Quanti capelli si perdono al giorno?

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 07 Ottobre, 2025

Donna con spazzola piena di capelli caduti.

Vedere più capelli del solito sul cuscino al mattino, trovarli accumulati nello scarico della doccia o notarli sulla spazzola dopo essersi pettinati, non sono affatto scenari improbabili. Anzi, tutt’altro. Ma è bene sapere che è normale perdere capelli, una certa quantità di caduta quotidiana è parte integrante di un ciclo biologico sano.

Ogni capello ha una sua vita, un percorso che lo porta a crescere, riposare e, infine, a cadere per lasciare spazio a un nuovo capello pronto a nascere.

Certo distinguere la normale caduta fisiologica da una condizione che potrebbe richiedere attenzione. E allora viene da chiedersi quanti capelli si perdono al giorno. Quanti capelli è normale che cadano.

Quanti capelli cadono in media al giorno?

La perdita di capelli giornaliera fisiologicamente normale si attesta tra i 50 e i 100 capelli al giorno. Alcune fonti mediche estendono questo intervallo fino a 150 capelli quotidiani, soprattutto durante i cambi di stagione o in particolari condizioni. Un range più conservativo, indicato da alcuni specialisti, si attesta tra i 60 e gli 80 capelli al giorno.

Questo numero, che a prima vista può sembrare elevato, rappresenta in realtà una percentuale minima rispetto al patrimonio totale di follicoli presenti sul cuoio capelluto, che si aggira intorno ai 100.000.

Non ci si deve focalizzare sul conteggio ossessivo di ogni singolo capello, ma piuttosto sull'osservazione di un cambiamento rispetto alla propria normalità. La vera anomalia non è la caduta in sé, ma un suo incremento notevole e prolungato nel tempo.

Quando preoccuparsi per la caduta dei capelli? 

La preoccupazione dovrebbe sorgere e spingere a un consulto medico quando la perdita supera costantemente i 100-120 capelli al giorno o quando si manifestano altri sintomi clinici. Tra questi, i più importanti:

  • un diradamento visibile;
  • la comparsa di vere e proprie chiazze vuote;
  • un progressivo allargamento della riga centrale (indicativo nelle donne);
  • un assottigliamento generale della chioma.

Il ciclo di vita del capello: le 4 fasi

Ogni singolo capello sulla nostra testa segue un proprio ciclo di vita indipendente, un processo che dura dai 2 ai 7 anni.

Questa asincronia è un meccanismo biologico fondamentale che ci impedisce di perdere tutti i capelli contemporaneamente, garantendo un ricambio costante e graduale.

Il ciclo del capello è suddiviso in quattro fasi distinte, ognuna con una funzione e una durata specifiche.

Fase Anagen (Crescita) 

Questa è la fase più lunga e attiva del ciclo, con una durata che varia dai 2 ai 6 anni. Durante la fase Anagen, le cellule della matrice del follicolo pilifero si dividono rapidamente, producendo la fibra del capello che cresce di circa 1 centimetro al mese.

La lunghezza di questa fase determina la massima lunghezza che i capelli possono raggiungere; una fase Anagen più lunga si traduce in capelli potenzialmente più lunghi.

Fase Catagen (Transizione) 

Al termine della fase di crescita, il capello entra in una breve fase di transizione che dura circa 2-3 settimane. In questo periodo, la crescita si arresta completamente.


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Il follicolo si restringe, si contrae e si stacca dalla sua fonte di nutrimento sanguigno, trasformando il capello in quello che viene definito "capello a clava", ormai formato ma non più in crescita attiva.

Fase Telogen (Riposo) 

Dopo la transizione, il capello entra nella fase di riposo, che dura circa 3-4 mesi. Il capello a clava rimane ancorato al follicolo, che è inattivo. In un cuoio capelluto sano, circa il 10-15% di tutti i capelli si trova in questa fase in un dato momento.

Mentre il vecchio capello riposa, alla base del follicolo si sta già preparando un nuovo capello in fase Anagen, pronto a spingere fuori il precedente.

Fase Exogen (Caduta)

Questa fase è l'atto finale del ciclo e rappresenta il momento in cui il capello in fase Telogen viene fisicamente espulso dal follicolo, spinto dal nuovo capello che sta emergendo.

