È noto che lo stress può avere effetti profondi sul corpo umano, accelerando in alcuni casi processi biologici legati all’invecchiamento.
Uno studio recente indica che questa dinamica non riguarda solo gli adulti: anche i bambini possono subirne le conseguenze già prima della nascita, quando la madre sperimenta alti livelli di tensione durante la gravidanza.
Un fenomeno inaspettato osservato dai ricercatori riguarda l’eruzione dei denti da latte.
Vediamo di cosa si tratta
Il ruolo della genetica e della salute generale
Il team, guidato dal Dr. Ying Meng della School of Nursing della University of Rochester, ha analizzato una coorte di 142 donne incinte.
Circa la metà (53%) delle madri lavorava e il 60% aveva un diploma di scuola superiore o inferiore. Per la maggior parte (76%), il figlio partorito non era il primo, mentre la maggioranza (59%) non aveva allattato al seno a sei mesi dal parto. Circa la metà (52%) dei bambini era afroamericana.
Tra il secondo e il terzo trimestre di gravidanza, ogni partecipante ha fornito campioni di saliva, utilizzati per misurare concentrazioni di:
- cortisolo;
- estradiolo;
- progesterone;
- testosterone;
- triiodotironina;
- tiroxina.
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Tutti i bambini nati erano a termine e sono stati monitorati nei prime due anni di vita, con valutazioni regolari dell’eruzione dei denti da latte.
I risultati mostrano che i livelli materni più elevati di cortisolo, l’ormone dello stress, erano associati a un’eruzione precoce dei denti nei bambini.
Nei primi sei mesi di vita, questi bambini presentavano in media quattro denti in più rispetto a quelli le cui mamme avevano livelli più bassi.
Altri ormoni in gioco
Secondo l’autore dello studio, un livello elevato di cortisolo nella madre durante la tarda gravidanza può modificare la crescita fetale e il metabolismo minerale, influenzando la regolazione di calcio e vitamina D, entrambi essenziali per la mineralizzazione di ossa e denti.
È noto anche come il cortisolo regoli l’attività delle cellule responsabili della formazione ossea: l’eruzione precoce dei denti potrebbe, quindi, essere un indicatore precoce di uno sviluppo orale e generale compromesso, legato a stress prenatale e fattori socioeconomici.
Lo studio ha, inoltre, evidenziato associazioni più deboli – ma comunque significative – tra i livelli materni di estradiolo, progesterone, testosterone e triiodotironina e il numero di denti del bambino in momenti specifici tra 12 e 24 mesi.
Questi ormoni svolgono un ruolo noto nello sviluppo fetale e nel peso alla nascita, suggerendo che il loro aumento potrebbe contribuire all’accelerazione dell’eruzione dentaria.
Nonostante i dati raccolti, permangono domande chiave: quali ormoni materni e quali percorsi di sviluppo a valle determinano in modo definitivo questa accelerazione? E quali implicazioni ha sulla salute generale del bambino?
Lo studio apre la strada a ulteriori ricerche, sottolineando l’importanza di monitorare e gestire lo stress durante la gravidanza per favorire uno sviluppo equilibrato del neonato.
Fonti:
Frontiers – Prenatal maternal salivary hormones and timing of tooth eruption in early childhood: a prospective birth cohort study