Un team internazionale di ricercatori, composto da scienziati dell’Università Farmaceutica Cinese di Nanchino, dell’Università di Sydney e dell’Università Macquarie, ha scoperto che lo stevioside – un dolcificante naturale estratto dalla pianta Stevia rebaudiana – potrebbe potenziare in modo significativo l’efficacia del minoxidil, il più noto trattamento farmacologico per la ricrescita dei capelli dovuta a alopecia androgenetica.
Scopriamo di più.
La combinazione vincente
All’interno dello studio, i ricercatori hanno testato una combinazione di stevioside e minoxidil su modelli murini (i topi da laboratorio) senza peli sulla schiena: per 35 giorni consecutivi, i ricercatori hanno applicato cerotti con microaghi contenenti questa miscela scoprendo, alla fine del periodo di prova, questi risultati:
- i roditori trattati con il cerotto combinato hanno mostrato una nuova crescita di peli sul 67,5% della zona calva;
- quelli trattati solo con minoxidil al 2% hanno invece registrato una ricrescita limitata al 25% della superficie.
Già dal 14° giorno era visibile una vasta area di nuovi peli, che si è ampliata rapidamente fino a coprire gran parte della cute entro il 35° giorno.
Nei topi trattati con il solo minoxidil, invece, la crescita è risultata più lenta e circoscritta a piccole chiazze di colore bluastro-nero, segno di un’attività follicolare molto più debole.
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I ricercatori hanno confermato l’efficacia del cerotto anche attraverso test di permeabilità in vitro: in queste prove, il cerotto con microaghi a base di stevioside ha mostrato un rilascio cumulativo del minoxidil pari all’85% e una ritenzione cutanea del 18%, valori che indicano un assorbimento del farmaco particolarmente efficace.
Importante sottolineare che, durante tutto l’esperimento, non sono stati osservati effetti collaterali o reazioni avverse nei roditori, suggerendo che la combinazione di minoxidil e stevioside sia ben tollerata e sicura almeno nei test preclinici.
Prospettive future
Ma perché questo accade? Lo stevioside agisce come eccipiente, ovvero favorisce la dissoluzione e la veicolazione del principio attivo.
In parole povere, va ad aumentare la solubilità del minoxidil in acqua fino a 47 mg/mL, circa venti volte più alta rispetto a un cerotto tradizionale: ciò permette di creare delle micelle – piccole strutture che intrappolano e rilasciano gradualmente il farmaco, migliorandone l’assorbimento.
Sebbene i risultati siano molto promettenti, il team di ricerca sottolinea che gli esperimenti finora sono stati condotti solo su animali: serviranno, quindi, studi preclinici e clinici sull’uomo per verificare sicurezza, efficacia e praticità del metodo – soprattutto considerando che il minoxidil va applicato ogni giorno e dal momento che restano da definire anche alcuni aspetti tecnici (come, ad esempio, il tipo di microaghi da utilizzare).
Secondo i ricercatori, però, usare un dolcificante naturale come lo stevioside per migliorare la penetrazione del minoxidil potrebbe rappresentare una svolta: un trattamento più efficace, naturale e potenzialmente meglio tollerato per milioni di persone che soffrono di perdita di capelli.
L’alopecia androgenetica
Stando a quanto riferito in questo approfondimento dal Dr. Stefano Messori, dermatologo, l’alopecia androgenetica, o calvizie ereditaria, è la forma più comune di perdita dei capelli e colpisce soprattutto gli uomini.
È causata dalla sensibilità dei follicoli piliferi al diidrotestosterone (DHT), un derivato del testosterone che ne provoca la progressiva miniaturizzazione fino all’atrofia.
L’alopecia ad evoluzione lenta ha inizio tra i 28 e i 35 anni e aumenta lentamente senza causare, solitamente, la calvizie totale; quella ad evoluzione rapida inizia intorno ai 18 anni e provoca una stempiatura grave già intorno ai 20 continuando a diffondersi con l’avanzare dell’età.
Negli uomini la perdita dei capelli inizia di solito su tempie e sommità del capo, formando la classica stempiatura a M o a forma di U, mentre nelle donne si manifesta con un diradamento diffuso nella zona frontale e sul vertice. L’esordio può avvenire già in giovane età e la progressione varia da lenta a rapida a seconda dei casi.
I fattori principali sono genetici e ormonali, ma anche:
- stress;
- età;
- farmaci;
- malattie.
A differenza di altre forme di caduta, come il telogen effluvium, l’alopecia androgenetica è permanente, anche se può essere rallentata.
Non esiste una cura definitiva, ma trattamenti come minoxidil, finasteride, terapie con luce a bassa intensità e autotrapianto di capelli possono migliorare la densità e frenare la perdita. Intervenire precocemente è fondamentale per preservare i follicoli ancora attivi.
Fonti:
- Wiley Advanced Healthcare Materials – Natural Sweetener Stevioside-Based Dissolving Microneedles Solubilize Minoxidil for the Treatment of Androgenic Alopecia
- Wiley – Can a Stevia-derived sweetener improve hair loss treatment?
- P. by Pazienti.it – Alopecia androgenetica: cause e trattamento