La perdita quotidiana di 50-100 capelli è la manifestazione visibile di innumerevoli follicoli che completano questa fase ogni giorno, dando inizio a un nuovo ciclo di crescita.

I capelli cadono (effluvio) o si assottigliano (defluvio)?

Comprendiamo la differenza tra "effluvio" e "defluvio" per interpretare in modo corretto i segnali che il nostro corpo ci invia e per capire se si tratta veramente di perdita di capelli.

Entrambi i termini descrivono una caduta, ma indicano due processi biologici molto diversi con implicazioni e gravità differenti:

  • effluvio: questo termine descrive una caduta di capelli anomala, abbondante e spesso improvvisa, che può portare a perdere centinaia o addirittura migliaia di capelli al giorno. La caratteristica dell'effluvio è che i capelli persi si trovano tutti nella stessa fase del ciclo vitale, la fase Telogen (in questo caso si parla di Telogen Effluvium). Il follicolo pilifero non è danneggiato in modo permanente. Si tratta di un fenomeno spesso benigno e, nella maggior parte dei casi, reversibile una volta rimossa la causa scatenante. Esempi classici sono la caduta post-partum o quella indotta da un forte stress;
  • defluvio: il defluvio indica una perdita di capelli più modesta ma cronica e progressiva. La caratteristica distintiva del defluvio non è tanto la quantità di capelli persi, quanto il processo di "miniaturizzazione" del follicolo. Il follicolo subisce un'atrofia progressiva, producendo capelli sempre più corti, sottili e deboli, fino a cessare del tutto la sua attività. Questo fenomeno è parzialmente irreversibile, perché una parte dei follicoli viene persa in modo definitivo. Se non trattato, il defluvio evolve in una patologia cronica come l'alopecia androgenetica (classica calvizie maschile).

La forma di caduta più allarmante dal punto di vista visivo (l'effluvio, con ciocche di capelli che cadono) è anche quella meno grave e con le migliori prospettive di recupero.

Il diradamento lento e quasi impercettibile (il defluvio), invece, è il segnale di un problema più profondo e potenzialmente permanente, che richiede un intervento specialistico per rallentarne la progressione.

Uomo e Donna: come cambia la perdita di capelli

Il meccanismo biologico di base dell'alopecia androgenetica è lo stesso per uomo e donna, ma la sua manifestazione clinica cambia;

  • nell'uomo: la perdita di capelli segue un percorso ben definito. I primi segni compaiono con un arretramento dell'attaccatura fronto-temporale (le "stempiature"), seguito da un diradamento nella zona del vertice (la "chierica"). Con il tempo, queste due aree possono congiungersi, lasciando solo una corona di capelli ai lati e sulla nuca;
  • nella donna: l'alopecia androgenetica femminile si presenta in modo più diffuso. Di rado porta a una calvizie completa o a un arretramento dell'attaccatura. Il segno più caratteristico è un diradamento progressivo che interessa la parte superiore della testa, con un visibile allargamento della scriminatura centrale. 

Quali sono le cause della perdita dei capelli quando supera la soglia limite? 

La perdita di capelli, quando supera la soglia fisiologica, è causata da più fattori. Più spesso, è il risultato di un'interazione complessa tra genetica, ormoni, stile di vita e condizioni di salute generale. Vediamo quali sono le cause.

La caduta dei capelli stagionale – effluvio stagionale 

Molte persone notano un aumento della caduta dei capelli durante i cambi di stagione, in particolare in autunno (tra ottobre e dicembre) e, in misura minore, in primavera. Questo fenomeno, noto come "effluvio stagionale", è una risposta fisiologica ai cambiamenti climatici e di luce.
 
L'esposizione prolungata al sole durante i mesi estivi, unita all'azione di salsedine e cloro, può indebolire la struttura del capello e disidratare il cuoio capelluto.

I raggi ultravioletti (UV) inducono uno stress ossidativo che riduce la resistenza del capello alla trazione, rendendolo più fragile e incline a spezzarsi.

