La serotonina, spesso chiamata “ormone della felicità”, gioca un ruolo cruciale nella regolazione dell’umore – ma anche del sonno, dell’appetito e della funzione intestinale.
Nonostante non sia semplice alimentare direttamente questo ormone nel cervello tramite il cibo, esistono vie nutrizionali che favoriscono la sua sintesi e regolazione: ecco come e con quali alimenti.
Scopriamole.
Perché il cibo può influenzare la serotonina?
La serotonina è prodotta a partire da un aminoacido chiamato triptofano, che arriva nell’organismo tramite l’alimentazione: esso, però, non entra automaticamente nel cervello, ma deve competere con altri aminoacidi.
Qui entrano in gioco i carboidrati, perché favoriscono il suo passaggio grazie all’azione dell’insulina.
Un altro aspetto interessante è legato al fatto che la maggior parte della serotonina del corpo viene prodotta nell’intestino e non attraversa direttamente la barriera che separa il sangue dal cervello.
Ciò significa che quello che mangiamo non “trasforma” magicamente la serotonina cerebrale, ma influenza la disponibilità dei suoi precursori e le condizioni biochimiche necessarie per la sua sintesi.
Potrebbe interessarti anche:
- Cosa mangiare con la colite ulcerosa e cosa evitare? I consigli degli esperti e gli ultimi studi
- Quali sono le proprietà e i benefici delle nocciole? Li conosci tutti?
- Latte per diabetici: ecco quale non causa il picco glicemico
Infine, ci sono alcuni nutrienti che fanno da co‑fattori per le vie biosintetiche di produzione della molecola: vitamine del gruppo B, magnesio, zinco, omega‑3 e, più in generale, un intestino sano e livelli di infiammazione contenuti migliorano l’efficienza della produzione e dell’utilizzo della serotonina.
I cibi che favoriscono la serotonina
Vediamo, ora, quali sono i cibi che aiutano la produzione di serotonina.
Uova, formaggi e latticini ricchi di triptofano
Le uova sono un’ottima scelta: presentano proteine di qualità, contengono triptofano e nutrienti come colina, biotina e omega‑3 (se allevate in modo appropriato) che supportano la salute cerebrale.
I formaggi stagionati (come il Parmigiano Reggiano) contengono quantità significative di triptofano per 100 g.
Può essere utile scegliere versioni più leggere o senza grassi di questi alimenti, ma bisogna ricordare che il bilancio calorico rimane fondamentale.
Pesci grassi e omega‑3
I pesci come il salmone, la sardina e lo sgombro sono ricchi di omega‑3 e vitamina D, nutrienti che sembrano modulare l’efficacia dei recettori della serotonina e ridurre infiammazione, un fattore che può compromettere la produzione di neurotrasmettitori.
Noci, semi e legumi
Le noci (in particolare le noci comuni, semi di zucca, chia, lino) offrono triptofano e grassi buoni, oltre a fibre e minerali (magnesio e zinco) utili per l’umore.
I legumi come la soia (tofu, edamame) sono interessanti soprattutto per chi segue un’alimentazione vegetale: contengono triptofano, proteine complete e altri composti benefici.
Frutta e verdura ad alto contenuto di triptofano
Anche se la frutta da sola non favorisce direttamente il triptofano, alcuni frutti e verdure favoriscono l’assorbimento, la salute intestinale e l’equilibrio biochimico:
- ananas: contiene bromelina, aiuta la digestione/protezione intestinale oltre al triptofano;
- spinaci e verdure a foglia verde: contengono triptofano e ferro;
- frutta secca, cioccolato fondente, ciliegie sono indicate come supporto all’umore grazie anche ai polifenoli, antiossidanti e al buon assorbimento del triptofano.
Carboidrati e intestino sano
Un aspetto spesso trascurato è legato ai carboidrati (soprattutto quelli integrali o a medio indice glicemico), i quali aiutano il triptofano a “entrare” nel cervello in maniera più efficiente, perché stimolano l’insulina che diminuisce la concorrenza di altri aminoacidi nel trasporto attraverso la barriera emato-encefalica.
Inoltre, un intestino sano è un fattore fondamentale per la produzione di serotonina (infatti circa il 90 % della serotonina corporea si trova nell’intestino e partecipa alla modulazione dei processi neurologici attraverso i molteplici meccanismi coinvolti nel funzionamento dell’asse intestino-cervello). Quindi, cibi che supportano la flora intestinale (fermentati, fibre) sono utili.
Accompagnare proteine e grassi buoni con una fonte di carboidrati integrali e un ottimale apporto di fibre per massimizzare l’effetto.
Cosa non aspettarsi (e alcune cautele)
È importante sottolineare che non basta mangiare un alimento “magico” per alzare immediatamente la serotonina e risolvere problemi di umore o disturbi del sonno.
Ecco alcune precisazioni:
- come già detto, gran parte della serotonina corporea non entra nel cervello; quindi il miglioramento è graduale e dipende da tanti fattori (dieta, intestino, infiammazione, , stress, sonno);
- una singola porzione abbondante di un alimento non farà miracoli: la costanza e la varietà sono fondamentali ;
- evitare la tentazione di “caricare” solo su un alimento o su integratori (se non prescritti). la variazione e il bilancio sono chiave;
- chi ha condizioni mediche specifiche (depressione clinica, disturbi intestinali gravi, uso di farmaci) deve consultare uno specialista: la dieta aiuta, ma non sostituisce un trattamento medico;
- attenzione ai zuccheri semplici o carboidrati raffinati: possono dare “picchi” di insulina ma provocare poi cali, infiammazione e non un buon supporto per la serotonina;
- in alcuni casi, cibi ricchi di grassi saturi o eccessivamente processati possono ostacolare la funzione cerebrale, la sensibilità agli ormoni/neurotrasmettitori o la salute intestinale.
Bisogna, comunque, sottolineare che tutte queste indicazioni devono far parte di uno stile di vita sano, quindi:
- dormire bene: il sonno regolare migliora la regolazione della serotonina;
- attività fisica regolare: l’esercizio modula la produzione di molti neurotrasmettitori, inclusa la serotonina;
- gestione dello stress: lo stress cronico può abbassare la produzione o l’efficacia della serotonina;
- supportare la salute intestinale: preferire fibre e evitare eccessi di zuccheri o alimenti eccessivamente processati, i quali non favoriscono un microbiota sano (che a sua volta può influenzare umore e serotonina);
- esposizione alla luce del giorno: anche la luce solare, stimolando la produzione di vitamina D, influenza la funzione cerebrale e la sintesi degli ormoni (compresa indirettamente la serotonina).
Fonti:
- Persona – 5 foods that boost serotonin
- The straitstime – Boost your mood: 10 foods that can do the trick
- Medical News Today – How to boost serotonin and improve mood