La dimensione familiare conta moltissimo quando si parla di salute mentale, ma avere una sorella potrebbe avere un impatto positivo? Approfondiamo la tematica con studi e punti di vista di esperti nell'ambito.
Avere una sorella: scopriamo i lati positivi di questa figura nel nucleo familiare
Uno studio del 2010 pubblicato sul Journal of Family Psychology ha evidenziato come la presenza di sorelle all'interno del nucleo familiare possa avere un impatto significativo e positivo sulla salute mentale e sullo sviluppo sociale dei fratelli, con benefici che si estendono anche all'età adulta.
Le sorelle sembrano svolgere un ruolo cruciale nel rafforzare il benessere psicologico dei fratelli, contribuendo a ridurre i livelli di stress e ansia; la loro presenza offre un senso di appartenenza e supporto emotivo, elementi fondamentali per una solida salute mentale.
Inoltre, la crescita a fianco di una sorella favorisce lo sviluppo di importanti competenze sociali, come l'empatia, la capacità di comunicare in modo efficace e la gestione dei conflitti, abilità che si rivelano preziose nelle relazioni interpersonali, sia private che professionali, e contribuiscono a formare individui più equilibrati e sicuri di sé.
Le sorelle spesso incoraggiano i fratelli a esplorare il mondo che li circonda, a superare le proprie paure e a credere nelle proprie capacità, rafforzando l'autostima e a promuovere un senso di indipendenza, elementi fondamentali per il successo personale e professionale.
I benefici della crescita con una sorella sembrano essere particolarmente evidenti per i maschi: le sorelle, infatti, tendono a essere più empatiche e meno giudicanti nei confronti dei fratelli, offrendo loro un ambiente di supporto in cui possono esprimere le proprie emozioni senza timore di essere criticati. Inoltre, la loro presenza può aiutare i maschi a sviluppare una maggiore sensibilità e comprensione nei confronti del mondo femminile.
La docente che ha guidato lo studio, Laura Padilla-Walker della Brigham Young University, ha analizzato le dinamiche familiari di 395 famiglie con più di un figlio, monitorandole per un anno.
I risultati hanno evidenziato come la presenza di una sorella offra una protezione significativa contro sentimenti di solitudine, mancanza di affetto, colpa, timidezza e paura negli adolescenti; che la sorella fosse più giovane o più grande, o che ci fosse una grande differenza di età tra i fratelli, non sembrava influire sull'effetto protettivo.
Alex Jensen, professore associato della BYU, sottolinea come le sorelle "aiutino a sviluppare abilità sociali fondamentali, come la comunicazione, il compromesso e la negoziazione". Padilla-Walker, concorda, evidenziando come i litigi tra fratelli, se gestiti in modo costruttivo, offrano un'importante palestra per imparare a regolare le emozioni, una competenza cruciale per il futuro.
La professoressa associata Megan Gilligan dell'Università del Missouri, esperta in relazioni familiari e benessere, sottolinea come i fratelli, indipendentemente dal sesso, possano essere un vero e proprio toccasana per la nostra salute.
In un'intervista ha spiegato come relazioni positive tra fratelli abbiano il potenziale di una buona salute emotiva e una maggiore resilienza con l'avanzare dell'età. La sua ricerca si concentra in particolare sull'evoluzione di questi legami nel tempo, evidenziando come il periodo tra i 20 e i 30 anni sia cruciale per la loro stabilizzazione.
Secondo Gilligan, "la quantità di calore e conflitto" sperimentata durante i primi anni di relazione con i fratelli "era predittiva del loro disagio emotivo all'età di 41 anni". Dunque, le prime esperienze e dinamiche familiari hanno un impatto significativo sulla qualità e sulla stabilità dei legami fraterni nel corso della vita.
"E quindi penso che le origini iniziali delle relazioni tra fratelli sembrino essere molto salienti", ha concluso, sottolineando l'importanza di comprendere e coltivare relazioni positive fin dalla tenera età.
Quando i fratelli sono tanti cosa succede? L’altra faccia della medaglia
Uno studio recentemente pubblicato sul Journal of Family Issues ha esplorato il legame tra il numero di fratelli e la salute mentale degli adolescenti, rivelando un quadro complesso e interessante.
La ricerca, condotta su un campione di 9.400 studenti cinesi e 9.100 studenti americani di terza media, ha evidenziato come il numero di fratelli possa influenzare, sia positivamente che negativamente, il benessere psicologico degli adolescenti.
I ricercatori hanno utilizzato una serie di domande per valutare la salute mentale degli studenti in entrambi i paesi: ad esempio, è stato chiesto agli studenti come si sentivano riguardo ad affermazioni come "Mi sento bene con me stesso", "Ogni volta che provo ad andare avanti, qualcosa o qualcuno mi ferma" e "A volte mi sento certamente inutile".
"La scoperta più importante è che il numero di fratelli è inversamente correlato alla salute mentale in entrambi i Paesi", afferma Douglas B. Downey, PhD, professore e direttore degli studi universitari presso il dipartimento di sociologia dell'Ohio State University, che ha condotto lo studio con Rui Cao, uno studente di dottorato presso l'università.
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In Cina gli adolescenti senza fratelli hanno dimostrato di avere la migliore salute mentale, mentre in America i risultati migliori sono stati ottenuti da coloro che non avevano fratelli o ne avevano uno solo; d'altra parte, negli Stati Uniti, quelli con fratelli più grandi o fratelli di età simile, in particolare quelli nati entro un anno l'uno dall'altro, sono stati i impattati.
Come interpretare questi risultati? La prima ipotesi di Downey suggerisce che la presenza di numerosi fratelli possa portare a una "diluizione" delle risorse genitoriali. In altre parole, l'attenzione, il tempo e le risorse economiche dei genitori devono essere suddivisi tra un numero maggiore di figli, potenzialmente compromettendo la qualità delle interazioni familiari e, di conseguenza, la salute mentale di ciascun individuo.
La seconda ipotesi, invece, teorizza che l'associazione tra numero di fratelli e salute mentale potrebbe non essere causale.
In altre parole, le famiglie che scelgono di avere molti figli potrebbero differire da quelle con pochi figli per altri fattori, come il livello socio-economico, il background culturale o le priorità familiari; elementi che, a loro volta, potrebbero influenzare sia la dimensione della famiglia che la salute mentale dei figli.