un altro campanello d'allarme è la presenza di sintomi fisici correlati, come rigurgiti frequenti, tosse persistente o difficoltà a mantenere una suzione efficace durante l'allattamento.
Infine, se il bambino mostra di preferire in modo costante la propria manina rispetto al seno o al biberon, è opportuno capire se dietro questo gesto ci sia un bisogno non soddisfatto o un disagio da approfondire.