La zona perioculare è tra le prime a mostrare segni di stanchezza: cute sottile, rilassamento palpebrale, piccole rughe e borse. La blefaroplastica nasce per migliorare l’aspetto delle palpebre e, nei casi indicati, anche la funzionalità visiva.
Oggi, accanto all’intervento tradizionale, si stanno affermando soluzioni non chirurgiche e approcci ibridi che combinano tecnologie diverse per ridurre i tempi di recupero e mantenere un look naturale.
In cosa consiste la blefaroplastica
La blefaroplastica è una procedura che mira a rimuovere o rimodellare gli eccessi di cute, grasso e talvolta muscolo delle palpebre superiori e/o inferiori. L’obiettivo è ringiovanire lo sguardo, correggere palpebre cadenti o borse e, in alcuni casi, migliorare il campo visivo. È un intervento codificato della chirurgia plastica del volto, eseguibile sulle palpebre superiori, inferiori o entrambe.
Sul piano funzionale, la blefaroplastica può essere proposta anche per motivi non solo estetici: in diversi sistemi sanitari, viene considerata candidabile a rimborsi quando l’eccesso di pelle limita la visione. In ambito estetico resta una procedura elettiva, pianificata dopo una visita specialistica che valuta qualità cutanea, posizione del sopracciglio, occhiaie e conformazione del setto orbitario.
Differenza tra blefaroplastica chirurgica e non chirurgica
La blefaroplastica chirurgica prevede incisioni mirate per asportare cute in eccesso e rimodellare o riposizionare i cuscinetti adiposi. Offre risultati stabili e adatti ai quadri di rilassamento marcato, ma comporta tempi di recupero più lunghi, possibile edema ed ecchimosi, e richiede un’accurata gestione del post-operatorio.
La blefaroplastica non chirurgica utilizza invece energie e biostimolazioni - per esempio plasma non ablativo, laser frazionati, radiofrequenza, talvolta filler in aree selezionate - con l’obiettivo di compattare i tessuti, migliorare la texture cutanea e attenuare le fine lines. È più adatta a lassità lieve-moderata e a chi desidera un recupero più rapido e risultati progressivi, spesso programmati in 1-2 sedute in base alla risposta dei tessuti. I due approcci non si escludono: in alcuni casi, una strategia ibrida può bilanciare naturalezza e definizione del risultato, rinviando o riducendo l’indicazione al bisturi.
Blefaroplastica ibrida non chirurgica: la tecnica Bright Eyes®
Bright Eyes® è una metodica ibrida non chirurgica messa a punto dal dott. Fabio Caprara, fondatore della Clinica Dermo Estetica di Milano, che combina PLASMA non ablativo PLEXR FELC e laser CO2 frazionato. L’integrazione delle due tecnologie consente di lavorare su più livelli: precisione superficiale sulle micro-irregolarità e stimolazione profonda per compattare e rigenerare i tessuti di tutta l’area perioculare, non solo delle palpebre. L’effetto atteso è uno sguardo più aperto, pelle più tonica e liscia, con assenza di bisturi, punti e cicatrici.
Tra i benefici dichiarati rientrano: risultati naturali e progressivi visibili già dopo la prima seduta, possibilità di trattamento anche per pazienti non candidabili alla chirurgia tradizionale e personalizzazione del protocollo in base al quadro clinico. Il trattamento è proposto per palpebre superiori e inferiori, con un raggio d’azione che coinvolge i tessuti circostanti per armonizzare l’intero contorno occhi.
Indicazioni: rilassamento lieve-moderato della palpebra, solchi lacrimali accentuati, occhiaie scure e desiderio di evitare la chirurgia preservando l’espressività. Questi elementi rendono Bright Eyes una soluzione da considerare per chi cerca un miglioramento marcato ma naturale senza i tempi di down tipici dell’intervento.
Sedute e tempi: in genere 1-2 sedute risultano sufficienti; il pieno effetto matura in circa 6 settimane. La durata della singola seduta è intorno ai 60 minuti con ripresa immediata della vita sociale, pur tenendo conto di gonfiore leggero per circa 3 giorni e di crosticine che possono persistere 7-10 giorni. Sono fornite indicazioni post-trattamento su cosmetici e protezione solare - ad esempio evitare l’esposizione ai raggi UV per circa 60 giorni dopo la caduta delle crosticine.
Comfort e anestesia: viene applicata una crema anestetica 30 minuti prima della seduta per rendere il trattamento ben tollerato, con sensazione transitoria di bruciore. Nessuna sutura è necessaria e non sono richieste medicazioni complesse.
Costi: la pagina informativa indica €900 per la seduta per le due palpebre superiori oppure inferiori e di €500 per la seconda seduta, se ritenuta necessaria, includendo anche i tessuti perioculari adiacenti; il piano è personalizzato in sede di visita. I prezzi possono variare nel tempo in base a protocollo e sede.
Candidati ideali, sicurezza e tempi di recupero
La selezione del candidato ideale è cruciale. Rispondono meglio alle metodiche non chirurgiche e ibride i pazienti con lassità lieve o moderata, buona qualità cutanea e aspettative di miglioramento graduale più che di correzione drastica. Chi presenta dermatocalasi severa, eccesso cutaneo importante o ernie adipose marcate può necessitare di una blefaroplastica chirurgica per un risultato adeguato e duraturo. In tale scenario, la chirurgia resta lo standard per riposizionare e rimuovere tessuti in eccesso, con la possibilità di benefici anche funzionali sul campo visivo.
Sul piano della sicurezza, le tecniche non chirurgiche evitano bisturi e anestesia sistemica, ma richiedono comunque esecuzione da parte di medici esperti e un follow-up attento. È fondamentale rispettare le indicazioni post-trattamento: niente trucco finché persistono le crosticine, uso di emollienti/lenitivi consigliati e protezione solare rigorosa. Un colloquio informato aiuta a chiarire possibili effetti transitori - eritema, edema, crosticine - e a valutare eventuali controindicazioni locali o sistemiche.
I tempi di recupero con Bright Eyes sono in genere più rapidi rispetto a un intervento tradizionale: la vita sociale può riprendere subito, pur considerando i segni visibili nei primi giorni; il risultato si definisce nell’arco di sei settimane e può essere mantenuto con protocolli di richiamo nel tempo. Per chi ha esigenze estetiche e professionali stringenti, l’approccio ibrido non chirurgico offre una via intermedia tra cosmetologia avanzata e chirurgia, con naturalezza del risultato e controllo delle fasi di guarigione.
Prima di procedere, è sempre indicata una valutazione specialistica che analizzi asimmetrie, posizione del sopracciglio, qualità della pelle e aspettative personali. In questo modo si definisce se puntare su una blefaroplastica chirurgica, su una soluzione non chirurgica o su un percorso ibrido come Bright Eyes, ottimizzando sicurezza, resa estetica e tempi di recupero.
Nota: le informazioni sopra riportate si basano su fonti cliniche e sulla pagina ufficiale dedicata a Bright Eyes del dott. Fabio Caprara; costi, indicazioni e protocolli possono aggiornarsi nel tempo e vanno confermati in sede di visita medica.