Epatite nei bambini: prevenzione, tipologie, sintomi e cure

Arianna Bordi | Editor

Ultimo aggiornamento – 31 Luglio, 2025

Mamma preoccupata è seduta sul divano con la figlia che poggia la testa a occhi chiusi sulla sua spalla

L'epatite nei bambini è una condizione che può destare molta preoccupazione nei genitori: comprendere questa patologia è il primo passo per affrontarla al meglio.

In questa guida completa esploreremo in dettaglio cosa sia l'epatite, le sue cause principali, i sintomi da non sottovalutare, le modalità di diagnosi e le strategie di prevenzione e trattamento.

Cos'è l'epatite e perché colpisce i bambini?

L'epatite è un'infiammazione del fegato, l'organo più grande e complesso del nostro corpo, situato nella parte superiore destra dell'addome.

Il fegato svolge funzioni vitali, tra cui la detossificazione del sangue da sostanze nocive, la produzione di bile essenziale per la digestione dei grassi e la sintesi di proteine fondamentali per la coagulazione del sangue e il sistema immunitario.

Quando il fegato si infiamma, le sue funzioni possono essere compromesse, con conseguenze più o meno gravi per la salute.

I bambini sono particolarmente suscettibili a determinate forme di epatite, a causa di un sistema immunitario ancora in via di sviluppo e, in alcuni casi, di vie di trasmissione specifiche che li rendono più esposti a certi agenti patogeni.

Quali sono le cause dell'epatite nei bambini?

Le cause dell'epatite nei bambini sono varie e possono andare da infezioni virali a malattie autoimmuni o metaboliche:

Epatiti virali

Le infezioni virali sono la causa più frequente di epatite acuta nei bambini:

  • virus dell'epatite A (HAV): si trasmette principalmente per via oro-fecale, spesso attraverso l'ingestione di acqua o cibi contaminati, o per contatto diretto con persone infette. È particolarmente diffusa in contesti con scarse condizioni igieniche e si tratta generalmente una forma acuta e autolimitante, che raramente progredisce verso la cronicizzazione;
  • virus dell'epatite B (HBV): la trasmissione avviene prevalentemente dalla madre al figlio durante il parto (trasmissione perinatale). Meno frequentemente, può avvenire tramite contatto con sangue o fluidi corporei infetti (ad esempio, trasfusioni di sangue non controllate, anche se oggi molto rare). Se acquisita in età neonatale o infantile ha un'elevata probabilità di cronicizzare;

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  • virus dell'epatite C (HCV): è meno comune rispetto all'epatite A e B. Anche in questo caso la trasmissione perinatale è la via più frequente. In casi rari, può derivare da trasfusioni di sangue o prodotti ematici infetti ricevuti prima del 1992, quando non erano ancora disponibili test specifici per l'HCV. Tende a cronicizzare fino all’85% dei casi pediatrici;
  • altri virus: anche altri virus, come il Citomegalovirus (CMV), il virus di Epstein-Barr (EBV) o alcuni adenovirus, possono occasionalmente causare infiammazione epatica nei bambini, sebbene l'epatite diretta sia meno frequente rispetto ai virus specifici dell'epatite.

Epatiti autoimmuni

In queste forme il sistema immunitario del bambino, per errore, attacca le cellule del fegato, scambiandole per agenti estranei.

Le epatiti autoimmuni sono meno comuni ma possono portare a danni epatici significativi se non diagnosticate e trattate precocemente.

Epatiti tossiche o da farmaci

Alcuni farmaci o l'esposizione a determinate tossine possono indurre un'infiammazione del fegato nei bambini.

È fondamentale informare il medico su tutti i farmaci che il bambino sta assumendo, inclusi quelli da banco e gli integratori.

Epatiti metaboliche

Si tratta di malattie genetiche rare che influenzano il metabolismo epatico: esempi includono la malattia di Wilson (accumulo di rame nel fegato), il deficit di alfa-1-antitripsina o la galattosemia, che possono causare danno epatico progressivo se non trattate.

Epatiti idiopatiche

In un numero limitato di casi la causa dell'epatite rimane sconosciuta, come osservato negli episodi recenti di epatite acuta grave principalmente nei bambini in UK e USA, la cui origine è ancora oggetto di studio approfondito.

Sintomi dell'epatite nei bambini

Una diagnosi tempestiva è importante perché i sintomi possono variare notevolmente a seconda del tipo e della gravità dell'infiammazione:

Sintomi iniziali e aspecifici

Nella fase iniziale i sintomi possono essere generici e facilmente confondibili con quelli di altre malattie comuni dell'infanzia, come:

  • stanchezza e affaticamento insoliti;
  • febbre leggera;
  • nausea e vomito;
  • dolori addominali (spesso nella parte superiore destra);
  • perdita di appetito e calo ponderale.