L'aumento della caduta in autunno è quindi, in parte, una conseguenza dei "danni" accumulati durante l'estate. Questo tipo di caduta, però, è temporaneo e si risolve da solo con il ritorno a un ciclo di ricrescita normale.Mani che reggono una manciata di capelli persi. 
Un effluvio stagionale può però anche mascherare o sovrapporsi a un problema di diradamento più serio, come un esordio di alopecia androgenetica. Se la caduta appare eccessiva e non si normalizza entro poche settimane dalla fine della stagione critica, è consigliabile un controllo specialistico.

Stress e capelli

Lo stress, sia fisico (un intervento chirurgico, una malattia con febbre alta) che emotivo (un lutto, un periodo di forte pressione lavorativa), è una delle cause più comuni e documentate di caduta dei capelli. Il meccanismo biologico responsabile è il Telogen Effluvium acuto.
 
Eventi stressanti provocano un aumento dei livelli di cortisolo, il cosiddetto "ormone dello stress". Il cortisolo interferisce con il normale ciclo di vita del capello, agendo come un interruttore che spinge prematuramente e in modo sincronizzato un gran numero di follicoli (fino al 30-50% del totale, contro il normale 10-15%) dalla fase di crescita (Anagen) alla fase di riposo (Telogen).
 
Una caratteristica fondamentale di questo processo è il suo ritardo temporale: la caduta massiccia non è immediata, ma si manifesta circa 2-4 mesi dopo l'evento scatenante. Questo intervallo di tempo può rendere difficile per la persona collegare la caduta all'evento che l'ha causata.
 
 La buona notizia è che il Telogen Effluvium da stress è quasi sempre una condizione autolimitante e reversibile. Una volta che il fattore di stress viene rimosso o gestito, il ciclo del capello si normalizza gradualmente e la chioma recupera la sua densità.

In alcuni casi, lo stress può anche peggiorare condizioni preesistenti come l'alopecia areata o la dermatite seborroica, innescando un circolo vizioso in cui l'ansia per la caduta stessa contribuisce a perpetuarla.

Danni da styling: quando piastre e tinte diventano un problema

L'uso frequente e scorretto di strumenti termici e trattamenti chimici aggressivi è una causa frequente di danneggiamento dei capelli, che può essere erroneamente interpretata come una "caduta". In realtà, in questi casi, il problema non risiede nel follicolo, ma nel fusto del capello che si spezza.
 
Piastre, arricciacapelli e phon utilizzati a temperature troppo elevate (superiori a 150°C) causano un danno termico alla cuticola, lo strato protettivo esterno del capello. Questo danno provoca disidratazione, rendendo il capello poroso, opaco e fragile.
 
Con il tempo, questo indebolimento strutturale porta alla formazione di doppie punte e alla rottura del fusto (Tricorressi nodosa). In casi estremi, il calore può creare bolle di vapore all'interno della fibra capillare, una condizione nota come "bubble hair" che porta a una rottura inevitabile.
 
Allo stesso modo, trattamenti chimici come decolorazioni, permanenti e stirature chimiche alterano la struttura cheratinica del capello, rendendolo più debole. Anche le acconciature che esercitano una trazione costante e forte sui follicoli, come trecce molto strette o chignon tirati, possono portare a una forma specifica di perdita di capelli chiamata alopecia da trazione, che, se protratta nel tempo, può causare un danno permanente al follicolo. Il danno da styling è cumulativo e diventa evidente solo quando è già avanzato.

Squilibri ormonali e genetica 

Gli ormoni sono regolatori del ciclo di vita del capello. Qualsiasi squilibrio, sia esso dovuto a fattori genetici, a fasi della vita o a patologie, può avere un impatto diretto e visibile sulla salute della chioma.

Alopecia androgenetica: il DNA

L'alopecia androgenetica, nota come calvizie, è la causa più diffusa di diradamento progressivo dei capelli negli uomini e anche nelle donne.

La causa primaria risiede in una predisposizione ereditaria dei follicoli piliferi a essere sensibili all'azione del diidrotestosterone (DHT), un metabolita dell'ormone maschile testosterone.

