Lo skin purging, spesso confuso con una semplice eruzione cutanea, è in realtà un segno che i prodotti stanno lavorando attivamente per migliorare la salute della pelle.
Vediamo nel dettaglio le sue caratteristiche, perché si verifica e quando bisogna preoccuparsi.
Che cos’è lo skin purging e perché accade
Lo skin purging è una reazione cutanea temporanea che può verificarsi quando si introducono nella propria routine prodotti contenenti ingredienti attivi esfolianti o acceleratori del ricambio cellulare.
Per comprenderlo appieno, è fondamentale distinguere tra un'eruzione cutanea "negativa" e questa risposta purificatrice della pelle.
Infatti, è un fenomeno fisiologico, spesso frainteso, che si manifesta con un'apparente "peggioramento" della pelle nei primi giorni o settimane di utilizzo dei nuovi prodotti nella propria skincare routine, come ad esempio i retinoidi.
Il termine "purging" deriva dall’inglese e significa "purificazione", quindi, in ambito dermatologico questo fenomeno rappresenta un periodo di adattamento della pelle a nuovi trattamenti, durante il quale le impurità e i micro-comedoni (piccoli brufoli non visibili) già presenti sotto la superficie vengono portati più rapidamente alla luce.
Non si tratta, quindi, di nuovi brufoli, ma di imperfezioni che sarebbero emerse in seguito, solo in tempi più lunghi; si tratta di un'esfoliazione più rapida degli strati superficiali, che può far emergere comedoni, punti neri, brufoli infiammati o piccole pustole.
Skin purging: quali molecole possono scatenarlo
Non tutti i prodotti causano purging. Gli attivi noti per scatenarlo sono:
- retinoidi (retinolo, tretinoina);
- acidi esfolianti (AHA, BHA, PHA) come acido glicolico, acido lattico e acido salicilico;
- vitamina C in alte concentrazioni;
- perossido di benzoile;
- peeling chimici professionali.
Infatti, si tratta di ingredienti che stimolano il rinnovamento cellulare e possono rendere visibile ciò che era già presente sotto la superficie cutanea.
Ingredienti da prediligere durante la fase di skin purging
Affrontare il purging in modo corretto è fondamentale per ottenere risultati a lungo termine senza danneggiare la barriera cutanea:
Ecco degli esempi di ingredienti lenitivi da inserire nella skincare:
- aloe vera;
- allantoina;
- niacinamide al 5%;
- pantenolo (pro-vitamina B5);
- centella asiatica.
Quanto dura lo skin purging?
Non esiste una risposta univoca, poiché la durata del purging varia da persona a persona, influenzata da fattori come il tipo di pelle, la gravità delle impurità sottostanti e la frequenza di utilizzo del prodotto.
Vediamo tempistiche medie e variabili individuali:
- pelle sensibile: può richiedere più tempo ad adattarsi (4-6 settimane);
- pelle normale o mista: in media 2-4 settimane;
- uso di retinoidi potenti: il purging può protrarsi fino a 6-8 settimane.
Ecco alcuni fattori che influenzano la durata del purging:
- velocità del turnover cellulare: una pelle con un turnover cellulare più lento inizialmente potrebbe mostrare un purging più evidente e prolungato;
- quantità di impurità sottostanti: più impurità sono presenti sotto la superficie, più tempo potrebbe essere necessario per espellerle;
- frequenza di applicazione: un'introduzione graduale del prodotto (es. 2-3 volte a settimana) può rendere il purging meno intenso ma potenzialmente più lungo rispetto a un uso quotidiano immediato.
In media, il processo di skin purging si risolve entro 2-6 settimane, ossia la durata del ciclo naturale di rinnovamento cellulare della pelle, che in media si attesta intorno ai 28 giorni.
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Se le imperfezioni persistono oltre le 6-8 settimane senza miglioramento, o se compaiono nuovi sintomi (es. arrossamenti generalizzati, desquamazione intensa), è consigliabile sospendere il trattamento e rivolgersi a uno specialista.
Come distinguere lo skin purging da un breakout
Molti confondono lo skin purging con una reazione avversa o con un peggioramento improvvisocausato da un prodotto inadatto; capire la differenza è essenziale per evitare di interrompere un trattamento efficace:
Zone colpite
Nel purging le imperfezioni tendono a comparire nelle zone del viso già soggette a impurità, come mento, naso e fronte.
Se invece i brufoli compaiono in aree insolite (es. guance per chi non ne ha mai avuti), potrebbe trattarsi di una reazione allergica o di un'irritazione.