Sintomi specifici (fase itterica)

Con il progredire dell'infiammazione, possono comparire sintomi più specifici, indicativi di un coinvolgimento epatico:

  • ittero: la colorazione giallastra della pelle e delle sclere (la parte bianca degli occhi) è il segno più caratteristico dell'epatite. Si verifica a causa dell'accumulo di bilirubina nel sangue, una sostanza che il fegato danneggiato non riesce a smaltire correttamente;
  • urine scure: le urine possono assumere un colore troppo scuro, sempre per l'eccesso di bilirubina;
  • feci chiare: le feci possono apparire pallide o argillose, a causa della ridotta secrezione di bile nell'intestino;
  • prurito: il prurito cutaneo generalizzato può essere causato dall'accumulo di sali biliari sotto la pelle.

Sintomi nelle forme croniche

Nelle forme croniche di epatite, i sintomi possono essere più sfumati e persistere per mesi o anni.

Possono includere:

  • affaticamento cronico;
  • ritardo nella crescita e nello sviluppo (in caso di epatite cronica grave);
  • ingrossamento del fegato (epatomegalia) o della milza (splenomegalia), rilevabile durante la visita medica.

È cruciale consultare immediatamente il pediatra se si notano uno o più di questi sintomi, specialmente l'ittero.

Diagnosi dell'epatite nei bambini

La diagnosi precoce è fondamentale per un esito favorevole. Il percorso diagnostico include diverse fasi:

Esame obiettivo e anamnesi

Il pediatra raccoglierà la storia clinica del bambino, informandosi sui sintomi, sull'esposizione a possibili fonti di infezione e sulla storia familiare di malattie epatiche.

Seguirà un esame obiettivo, dove valuterà lo stato generale del bambino e cercherà segni specifici come l'ittero o l'ingrossamento del fegato.

Esami del sangue

Sono il pilastro della diagnosi epatica:

  • transaminasi (ALT, AST): livelli elevati di questi enzimi indicano un danno alle cellule epatiche;
  • bilirubina: valori elevati di bilirubina totale e diretta confermano la presenza di ittero e problemi nella sua eliminazione;
  • marcatori virali specifici: test sierologici specifici per identificare gli anticorpi o gli antigeni dei virus dell'epatite A, B e C (ad esempio, anti-HAV, HBsAg, anti-HBs, anti-HCV, HCV RNA);
  • anticorpi per epatiti autoimmuni: in caso di sospetto di epatite autoimmune, verranno ricercati anticorpi specifici (es. ANA, SMA, LKM-1);
  • altri test: a seconda della causa sospetta possono essere richiesti test per malattie metaboliche (es. ceruloplasmina per la malattia di Wilson) o per altri virus.

Ecografia addominale

L'ecografia è un esame non invasivo che permette di visualizzare le dimensioni, la forma e la struttura del fegato e degli altri organi addominali, evidenziando eventuali anomalie.

Biopsia epatica

In alcuni casi, soprattutto nelle epatiti croniche o di causa incerta, può essere necessaria una biopsia epatica.

L’esame consiste nel prelievo di un piccolo campione di tessuto epatico, che viene poi analizzato al microscopio per valutare il grado di infiammazione e di danno.

Trattamento e gestione dell'epatite nei bambini

Il trattamento dell'epatite nei bambini dipende dalla causa sottostante e dalla gravità della malattia:

Trattamento dell'epatite acuta

Nella maggior parte dei casi di epatite acuta, in particolare quelle virali come l'epatite A, il trattamento è principalmente di supporto e mira a gestire i sintomi:

  • riposo: è fondamentale per permettere al fegato di recuperare;
  • idratazione: mantenere il bambino ben idratato, soprattutto in caso di vomito;
  • dieta leggera: preferire una dieta facilmente digeribile, povera di grassi e ricca di carboidrati;
  • farmaci specifici: per l'epatite B e C, in alcuni casi, possono essere prescritti farmaci antivirali specifici, anche se non sempre indicati nella fase acuta, specialmente nei bambini più piccoli.

Trattamento dell'epatite cronica

Le forme croniche di epatite richiedono un approccio più complesso e a lungo termine:

  • farmaci antivirali: per l'epatite B e C cronica esistono trattamenti antivirali altamente efficaci che possono portare alla guarigione (per l'HCV) o a un controllo a lungo termine del virus (per l'HBV), prevenendo la progressione della malattia;
  • farmaci immunosoppressori: nelle epatiti autoimmuni vengono utilizzati farmaci che sopprimono il sistema immunitario per ridurre l'infiammazione epatica (es. corticosteroidi, azatioprina);
  • gestione delle complicanze: in caso di progressione della malattia verso la cirrosi epatica, verranno gestite le complicanze associate, come l'ipertensione portale o l'ascite;
  • trapianto di fegato: in un numero limitato di casi gravi, quando il danno epatico è irreversibile e le altre terapie non sono efficaci, il trapianto di fegato può essere l'unica opzione.

