Speck e calorie: quello che nessuno ti dice su porzioni e valori nutrizionali

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ultimo aggiornamento – 26 Ottobre, 2025

Pezzo di speck su un tagliere di legno.

Lo speck è uno dei salumi più apprezzati della tradizione alpina grazie al suo aroma affumicato e alla consistenza compatta ma, allo stesso tempo, morbida.

È tipico soprattutto dell’Alto Adige, dove viene preparato seguendo metodi tramandati da secoli che combinano salatura, speziatura e affumicatura leggera. Ma dietro al sapore intenso si nasconde una domanda molto comune: quante calorie ha lo speck e quali sono i suoi valori nutrizionali?

Cerchiamo di scoprirlo.

Le calorie dello speck: valori nutrizionali di riferimento

Lo speck è un salume piuttosto calorico, soprattutto perché ricco di grassi. In media, 100 grammi di speck apportano circa 300/350 kcal, ma il valore può oscillare in base alla stagionatura, al taglio della carne e al metodo di produzione.

Per essere più precisi:

  • energia: 300-350 kcal per 100 g;
  • proteine: 25-28 g;
  • grassi totali: 25-30 g (di cui circa un terzo saturi);
  • carboidrati: trascurabili, quasi assenti;
  • sale: circa 4-5 g per 100 g.

Questi numeri rendono lo speck un alimento molto concentrato, che fornisce tanta energia in piccole porzioni.


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È, quindi, consigliabile consumarlo con moderazione, specialmente se si segue una dieta ipocalorica o si deve tenere sotto controllo l’apporto di sodio.

Uno dei motivi principali per cui lo speck è calorico è l’alto contenuto di grassi – anche se non tutti, però, hanno lo stesso impatto sulla salute:

  • i grassi saturi, che nello speck rappresentano una quota importante, vanno limitati perché in eccesso possono favorire l’aumento del colesterolo LDL;
  • i grassi insaturi, invece, hanno effetti più neutri o addirittura positivi sull’organismo, soprattutto se inseriti in un contesto dietetico equilibrato; tuttavia lo speck non ne rappresenta una fonte considerevole.

Un consumo saltuario e moderato di speck non è un problema per una persona sana, ma diventa critico se si eccede con le quantità o se lo si inserisce quotidianamente in una dieta già ricca di grassi animali.

Speck e calorie: il confronto con altri salumi

Per capire meglio l’apporto calorico dello speck, è utile confrontarlo con altri salumi comuni:

  • prosciutto crudo: circa 250/280 kcal per 100 g;
  • salame: 400/450 kcal per 100 g;
  • bresaola: 150/170 kcal per 100 g.

Da questo confronto emerge che lo speck si colloca in una via di mezzo: è più calorico della bresaola, ma meno di alcuni salami particolarmente grassi.

Il suo profilo proteico è comunque interessante, perché fornisce proteine ad alto valore biologico, utili per il mantenimento della massa muscolare.

Speck calorico: digestione e indice glicemico

Come detto, lo speck non sempre è un alimento leggerissimo da digerire e questo dipende da due fattori principali:

  • il contenuto di grassi, che rallenta i tempi digestivi;
  • la quantità di sale, che stimolala sete e può rendere i pasti più pesanti.

Non a caso, chi soffre di reflusso gastroesofageo o di gastrite tende a percepire lo speck come difficile da digerire.

Un trucco utile è abbinarlo a verdure fresche e fibre, che aiutano la digestione e bilanciano l’apporto calorico. Anche limitare le quantità – ad esempio 20/30 grammi come antipasto – può rendere l’esperienza più piacevole senza appesantire troppo.

Dal punto di vista dell’indice glicemico, invece, lo speck è un alimento molto particolare: non contiene carboidrati e, quindi, non influisce in modo diretto sulla glicemia.

Questo lo rende un cibo compatibile con diete a basso contenuto di zuccheri, come quelle chetogeniche o low carb.

