Quante volte capita, soprattutto se si usa l'automobile per lunghi spostamenti (come il viaggio da pendolari per andare a lavoro), di sentirsi in una bolla di comfort mentre si guida o quando si sta fermi all'interno del veicolo, da soli, in silenzio?
Anche per questo c'è una spiegazione scientifica e psicologica: esploriamola nel dettaglio in questo articolo.
Stare in macchina per mettere in pausa la propria esistenza
Secondo la psicoterapeuta Jessica Hunt, l'abitacolo dell'auto funge da zona cuscinetto, un "rifugio tra il mondo esterno e casa"; è uno spazio dove ci si può rilassare, riflettere sulla giornata e prepararsi mentalmente a ciò che seguirà.
Hunt spiega che molte persone trovano l'auto un luogo di comfort perché offre una bolla personale: "È un ambiente piccolo e controllato dove puoi rilassarti senza interruzioni, il che ti dà un senso di sicurezza e controllo", afferma Hunt. Lo descrive come una "fuga molto confortante dallo stress della vita quotidiana, anche se temporanea".
Analogamente ad altre attività rilassanti come dipingere, allenarsi, leggere o fare una passeggiata, trascorrere del tempo in solitudine in macchina può avere un effetto simile.
Potrebbe essere molto comune nei genitori, che spesso hanno poche opportunità di avere tempo per sé: l'auto diventa, così, una rara occasione per prendersi una pausa dalle responsabilità e dallo stress quotidiano.
Il benessere che proviamo rilassandoci in auto può essere ricondotto, psicologicamente, al potere dei "tempi di transizione" o delle "micro pause", come spiega Hunt.
Questi intervalli sono fondamentali, poiché "ci aiutano a passare da un momento all'altro della giornata, permettendoci di ricaricarci mentalmente".
Ciononostante, se la necessità di questi momenti si fa costante, Hunt suggerisce di interpretarlo come un campanello d'allarme: "potrebbe essere un segno che hai bisogno di più tempo libero intenzionale o di una migliore gestione dello stress nella tua routine".
È essenziale, secondo Hunt, "ascoltare i segnali e scoprire come puoi integrare più relax e momenti per ricaricarti durante la giornata". Intanto, mi godo la mia oasi su quattro ruote.
La guida come pratica di mindfulness
Secondo Jordanne Sculler, terapeuta ed esperta di salute mentale con sede a New York, trovare la quiete interiore può essere una vera sfida, specialmente quando si è sotto pressione, sovraccarichi o abituati a una vita frenetica.
"La musica o i podcast possono fungere da cuscinetto tra noi e i nostri pensieri", spiega. "Esiste anche una norma culturale legata alla produttività: sentiamo di dover imparare o essere mentalmente stimolati in ogni momento". Non sorprende, quindi, che molti si affrettino ad avviare un audiolibro non appena si mettono al volante.
In un'esistenza sempre di corsa, i viaggi in auto nel silenzio offrono un'oasi di tranquillità che può rivelarsi più preziosa di quanto si pensi: "Creano lo spazio per fare il punto con se stessi, emotivamente, mentalmente e persino fisicamente", afferma Sculler. "Potresti notare come ti senti veramente prima di iniziare la giornata, o riflettere su qualcosa senza necessariamente cercare di risolverlo."
Spesso, l'abitacolo dell'auto è l'unico luogo in cui si può godere di vera solitudine, un elemento cruciale per il pensiero creativo: "Molte persone hanno le idee migliori quando danno al loro cervello tempo e spazio a sufficienza per vagare", conclude Sculler.
I viaggi in auto silenziosa possono rappresentare un toccasana per chi conduce una vita lavorativa intensa; come sottolinea Sculler, chiunque trascorra la giornata interagendo con gli altri potrebbe trovare grande giovamento nel concedersi un momento di decompressione: "Quando si è circondati da rumore, richieste o sovrastimoli, anche 10 minuti di silenzio possono essere molto utili", afferma.
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Liberarsi di musica, podcast e audiolibri durante la guida può trasformarsi in un'esperienza quasi meditativa, particolarmente utile prima di un evento stressante o quando si avverte il bisogno di riconnettersi rapidamente con se stessi.
Al volante, è possibile dedicarsi all'osservazione del paesaggio, a respiri profondi o a giochi di radicamento per favorire una piena presenza, attività difficilmente realizzabili con la musica ad alto volume.
Sebbene sia sempre possibile semplicemente spegnere l'audio e godere di qualche istante di pace, si può anche approfittare della guida silenziosa come una vera e propria pratica di mindfulness.
Sculler suggerisce di iniziare con soli cinque minuti di silenzio prima di accendere qualsiasi dispositivo: "Usa quel tempo per fare il punto della situazione: come mi sento oggi? C'è qualcosa che sto evitando? Cosa mi farebbe stare bene oggi?", consiglia.
È possibile concentrarsi sul proprio respiro, sulla sensazione del volante tra le mani e sul panorama esterno: "Non si tratta tanto di fare qualcosa, quanto di stare con se stessi in un modo che sembri intenzionale", aggiunge.
Guidare in silenzio offre anche la libertà di vagare con la mente, permettendo di pensare a tutto o a niente e di vedere cosa affiora.