È una domanda che ci si pone considerando il fatto che molti ricorrono agli omega 3 per i tanti e diversi benefici riconosciuti e validati dalla scienza.
Al riguardo, come vediamo a breve, le evidenze scientifiche dimostrano che l'uso di omega-3 come integratore non causa effetti collaterali per il fegato, purché sia consumato con moderazione e dietro consiglio e controllo medico.
Gli omega-3 sono sicuri per il fegato e possono persino essere protettivi nei confronti di diverse malattie epatiche. La paura che "gli omega-3 facciano male al fegato" non è basata su dati scientifici.
I casi di effetti collaterali epatici sono rari e quasi solo legati ad abuso/sovradosaggio o condizioni particolari. A prescindere dal fegato, se preso a dosi eccessive l'omega 3 può causare alcuni effetti indesiderati in presenza di alcune patologie specifiche.
Omega 3 ed effetti sulla salute del fegato
Vediamo quali sono gli effetti degli omega 3 sul fegato a seconda delle dosi assunte:
- a dosi normali: non ci sono prove scientifiche che gli omega-3 danneggino il fegato. Al contrario, numerosi studi dimostrano benefici epatici nel ridurre l'infiammazione, il grasso epatico e migliorare i valori degli enzimi del fegato nelle persone con "fegato grasso" (NAFLD);
- effetti collaterali possibili: gli omega-3 possono causare disturbi gastrointestinali (nausea, diarrea, eruttazioni);
- a dosi elevate potrebbero sovraccaricare il fegato e avere effetti negativi, soprattutto se ci sono patologie preesistenti o si assumono farmaci anticoagulanti;
- sovradosaggio: se si eccede con le dosi (molto oltre la quantità raccomandata), in casi rari si possono avere alterazioni transitorie della funzionalità epatica, pancia gonfia o disturbi digestivi; ma non è mai stata documentata una vera epatotossicità associata agli omega-3 assunti responsabilmente.
Raccomandazioni sul dosaggio
Qual è il dosaggio raccomandato di omega-3 e quando l'assunzione è considerata "troppa"?
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Un integratore tipico fornisce circa 1.000 mg di olio di pesce, contenente circa 300 mg combinati di EPA e DHA. Le dosi adeguate di omega-3 variano, per l’adulto: ALA 0,5% dell’energia; EPA+DHA 250–500 mg/die (EFSA). Alcuni studi hanno somministrato fino a 4 g (4.000 mg) per persone con determinate condizioni mediche.
L'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare suggerisce che gli integratori di omega-3 possono essere consumati in sicurezza a dosi fino a 5.000 mg al giorno. Se si verificano sintomi negativi, è consigliabile diminuire l'assunzione o assumere da fonti alimentari di omega-3.
Gli studi su omega 3 e fegato
La ricerca medico-scientifica ci offre numerosi studi che confermano i benefici degli omega 3 e la loro innocuità nei confronti del fegato. A patto, come premesso, se ne faccia un uso con criterio e dietro consiglio medico.
Gli omega-3 possono essere assunti con tranquillità e senza rischi per il fegato?
come supportato da questa fonte scientifica, lo studio pubblicato su NCBI: "Omega-3 Fatty Acids". La ricerca ha dimostrato che gli omega-3, usati sia come integratori che come farmaci per abbassare i trigliceridi, non sono mai stati associati ad epatotossicità, nemmeno in persone con steatosi epatica. Anche a dosi elevate, non causano danni epatici né significative alterazioni degli enzimi del fegato.
Omega 3 e fegato grasso: gli studi a supporto dei suoi effetti
Diversi studi clinici dimostrano che l'integrazione di omega-3 può ridurre il grasso epatico nei pazienti con fegato grasso non alcolico (NAFLD). L'integrazione di omega-3, soprattutto EPA e DHA, ha mostrato un miglioramento dei parametri ecografici e una diminuzione delle transaminasi, senza effetti collaterali per il fegato.