Ovviamente, bisogna ricordare che l’assenza di carboidrati non significa che lo speck sia leggero: il carico calorico arriva dai grassi, e il corpo tende a utilizzarli in modo diverso rispetto agli zuccheri. Inserirlo in un piano nutrizionale bilanciato è quindi fondamentale.

Calorie e speck: porzioni e consigli pratici

Ma quanto speck si può mangiare senza eccedere con le calorie? Le linee guida nutrizionali italiane consigliano di limitare il consumo di salumi a 1/2 volte alla settimana, con una porzione di 50 g circa.

Questo quantitativo apporta intorno alle 150/170 kcal, una quota che può essere facilmente inserita in un pasto equilibrato.

Per chi vuole tenere sotto controllo il colesterolo, meglio restare su dosi più piccole, intorno ai 20/30 g, magari usati come condimento (in un’insalata, con delle uova strapazzate o come guarnizione di un piatto di verdure).

Lo speck può trovare posto in vari modelli alimentari, purché con le giuste accortezze:

  • dieta mediterranea: può essere inserito saltuariamente, privilegiando il consumo di pesce, legumi e carni bianche come fonti proteiche principali;
  • dieta ipocalorica: va limitato a piccole quantità, scegliendo preferibilmente tagli più magri e abbondando con verdure di accompagnamento;
  • dieta chetogenica o low carb: lo speck si inserisce bene, grazie all’assenza di carboidrati; resta comunque da monitorare il sodio, per non appesantire reni e pressione;
  • dieta per sportivi: può fornire proteine utili, ma è meglio usarlo come “sfizio” occasionale e non come principale fonte proteica, vista la quota alta di grassi saturi.

L’impatto calorico dello speck: consigli per le pietanze

Come detto, chi ama lo speck non è costretto a rinunciarci, ma può adottare piccoli accorgimenti:

  • usarlo come condimento: ad esempio, 20 g tagliati a listarelle in una pasta con verdure o su delle uova in padella insaporiscono molto senza incidere eccessivamente sulle calorie;
  • scegliere tagli magri: alcune fette hanno meno grasso visibile; preferirle significa ridurre sia le calorie che i grassi saturi;
  • limitare la frequenza: considerarlo un piacere occasionale, non una presenza quotidiana, aiuta a mantenere la dieta equilibrata;
  • bilanciare con fibre: accompagnare lo speck a insalate, cereali integrali o verdure cotte migliora il senso di sazietà e attenua l’impatto calorico.

Speck cotto in una padella.

Quindi, se si vuole mangiare lo speck con altri alimenti, ecco alcuni abbinamenti interessanti – in cui è protagonista di piatti regionali e ricette che ne esaltano il gusto affumicato:

  • speck e formaggi: abbinamento gustoso ma molto calorico; 50 g di speck con 50 g di formaggio stagionato superano facilmente le 400 kcal;
  • canederli allo speck: un piatto tipico dell’Alto Adige; un canederlo da 120 g può contenere circa 250-300 kcal, a seconda degli ingredienti;
  • pizza con speck: una pizza media con mozzarella e speck può arrivare a 800-900 kcal totali;
  • uova e speck: 2 uova con 30 g di speck si attestano sulle 250 kcal, un’opzione che può essere più equilibrata se accompagnata da verdure.

Questi esempi mostrano come sia importante valutare non solo le calorie dello speck, ma anche quelle degli altri alimenti con cui viene combinato. Occorre ricordare, però, che in questi casi l’apporto calorico può salire notevolmente.

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist
Scritto da Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con un particolare focus sullo storytelling. Con quasi un decennio di esperienza nel campo del giornalismo, oggi mi occupo della creazione di contenuti editoriali che abbracciano diverse tematiche, tra cui salute, benessere, sessualità, mondo pet, alimentazione, psicologia, cura della persona e genitorialità.

a cura di Dr. Maurizio Romano
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