Il DHT si lega a specifici recettori presenti sui follicoli e innesca un processo di "miniaturizzazione": la fase di crescita (Anagen) si accorcia progressivamente, la fase di riposo (Telogen) si allunga. Di conseguenza, a ogni ciclo, il follicolo produce un capello sempre più corto, sottile e depigmentato, che finisce per  trasformarsi in una peluria quasi invisibile Alla fine il follicolo diventa completamente inattivo.

Gravidanza e Post-Partum 

La gravidanza e il periodo successivo al parto sono un esempio lampante di come le fluttuazioni ormonali influenzino la salute dei capelli.

Durante la gestazione, l'organismo produce elevati livelli di estrogeni. Questi ormoni hanno un effetto benefico sui capelli, prolungando la durata della fase Anagen (crescita). Di conseguenza, meno capelli entrano nella fase di riposo e caduta, e la chioma appare più folta, lucida e forte.

Dopo il parto, si verifica un brusco crollo dei livelli di estrogeni. Questo cambiamento ormonale agisce come un segnale sincronizzato per tutti quei capelli che erano stati "trattenuti" artificialmente in fase Anagen. Essi entrano contemporaneamente e in massa nella fase Telogen, portando a una caduta intensa e diffusa nota come Telogen Effluvium post-partum.

Questa caduta si manifesta da 2 a 4 mesi dopo il parto e, sebbene possa essere molto intensa e preoccupante, è un fenomeno del tutto fisiologico e reversibile. La situazione si normalizza da sola entro 6-12 mesi, man mano che i follicoli riprendono il loro ciclo asincrono. Fattori come carenze nutrizionali (in particolare di ferro) o lo stress possono accentuare o prolungare il fenomeno.

Menopausa: l'impatto dei cambiamenti ormonali 

La menopausa è un'altra fase della vita femminile caratterizzata da profondi cambiamenti ormonali che si riflettono anche sui capelli. La diminuzione della produzione di estrogeni e progesterone ha un impatto diretto sul ciclo del capello:

  • la fase Anagen si accorcia;
  • la fase Telogen si allunga. 

La crescita diventa più lenta, i capelli cadono più facilmente e si manifesta una generale riduzione della densità.
 
Inoltre, il calo degli ormoni femminili altera l'equilibrio ormonale complessivo, portando a un aumento relativo dell'influenza degli androgeni (ormoni maschili), sempre presenti in piccole quantità nel corpo femminile.

Questo può "smascherare" o peggiorare una predisposizione latente all'alopecia androgenetica, causando un assottigliamento diffuso e una miniaturizzazione dei capelli simile a quella descritta in precedenza.

Disfunzioni tiroidee 

La salute dei capelli è uno specchio della salute generale dell'organismo, in particolare del sistema endocrino.
La tiroide regola il metabolismo di tutto il corpo, inclusi i follicoli piliferi. Sia l'ipotiroidismo (una tiroide poco attiva) che l'l'ipertiroidismo (una tiroide troppo attiva) possono causare una perdita di capelli diffusa.

L'ipotiroidismo può rendere i capelli secchi, fragili e spenti, l'ipertiroidismo può accelerare il ciclo del capello, portando a una caduta precoce.

Sindrome dell'Ovaio Policistico (PCOS) 

Questa è una condizione endocrina che può manifestarsi nelle donne in età fertile, caratterizzata da uno squilibrio ormonale con livelli elevati di androgeni. L'iperandrogenismo associato alla sindrome dell'ovaio policistico può innescare o accelerare un'alopecia androgenetica a pattern femminile. 

Anemia da carenza di ferro 

Il ferro è essenziale per la produzione di emoglobina, la proteina che trasporta l'ossigeno nel sangue. Una sua carenza (anemia sideropenica) riduce l'ossigenazione dei follicoli piliferi, compromettendone la salute e la capacità di crescita.

Questa è una causa molto comune di Telogen Effluvium, specialmente nelle donne, a causa delle perdite ematiche del ciclo mestruale e delle aumentate necessità durante la gravidanza.

Condizioni mediche specifiche

Oltre ai fattori ormonali e legati allo stile di vita, diverse patologie dermatologiche e sistemiche possono manifestarsi con la perdita di capelli.