Si ipotizza che gli omega-3 agiscano in questi modi:
- migliorano la sensibilità all'insulina (un fattore protettivo contro la NAFLD);
- aumentano la scomposizione dei grassi nel fegato riducendone l'accumulo;
- contrastano l'infiammazione epatica grazie alle loro proprietà antinfiammatorie.
Sono necessarie altre ricerche e studi clinici per confermare i benefici e stabilire dosi ottimali, ma l'evidenza attuale conferma il ruolo potenziale degli omega-3 nel migliorare il grasso epatico e altri parametri come i livelli di colesterolo e trigliceridi.
Fegato e Omega-3: la ricerca sull'effetto preventivo delle malattie epatiche
Uno studio – Omega-3 intake is associated with liver disease protection – condotto su oltre 400.000 persone del UK Biobank ha dimostrato che l’integrazione regolare di omega-3 è associata a una significativa riduzione del rischio di sviluppare malattie del fegato. Il rischio complessivo si è ridotto del 28%, con benefici evidenti per:
- malattia epatica alcolica (-44%);
- insufficienza epatica (-45%);
- steatosi epatica non alcolica (NAFLD) (-22%), confermata anche con risonanza magnetica.
I vantaggi sono risultati maggiori nelle donne e in alcune persone con una predisposizione genetica.
Gli autori concludono che l'omega-3 potrebbe diventare una strategia preventiva per chi è a rischio di malattie epatiche metaboliche, ma servono ulteriori studi clinici per confermarne l'uso raccomandato.
Lo studio è stato realizzato da ricercatori universitari e ospedalieri (Germania e Stati Uniti) usando dati della UK Biobank, una grande risorsa di ricerca britannica pubblica (banca dati e materiale biologico), che raccoglie informazioni sanitarie, genetiche e di stile di vita di circa 500.000 cittadini UK, sostenuta da istituzioni pubbliche e accademiche, non da aziende commerciali. La ricerca è stata approvata da comitati etici e non ha conflitti di interesse con produttori di integratori.
Omega 3 e fegato – FAQ
Quali sono gli acidi grassi omega-3 presenti nell'olio di pesce e quali benefici hanno per la salute?
L'olio di pesce contiene due tipi di acidi grassi omega-3: l'acido eicosapentaenoico (EPA) e l'acido docosaesaenoico (DHA), noti per le loro proprietà benefiche, in particolare per il cuore. Gli integratori di olio di pesce, ricchi di questi acidi grassi, possono alleviare l'infiammazione, ridurre il rischio di diabete e alleviare i sintomi di condizioni infiammatorie come l'artrite reumatoide.
Qual è la differenza tra ottenere omega-3 da fonti alimentari e da integratori, e quale è preferibile?
È più facile superare il dosaggio raccomandato di una vitamina o di un nutriente quando lo si assume sotto forma di integratore rispetto a quando si consumano alimenti interi che lo contengono. I frutti di mare contengono acidi grassi omega-3 benefici, ma gli esperti ritengono che altri nutrienti presenti nei frutti di mare aggiungano altri benefici provenienti da nutrienti che non sono presenti negli integratori. Dunque, se gli integratori possono aiutare a raggiungere un livello adeguato di omega-3, se non si riesce a ottenerne abbastanza dai cibi, è comunque preferibile ottenere la maggior parte del dosaggio raccomandato di acidi grassi omega-3 da fonti alimentari come il pesce grasso.
C'è un rischio di tossicità da vitamina A con l'assunzione di integratori di olio di pesce?
Sì, alcuni tipi di integratori di acidi grassi omega-3, come l'olio di fegato di merluzzo, sono ricchi di vitamina A. Questa vitamina è liposolubile e il corpo la immagazzina, quindi un consumo eccessivo può portare a tossicità. Un solo cucchiaio di olio di fegato di merluzzo può fornire il 453% del fabbisogno giornaliero di vitamina A. La tossicità da vitamina A può causare vertigini, problemi di coordinazione, nausea, dolori articolari, irritazione cutanea e mal di testa gravi. A lungo termine, può anche portare a danni al fegato o insufficienza epatica nei casi più gravi.