Quando il "grazie" vale più del "ti amo": la sottovalutata importanza della gratitudine in coppia

Arianna Bordi | Editor

Ultimo aggiornamento – 22 Luglio, 2025

Una coppia in cui lui bacia la mano di lei

Tutti desideriamo la stessa cosa: sentirci apprezzati. E un semplice "grazie" è un potente promemoria del valore intrinseco di una persona, perché quando esprimiamo gratitudine, stiamo riconoscendo il contributo altrui, la loro capacità di arricchire la nostra vita e il loro ruolo di benefattori.

Nel contesto delle relazioni amorose, questo riconoscimento assume un'importanza ancora maggiore, superando persino il valore di un regalo, di una cena speciale o di un “ti amo”; è un piccolo, ma significativo, cambiamento che può generare un impatto enorme, influenzando profondamente la persona amata.

Infatti, sentirsi apprezzati dal proprio partner può fare una differenza enorme nella qualità e nella profondità di una relazione.

Scopriamo di più in questo approfondimento.

Uno studio di approfondimento

Secondo il ricercatore Allen W. Barton, professore di sviluppo umano e studi sulla famiglia presso l'Università dell'Illinois a Urbana-Champaign, le relazioni in cui i partner si sentono valorizzati tendono a funzionare meglio e a resistere con più forza agli stress, sia interni che esterni, e questo vale sia nell'immediato che nel lungo termine.

Il team di Barton ha condotto uno studio su 316 coppie afroamericane, esaminando l'impatto di due fattori chiave: la gratitudine espressa (quanto i partner manifestano apprezzamento) e la gratitudine percepita (quanto i partner si sentono apprezzati e stimati).

L'obiettivo era capire se la gratitudine potesse fungere da scudo contro le difficoltà, dalle incomprensioni comunicative a sfide più ampie come quelle finanziarie.


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Infatti, la maggior parte delle coppie partecipanti allo studio era di mezza età e viveva in piccole comunità rurali della Georgia; sebbene la maggior parte avesse un impiego, circa il 65% delle coppie rientrava nella categoria dei lavoratori poveri, con un reddito congiunto inferiore al 150% del livello federale di povertà.

Il numero di figli che vivevano con i partecipanti variava da uno a otto, con una media di tre e al momento dell'inizio dello studio le coppie sposate convivevano da circa 10 anni, mentre le coppie non sposate da quasi sette anni.

"Molte ricerche precedenti si sono concentrate sugli effetti dell'espressione della gratitudine, ma si potrebbe sostenere che anche sentirsi apprezzati dal proprio partner sia altrettanto importante", ha spiegato Barton. "Abbiamo testato entrambi i fattori per capire quale avesse un'influenza maggiore sulle relazioni di coppia."

I risultati dello studio

Per quindici mesi il team di ricerca ha condotto tre interviste con le coppie partecipanti e durante queste sessioni, sono stati esaminati diversi aspetti delle loro relazioni: la loro capacità di gestire e risolvere i conflitti, la frequenza con cui esprimevano gratitudine al partner e quanto si sentivano apprezzati. Inoltre, i partecipanti hanno fornito dettagli sulle loro attuali difficoltà finanziarie.

Le coppie hanno anche valutato la loro soddisfazione generale nella relazione (da "perfettamente felice" a "molto infelice"), la stabilità (considerando pensieri o discussioni sulla rottura) e la loro fiducia nel futuro insieme; per monitorare gli effetti della gratitudine nel tempo le interviste sono state ripetute a otto e quindici mesi dalla valutazione iniziale.

"La nostra ipotesi principale era che la gratitudine percepita avrebbe avuto un effetto di attenuazione dello stress, proteggendo le coppie dal tipico calo di qualità della relazione che si verifica in presenza di comunicazione negativa o di gravi difficoltà finanziarie," ha spiegato Barton. "La gratitudine espressa non era mai stata analizzata prima in questo contesto, quindi la nostra indagine era più esplorativa, senza ipotesi predefinite."

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I risultati hanno rivelato che gli individui con livelli più elevati sia di gratitudine espressa che percepita erano più soddisfatti della loro relazione; le persone coinvolte mostravano maggiore fiducia nel futuro della coppia e riportavano meno instabilità, come discussioni o pensieri di separazione.

Analizzando gli effetti protettivi, il team ha scoperto che livelli più alti di gratitudine percepita offrivano una protezione significativa contro lo stress derivante sia dalle difficoltà finanziarie che dalle discussioni inefficaci.

Le coppie che si sentivano apprezzate dai partner "non mostravano i drastici cali di soddisfazione o fiducia nella relazione, né gli aumenti di instabilità che normalmente osserviamo in presenza di questi fattori di stress”, ha affermato Barton.

"Anche se la comunicazione negativa all'interno della coppia aumentava, a patto che si sentissero ancora apprezzati dal partner, la qualità della loro relazione non peggiorava così tanto nel tempo," ha sottolineato. "Questo è un aspetto davvero importante, perché non tutte le coppie saranno sempre abili nella comunicazione, specialmente quando le tensioni si fanno sentire o i conflitti si risolvono in modo imperfetto." Dunque, il "grazie" non è solo una questione di buone maniere, ma un elemento fondamentale per la salute emotiva della coppia.

Inoltre, Barton ha concluso che l'effetto protettivo della gratitudine percepita si è manifestato sia nell'immediato, nel momento in cui l'individuo si sentiva apprezzato dal partner, sia nel lungo periodo.

Allora, come possiamo coltivare questa pratica essenziale? Barton suggerisce un approccio semplice ma efficace:

  • fare complimenti sinceri e genuini: non si tratta di lodi superficiali, ma di riconoscimenti specifici e autentici per ciò che il partner fa o è;
  • chiedere al partner dove si sente meno apprezzato: un'abitudine sana che apre un dialogo importante, permettendo di identificare aree in cui i suoi sforzi potrebbero passare inosservati e offrendo l'opportunità di esprimere gratitudine proprio lì.
Arianna Bordi | Editor
Scritto da Arianna Bordi | Editor

Dopo la laurea in Letteratura e Lingue straniere, durante il mio percorso di laurea magistrale mi sono specializzata in Editoria e Comunicazione visiva e digitale. Ho frequentato corsi relativi al giornalismo, alla traduzione, alla scrittura per il web, al copywriting e all'editing di testi.

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