Alopecia Areata

L'alopecia areata è una malattia autoimmune in cui il sistema immunitario, per ragioni non ancora del tutto chiare, attacca erroneamente i follicoli piliferi, identificandoli come estranei. Questo attacco provoca un'infiammazione che arresta la crescita del capello e ne causa la caduta.
 
La manifestazione tipica è la comparsa improvvisa di una o più chiazze rotonde od ovali, completamente prive di capelli, su un cuoio capelluto altrimenti sano. Si tratta di una forma di alopecia non cicatriziale, cioè i follicoli non vengono distrutti in modo permanente e la ricrescita è possibile, anche se l'andamento della malattia è imprevedibile.

Nelle forme più estese, può interessare tutto il cuoio capelluto (alopecia totale) o l'intero corpo, inclusi ciglia, sopracciglia e peli (alopecia universale).

La diagnosi viene effettuata dal dermatologo, spesso con l'ausilio della tricoscopia, che permette di osservare segni caratteristici come i "capelli a punto esclamativo" (capelli spezzati e più sottili verso la base), i "punti neri" (black dots) e i "punti gialli" (yellow dots).

Dermatite Seborroica

La dermatite seborroica è una condizione infiammatoria cronica del cuoio capelluto, caratterizzata da un'eccessiva produzione di sebo e dalla proliferazione di un lievito chiamato Malassezia. Questo stato infiammatorio costante può indebolire i follicoli piliferi, soprattutto durante le fasi acute della malattia.
 
 Il prurito intenso associato alla dermatite può portare al grattarsi continuo che danneggia i capelli causandone anche la rottura. L'accumulo di squame e sebo può anche ostruire gli osti follicolari, creando un ambiente sfavorevole alla crescita sana del capello e compromettendone l'ossigenazione e il nutrimento.

L'effetto dei farmaci sulla salute dei capelli (Alopecia Iatrogena)

La perdita di capelli può essere un effetto collaterale di numerosi farmaci. Questa condizione, nota come alopecia iatrogena, può manifestarsi in due modi principali:

  • Anagen Effluvium: una caduta rapida e massiccia che si verifica pochi giorni o settimane dopo l'inizio della terapia. Il farmaco agisce sulle cellule in rapida divisione del follicolo in fase Anagen, bloccandone la crescita. L'esempio più noto è la caduta di capelli indotta dalla chemioterapia;
  • Telogen Effluvium: una caduta più tardiva e diffusa, che si manifesta 2-4 mesi dopo l'assunzione del farmaco, con un meccanismo simile a quello indotto dallo stress.

L'elenco dei farmaci potenzialmente responsabili è lungo e comprende anticoagulanti, beta-bloccanti, farmaci per la tiroide, antidepressivi, antinfiammatori non steroidei (FANS), ACE inibitori, anticonvulsivanti e un eccesso di integratori come la Vitamina A. Nella maggior parte dei casi, la caduta è reversibile alla sospensione del farmaco.

Rimedi per prevenire la caduta dei capelli 

Alcuni nutrienti sono veri e propri "alleati naturali" per mantenere i capelli forti, lucidi e resistenti. Vediamo quali sono i più importanti e dove trovarli.

Nutrire i capelli dall'interno

I follicoli piliferi sono tra le cellule a più rapida divisione del corpo e richiedono un costante e adeguato apporto di nutrienti per funzionare in modo corretto.

Una carenza, anche piccola, può compromettere il ciclo di crescita e portare a capelli deboli, fragili e inclini alla caduta.

Alimentazione

Una dieta varia ed equilibrata è la prima e più importante strategia per la salute dei capelli. Stili alimentari come la Dieta Mediterranea, ricca di frutta, verdura, legumi, cereali integrali, pesce e olio d'oliva, forniscono un'abbondanza di antiossidanti, polifenoli e grassi insaturi che hanno dimostrato benefici per la salute del capello, grazie alle loro proprietà antinfiammatorie.

È fondamentale assicurarsi anche un adeguato apporto di proteine (i "mattoni" della cheratina), vitamine e minerali.

Carenze specifiche di ferro, zinco, biotina e vitamine del gruppo B sono state collegate a diverse forme di effluvio.

È importante anche evitare gli eccessi: un'ipervitaminosi A, ad esempio, può paradossalmente causare la caduta dei capelli.