Aspetto dei brufoli e durata
I le lesioni da purging possono includere comedoni chiusi, punti neri o pustole infiammate, ma in genere scompaiono più rapidamente rispetto a un peggioramento tradizionale; al contrario, una reazione negativa può durare più a lungo e peggiorare progressivamente.
Se la pelle presenta rossore intenso, bruciore, prurito persistente o desquamazione eccessiva, potrebbe non trattarsi di purging ma di un'irritazione o allergia; in questi casi è opportuno interrompere l’uso del prodotto e consultare un dermatologo.
Skin purging: quando è un buon segno
Quando avviene in modo controllato e limitato nel tempo, il purging è un segno che la pelle sta rispondendo al trattamento. Dopo la fase iniziale, infatti, si osserva una texture più uniforme, pori meno visibili e una riduzione dell’acne.
Ecco alcuni segnali positivi da tenere d’occhio:
- brufoli che si risolvono rapidamente;
- pelle meno oleosa e più luminosa;
- scomparsa progressiva delle imperfezioni preesistenti.
Gestire lo skin purging: consigli e strategie efficaci
Affrontare lo skin purging richiede pazienza e una strategia mirata per minimizzare il disagio e favorire una rapida ripresa della pelle:
- introduzione graduale: iniziare applicando il prodotto solo 2-3 volte a settimana e aumentare gradualmente la frequenza man mano che la pelle si abitua;
- pulizia del viso: utilizzare un detergente viso delicato, senza solfati, per non irritare ulteriormente la pelle;
- idratazione essenziale: utilizzare una crema idratante non comedogenica per supportare la barriera cutanea e ridurre l'irritazione. Esempio: una crema con acido ialuronico o ceramidi può aiutare a lenire la pelle;
- evitare di spremere le imperfezioni poiché è un'azione che peggiora sempre l'infiammazione e può portare a macchie post-brufolo;
- meno è meglio: evitare di introdurre troppi nuovi prodotti contemporaneamente, per poter identificare il responsabile del purging;
- non interrompere il trattamento: a meno che non si tratti di una reazione allergica o di forte irritazione, interrompere il prodotto significherebbe vanificare gli sforzi. La costanza è la chiave;
- evitare esfoliazioni meccaniche o chimiche aggiuntive e non introdurre più attivi esfolianti insieme;
- protezione solare: la pelle durante il purging è più sensibile, quindi una protezione solare ad ampio spettro è fondamentale, più del solito, per prevenire iper pigmentazione post-infiammatoria.
Se il disagio è eccessivo o lo skin purging è particolarmente grave, un dermatologo può offrire consigli personalizzati e prescrivere trattamenti di supporto.
FAQ: Domande frequenti sul fenomeno dello skin purging
Vediamo i dubbi più ricorrenti su questo fenomeno legato alla pelle:
Quanto tempo ci vuole per vedere i risultati dopo lo skin purging?
Una volta superata la fase di purging (tipicamente 2-6 settimane), la pelle dovrebbe iniziare a mostrare i benefici del prodotto, come una riduzione delle imperfezioni, una texture più liscia e un tono più uniforme; i risultati significativi si vedono spesso dopo 8-12 settimane di uso costante.
Posso usare il trucco durante lo skin purging?
Sì, si può applicare il trucco, ma è bene optare per prodotti non comedogenici e sarebbe meglio evitare un make-up troppo pesante poiché potrebbe occludere ulteriormente i pori.
In generale, è sempre buona pratica assicurarsi di pulire accuratamente la pelle prima di applicarlo e di rimuoverlo completamente alla fine della giornata.
Cosa succede se interrompo il prodotto durante il purging?
Interrompere il prodotto durante il purging significa interrompere il processo di "pulizia", quindi si potrebbe rischiare di non avere i benefici attesi e la pelle potrebbe non raggiungere il suo potenziale di miglioramento (e se si reintroduce in seguiro riparte il purging); a meno di forte irritazione, è consigliabile continuare con pazienza.
Lo skin purging succede a tutti?
No, alcune persone non sperimentano purging, soprattutto se la pelle è già abituata a determinati attivi o se i micro-comedoni sono pochi.
In conclusione, lo skin purging è una fase transitoria e naturale che può verificarsi durante l’adozione di nuovi attivi skincare.
Riconoscerlo e affrontarlo correttamente permette di ottenere, nel medio-lungo termine, una pelle più sana, uniforme e luminosa.
In ogni caso, è essenziale monitorare la propria pelle con attenzione e non esitare a consultare un dermatologo in caso di reazioni persistenti o preoccupanti.