L’acido tartarico è un ingrediente attivo di origine naturale, sempre più presente nei trattamenti dedicati alla cura della pelle. Estratto principalmente dall’uva e da altri frutti, questo acido appartenente alla famiglia degli alfa-idrossiacidi, svolge un ruolo importante all’interno della cosmesi, grazie alla sua azione esfoliante, levigante e riequilibrante.
Utilizzato da tempo anche nell’industria alimentare e farmaceutica, l’acido tartarico si distingue oggi per le sue proprietà benefiche nei confronti della pelle, soprattutto nelle formulazioni dedicate al trattamento delle imperfezioni, della pelle spenta e dei primi segni del tempo, scopriamo di più.
Origine e caratteristiche dell’acido tartarico
L’acido tartarico è un composto organico naturale, presente in alte concentrazioni nell’uva e nei sottoprodotti della vinificazione. Dopo l’estrazione e la purificazione, si presenta sotto forma di polvere cristallina bianca, inodore, idrosolubile e dotata di proprietà chimiche che lo rendono compatibile con l’utilizzo topico.
Appartiene alla categoria degli alfa-idrossiacidi (AHA), come l’acido glicolico, l’acido lattico e l’acido citrico. Gli AHA sono acidi solubili in acqua noti per la loro capacità di esfoliare delicatamente la pelle, stimolare il turnover cellulare e migliorare la texture cutanea.
L’acido tartarico, in particolare, ha un’azione più delicata rispetto ad altri esfolianti chimici, risultando adatto anche per formulazioni pensate per pelli sensibili o soggette a rossori.
Utilizzi dell’acido tartarico nella cura della pelle
L’uso cosmetico dell’acido tartarico si è diffuso grazie alla sua efficacia come agente levigante, riequilibrante del pH e promotore del rinnovamento cutaneo. Inserito nelle formule di sieri, tonici, maschere e creme esfolianti, offre diversi benefici, scopriamo quali nello specifico.
Esfoliare delicatamente la pelle
L’azione esfoliante è il principale motivo per cui l’acido tartarico viene impiegato nei trattamenti viso. Rimuovendo le cellule morte che si accumulano sullo strato più superficiale dell’epidermide, favorisce una pelle più luminosa e uniforme.
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Questo tipo di esfoliazione è chimica, ovvero agisce rompendo i legami che tengono unite le cellule dello strato corneo, senza bisogno di sfregamento meccanico.
Un uso regolare di prodotti contenenti AHA può contribuire a migliorare l’aspetto di pori dilatati, rughe sottili e macchie post-acne, offrendo alla pelle un aspetto più compatto e levigato.
Riequilibrare il pH cutaneo
L’acido tartarico svolge anche un’azione regolatrice del pH. Una pelle sana mantiene un pH lievemente acido, tra 4.5 e 5.5, necessario per preservare la barriera cutanea e difendersi da batteri e agenti irritanti. L’impiego di cosmetici formulati con il giusto equilibrio di acidi può aiutare a mantenere questo valore stabile, prevenendo secchezza, irritazioni e imperfezioni.
Stimolare il turnover cellulare
Grazie alla sua azione sulla pelle, l’acido tartarico stimola il naturale processo di rigenerazione cutanea. Questo meccanismo aiuta la pelle a rinnovarsi più rapidamente, con effetti visibili in termini di tono, elasticità e morbidezza. L’uso costante di trattamenti esfolianti con AHA è spesso indicato per chi desidera contrastare opacità e irregolarità della grana cutanea.
Rendere la pelle più ricettiva ad altri trattamenti
L’esfoliazione chimica favorisce anche una migliore penetrazione di altri attivi cosmetici, come l’acido ialuronico, la vitamina C o la niacinamide. Liberando la superficie cutanea dalle impurità, l’acido tartarico consente agli ingredienti successivi di agire in profondità, potenziando l’efficacia della skincare routine.
Come utilizzare l’acido tartarico nei trattamenti viso
L'acido tartarico si trova all'interno di diverse formulazioni cosmetiche, spesso in combinazione con altri AHA per un’azione più completa e bilanciata. I prodotti più comuni includono:
- maschere esfolianti e peeling: da utilizzare una o due volte alla settimana per una pulizia profonda;
- tonici e lozioni riequilibranti: ideali per regolare il pH e preparare la pelle ai trattamenti successivi;
- sieri anti-imperfezioni: adatti per trattare discromie, grana irregolare e pori dilatati;
- creme notte: che agiscono durante il riposo per favorire il rinnovamento cellulare.
È consigliabile applicare questi prodotti alla sera, poiché gli AHA aumentano la fotosensibilità della pelle.
Per questo motivo, è sempre importante abbinare una protezione solare durante il giorno, soprattutto nel periodo successivo all’utilizzo di un trattamento contenente acido tartarico.
A chi è adatto e precauzioni d’uso
L’acido tartarico è generalmente ben tollerato anche da pelli sensibili, ma la sua efficacia dipende dalla concentrazione e dal pH della formulazione. Per un’esfoliazione efficace e sicura, è opportuno preferire cosmetici sviluppati da brand affidabili, che rispettino le soglie di sicurezza stabilite dai regolamenti europei.
Prima dell’uso su tutto il viso, è consigliabile testare il prodotto su una piccola area della pelle per escludere reazioni infiammatorie. In caso di rossore persistente, bruciore o secchezza eccessiva, è preferibile sospendere l’applicazione e consultare un professionista.
Inoltre, il suo impiego è sconsigliato su pelle già irritata, affetta da dermatiti in fase acuta o subito dopo trattamenti aggressivi come scrub meccanici, cerette o laser.
In presenza di patologie cutanee o di eventuali dubbi sull’impiego di acidi esfolianti, è sempre preferibile affidarsi al parere di un dermatologo esperto, in grado di indicare i trattamenti più adatti alle esigenze individuali.
Sostenibilità e origine naturale
Un altro aspetto da considerare è la sostenibilità. L'acido tartarico viene estratto principalmente dai residui della lavorazione dell’uva, come le bucce e i vinaccioli, rendendolo un ingrediente eco-friendly e perfettamente inserito nei principi dell’economia circolare.
Questo lo rende ideale anche per chi predilige cosmetici naturali o di derivazione vegetale.