Nutrienti essenziali per capelli forti e sani

Le proteine, in particolare gli amminoacidi solforati, sono la base della cheratina, la proteina che compone il capello. Senza un adeguato apporto proteico, i capelli diventano deboli e sottili. Un buon rifornimento arriva da carne bianca, pesce, uova, legumi, fegato e cereali integrali.

Il ferro permette all’ossigeno di raggiungere i follicoli piliferi. Una sua carenza può causare caduta dei capelli e indebolimento generale. È abbondante nella carne rossa, nel fegato, nei legumi come lenticchie e fagioli, oltre che in spinaci, frutta secca e tuorlo d’uovo.

Non meno importante è lo zinco, che aiuta la produzione della cheratina e mantiene il follicolo in salute. Una mancanza di questo minerale può causare fragilità o caduta precoce. Si può introdurre facilmente con carne, pesce, uova, latte, formaggi, ostriche e legumi.

Tra le vitamine, merita attenzione la biotina (nota come vitamina H o B7), che favorisce il metabolismo di proteine e grassi, indispensabili per la crescita di capelli forti e di un cuoio capelluto sano. È presente in alimenti come tuorlo d’uovo, fegato, carne, latte, legumi e noci.

Anche la vitamina C svolge un doppio ruolo, come potente antiossidante e allo stesso tempo stimola la produzione di collagene, importante per nutrire i follicoli. Inoltre, migliora l’assorbimento del ferro vegetale. Puoi farne scorta con agrumi, kiwi, fragole, peperoni, pomodori e prezzemolo.

Gli acidi grassi Omega-3 sono noti per i loro effetti antinfiammatori e per la capacità di migliorare la microcircolazione. Queste preziose sostanze si trovano nel pesce azzurro (come salmone, sgombro e sardine), ma anche nelle noci, nei semi di lino e nell’olio d’oliva.

La vitamina D regola la crescita delle cellule dei follicoli. I livelli troppo bassi di questa vitamina sono stati correlati a varie forme di alopecia. Le fonti sono l’esposizione al sole, il pesce grasso, il tuorlo d’uovo e gli alimenti fortificati.

Il selenio è un minerale con forte azione antiossidante che contribuisce al rinnovamento cellulare del cuoio capelluto. Si trova nei cereali integrali, nelle noci del Brasile, nel pesce, nei frutti di mare e nella carne.

Shampoo e prodotti anticaduta 

Gli shampoo etichettati come "anticaduta" non possono arrestare l'alopecia androgenetica o altre forme di caduta che originano da cause interne. Il follicolo pilifero, la parte viva del capello, si trova a circa 7 millimetri sotto la superficie della cute, protetto da uno strato idrolipidico. Nessuno shampoo, per quanto tempo venga lasciato in posa, può raggiungere tale profondità e modificare la biologia del follicolo.

La loro reale utilità risiede nella capacità di detergere delicatamente il cuoio capelluto, rimuovendo sebo in eccesso, impurità e residui che potrebbero ostruire i follicoli e peggiorare stati infiammatori. Possono essere considerati validi coadiuvanti in caso di Telogen Effluvium o in associazione a terapie mediche specifiche, ma non rappresentano una cura.

La scelta dovrebbe andare a prodotti delicati, non schiumogeni e privi di tensioattivi aggressivi, per non irritare ulteriormente la cute.

Integratori: quando sono utili e come sceglierli 

Gli integratori per capelli possono essere un valido supporto, ma solo a determinate condizioni. La loro efficacia è dimostrata quando vanno a colmare una carenza nutrizionale specifica, che deve essere accertata tramite esami del sangue prescritti da un medico. Assumerli senza una reale necessità è inutile e, in alcuni casi, controproducente.

Sono indicati come coadiuvanti di una terapia topica o sistemica, per creare una sinergia d'azione. Per osservare benefici tangibili, gli integratori devono essere assunti in modo continuativo per cicli di almeno 3 mesi; i primi risultati in termini di ricrescita sono visibili dopo circa 4 mesi di trattamento.