Il ruolo del pediatra è cruciale per la diagnosi iniziale e la gestione delle forme più lievi, però, per le forme più complesse o croniche, è indispensabile la collaborazione con un epatologo pediatrico.

Prevenzione dell'epatite nei bambini

La prevenzione è la strategia più efficace per proteggere i bambini dall'epatite.

Vaccinazioni

Le vaccinazioni rappresentano la misura preventiva più importante contro le epatiti virali più comuni:

  • vaccino contro l'epatite A: fortemente raccomandato, soprattutto per i bambini che viaggiano in aree ad alto rischio o che vivono in contesti con scarse condizioni igieniche;
  • vaccino contro l'epatite B: è obbligatorio in Italia per tutti i nuovi nati e ha contribuito a ridurre drasticamente l'incidenza dell'HBV nei bambini. La vaccinazione viene somministrata in diverse dosi nei primi mesi di vita.

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Igiene personale e ambientale

Fondamentale per prevenire la diffusione di epatiti trasmesse per via oro-fecale (come l'epatite A):

  • lavaggio frequente e accurato delle mani con acqua e sapone, specialmente dopo aver usato il bagno e prima di mangiare;
  • consumo di acqua potabile sicura e alimenti preparati in condizioni igieniche adeguate.

Precauzioni contro la trasmissione

Per le epatiti B e C, che si trasmettono tramite sangue e fluidi corporei:

  • screening in gravidanza: tutte le donne in gravidanza vengono testate per l'HBV e l'HCV. In caso di positività, si adottano misure per ridurre il rischio di trasmissione al neonato (es. immunoglobuline e vaccinazione per l'HBV subito dopo la nascita);
  • evitare la condivisione di oggetti personali che possono venire a contatto con il sangue (es. spazzolini da denti, rasoi).

FAQ – Domande frequenti sull'epatite nei bambini

Le seguenti domande sono tra le più comuni che i genitori si pongono riguardo all'epatite nei loro figli:

Quali sono i vaccini disponibili per l'epatite nei bambini?

Il vaccino contro l'Epatite B è obbligatorio per i nuovi nati dal 1991 e fa parte del vaccino esavalente, somministrato a 2, 4 e 10 mesi; per i neonati da madri portatrici del virus la prima dose viene data subito dopo la nascita. Esistono anche vaccini monovalenti per casi specifici.

Il vaccino contro l'Epatite A non è obbligatorio, ma è consigliato per i bambini che viaggiano in aree a rischio o con condizioni particolari; si somministra in due dosi dopo il primo anno di vita.

È disponibile anche un vaccino combinato Epatite A/B (Twinrix Pediatrico); per qualsiasi informazione specifica, è sempre meglio consultare il pediatra e/o l’ASL di riferimento.

L'epatite nei bambini si può curare?

La curabilità dipende dal tipo di epatite: l'epatite A acuta di solito si risolve spontaneamente; l'epatite B può cronicizzare ma è gestibile con farmaci antivirali; l'epatite C cronica è oggi curabile in quasi la totalità dei casi con le nuove terapie antivirali ad azione diretta.

Infine, le forme autoimmuni e metaboliche richiedono terapie specifiche e a lungo termine.

Quando è necessario portare un bambino con sospetta epatite al pronto soccorso?

È consigliabile portare il bambino al pronto soccorso se presenta sintomi gravi come letargia estrema, forte disidratazione, incapacità di bere o mangiare, o un peggioramento rapido dell'ittero e delle condizioni generali.


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In tutti gli altri casi di sospetta epatite è sempre opportuno consultare il pediatra con urgenza.

Quali alimenti deve evitare un bambino con epatite?

Generalmente, si raccomanda una dieta leggera, facilmente digeribile e povera di grassi per non sovraccaricare il fegato; evitare, dunque, cibi fritti, molto conditi, e bevande gassate o zuccherate. Il pediatra o un nutrizionista possono fornire indicazioni dietetiche specifiche.

Arianna Bordi | Editor
Scritto da Arianna Bordi | Editor

Dopo la laurea in Letteratura e Lingue straniere, durante il mio percorso di laurea magistrale mi sono specializzata in Editoria e Comunicazione visiva e digitale. Ho frequentato corsi relativi al giornalismo, alla traduzione, alla scrittura per il web, al copywriting e all'editing di testi.

a cura di Dr. Giuseppe Pingitore
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