La scelta del prodotto deve essere guidata da un medico, che saprà indicare la formulazione più adatta al caso specifico (es. zinco e biotina per l'alopecia androgenetica, antiossidanti per l'invecchiamento del cuoio capelluto) e il dosaggio corretto per evitare rischi.

Quando rivolgersi allo specialista

Molti casi di caduta dei capelli sono temporanei o gestibili con accorgimenti nello stile di vita, ma ci sono situazioni in cui il consulto di un medico specialista è necessario per ottenere una diagnosi accurata e intraprendere il percorso terapeutico per prevenire un peggioramento della condizione.

Quando prenotare una visita dermatologica 

È opportuno rivolgersi a un dermatologo, preferibilmente con competenze specifiche in tricologia, quando si osserva uno o più dei seguenti segnali:

  • caduta abbondante e persistente: se si nota una perdita di capelli superiore alla propria norma che dura per più di 2-3 mesi;
  • diradamento visibile: quando i capelli appaiono meno densi, si inizia a intravedere il cuoio capelluto o la riga centrale si allarga progressivamente;
  • comparsa di chiazze: la perdita di capelli a chiazze, rotonde o di forma irregolare, richiede un'immediata valutazione medica.
  • sintomi associati: prurito, bruciore, dolore, arrossamento, desquamazione o forfora persistente sul cuoio capelluto;
  • cambiamenti nella struttura del capello: se i capelli diventano più sottili, fragili e si spezzano facilmente.

Quanti capelli si perdono al giorno? – FAQ

Lavare spesso i capelli provoca la caduta? 

Questa è forse la falsa credenza più diffusa. I capelli che si trovano nella bacinella della doccia o tra le dita durante lo shampoo sono capelli già in fase Telogen, cioè che hanno terminato il loro ciclo di vita e si sono già staccati dal follicolo. L'azione meccanica del lavaggio semplicemente li rimuove.

Lavaggi regolari con prodotti delicati sono benefici perché mantengono il cuoio capelluto pulito, rimuovendo l'eccesso di sebo, sudore e impurità che, se accumulati, possono soffocare i follicoli e peggiorare stati infiammatori.

Tagliare i capelli li fa crescere più forti? 

Il taglio dei capelli agisce solo sul fusto, che è la parte "morta" del capello, composta da fibra di cheratina. Non ha alcun impatto biologico sul follicolo pilifero, l'unica struttura viva responsabile della crescita.

Tagliare i capelli può dare un'illusione di maggior forza e volume perché elimina le punte danneggiate e sottili, rendendo il diametro del fusto più uniforme. Ma a parte ciò non influenza né la velocità di crescita né lo spessore del capello che nascerà dal follicolo.

Portare il cappello causa la calvizie? 

I follicoli piliferi ricevono ossigeno e nutrimento dal flusso sanguigno, non dall'aria esterna. Indossare un cappello o un casco non può "soffocarli". Anzi, un cappello offre protezione contro i danni dei raggi UV sul cuoio capelluto.

L'unica eccezione si verifica se un cappello è indossato sempre su un cuoio capelluto già affetto da dermatite seborroica o iperseborrea. In questo caso, l'ambiente caldo-umido potrebbe peggiorare la condizione cutanea preesistente

La caduta dei capelli è causata solo dalla genetica o dallo stress 

La predisposizione genetica (alopecia androgenetica) e lo stress (Telogen Effluvium) siano due delle cause più comuni, ma non sono le uniche.

La perdita di capelli è un sintomo multifattoriale che può derivare da squilibri ormonali (tiroide, post-partum, menopausa), carenze nutrizionali (ferro, zinco), condizioni mediche autoimmuni (alopecia areata), patologie cutanee (dermatite seborroica) e assunzione di farmaci. Ridurre tutto a genetica e stress è semplicistico e può impedire di identificare e trattare la vera causa sottostante.

Solo gli uomini perdono i capelli?

La calvizie è più comune e socialmente visibile negli uomini, ma la perdita di capelli è un problema che riguarda anche le donne.

Poi, condizioni come il Telogen Effluvium sono statisticamente più frequenti nel sesso femminile, a causa di eventi come la gravidanza, la menopausa e una maggiore predisposizione a carenze di ferro.

Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Dr. Stefano Messori
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