I 5 cibi che aumentano la serotonina: li conosci tutti?

Dr. Maurizio Romano Nutrizionista
Redatto scientificamente da Dr. Maurizio Romano, Dietista, Biologo Della Nutrizione |
A cura di Mattia Zamboni

Data articolo – 14 Novembre, 2025

Una mano che tiene le foglie di un ananas

La serotonina, spesso chiamata “ormone della felicità”, gioca un ruolo cruciale nella regolazione dell’umore – ma anche del sonno, dell’appetito e della funzione intestinale.

Nonostante non sia semplice alimentare direttamente questo ormone nel cervello tramite il cibo, esistono vie nutrizionali che favoriscono la sua sintesi e regolazione: ecco come e con quali alimenti.

Scopriamole.

Perché il cibo può influenzare la serotonina?

La serotonina è prodotta a partire da un aminoacido chiamato triptofano, che arriva nell’organismo tramite l’alimentazione: esso, però, non entra automaticamente nel cervello, ma deve competere con altri aminoacidi.

Qui entrano in gioco i carboidrati, perché favoriscono il suo passaggio grazie all’azione dell’insulina.

Un altro aspetto interessante è legato al fatto che la maggior parte della serotonina del corpo viene prodotta nell’intestino e non attraversa direttamente la barriera che separa il sangue dal cervello.

Ciò significa che quello che mangiamo non “trasforma” magicamente la serotonina cerebrale, ma influenza la disponibilità dei suoi precursori e le condizioni biochimiche necessarie per la sua sintesi.


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Infine, ci sono alcuni nutrienti che fanno da co‑fattori per le vie biosintetiche di produzione della molecola: vitamine del gruppo B, magnesio, zinco, omega‑3 e, più in generale, un intestino sano e livelli di infiammazione contenuti migliorano l’efficienza della produzione e dell’utilizzo della serotonina.

I cibi che favoriscono la serotonina

Vediamo, ora, quali sono i cibi che aiutano la produzione di serotonina.

Uova, formaggi e latticini ricchi di triptofano

Le uova sono un’ottima scelta: presentano proteine di qualità, contengono triptofano e nutrienti come colina, biotina e omega‑3 (se allevate in modo appropriato) che supportano la salute cerebrale.

I formaggi stagionati (come il Parmigiano Reggiano) contengono quantità significative di triptofano per 100 g.

Può essere utile scegliere versioni più leggere o senza grassi di questi alimenti, ma bisogna ricordare che il bilancio calorico rimane fondamentale.

Pesci grassi e omega‑3

I pesci come il salmone, la sardina e lo sgombro sono ricchi di omega‑3 e vitamina D, nutrienti che sembrano modulare l’efficacia dei recettori della serotonina e ridurre infiammazione, un fattore che può compromettere la produzione di neurotrasmettitori.

Noci, semi e legumi

Le noci (in particolare le noci comuni, semi di zucca, chia, lino) offrono triptofano e grassi buoni, oltre a fibre e minerali (magnesio e zinco) utili per l’umore.

Una forma di parmigiano reggiano

I legumi come la soia (tofu, edamame) sono interessanti soprattutto per chi segue un’alimentazione vegetale: contengono triptofano, proteine complete e altri composti benefici. 

Frutta e verdura ad alto contenuto di triptofano

Anche se la frutta da sola non favorisce direttamente il triptofano, alcuni frutti e verdure favoriscono lassorbimento, la salute intestinale e l’equilibrio biochimico:

  • ananas: contiene bromelina, aiuta la digestione/protezione intestinale oltre al triptofano;
  • spinaci e verdure a foglia verde: contengono triptofano e ferro; 
  • frutta secca, cioccolato fondente, ciliegie sono indicate come supporto all’umore grazie anche ai polifenoli, antiossidanti e al buon assorbimento del triptofano. 

Carboidrati e intestino sano

Un aspetto spesso trascurato è legato ai carboidrati (soprattutto quelli integrali o a medio indice glicemico), i quali aiutano il triptofano a “entrare” nel cervello in maniera più efficiente, perché stimolano l’insulina che diminuisce la concorrenza di altri aminoacidi nel trasporto attraverso la barriera emato-encefalica.

Inoltre, un intestino sano è un fattore fondamentale  per la produzione di serotonina (infatti circa il 90 % della serotonina corporea si trova nell’intestino e partecipa alla modulazione dei processi neurologici attraverso i molteplici meccanismi coinvolti nel funzionamento dell’asse intestino-cervello). Quindi, cibi che supportano la flora intestinale (fermentati, fibre) sono utili. 

Accompagnare proteine e grassi buoni con una fonte di carboidrati integrali e un ottimale apporto di  fibre per massimizzare l’effetto.

Cosa non aspettarsi (e alcune cautele)

È importante sottolineare che non basta mangiare un alimento “magico” per alzare immediatamente la serotonina e risolvere problemi di umore o disturbi del sonno.

Ecco alcune precisazioni:

  • come già detto, gran parte della serotonina corporea non entra nel cervello; quindi il miglioramento è graduale e dipende da tanti fattori (dieta, intestino, infiammazione, , stress, sonno);
  • una singola porzione abbondante di un alimento non farà miracoli: la costanza e la varietà sono  fondamentali ;
  • evitare la tentazione di “caricare” solo su un alimento o su integratori (se non prescritti). la variazione e il bilancio sono chiave;
  • chi ha condizioni mediche specifiche (depressione clinica, disturbi intestinali gravi, uso di farmaci) deve consultare uno specialista: la dieta aiuta, ma non sostituisce un trattamento medico;
  • attenzione ai  zuccheri semplici o carboidrati raffinati: possono dare “picchi” di insulina ma provocare poi cali, infiammazione e non un buon supporto per la serotonina;
  • in alcuni casi, cibi ricchi di grassi saturi o eccessivamente  processati possono ostacolare la funzione cerebrale, la sensibilità agli ormoni/neurotrasmettitori o la salute intestinale.

Bisogna, comunque, sottolineare che tutte queste indicazioni devono far parte di uno stile di vita sano, quindi:

  • dormire bene: il sonno regolare migliora la regolazione della serotonina;
  • attività fisica regolare: l’esercizio modula la produzione di molti neurotrasmettitori, inclusa la serotonina;
  • gestione dello stress: lo stress cronico può abbassare la produzione o l’efficacia della serotonina;
  • supportare la salute intestinale: preferire fibre e evitare eccessi di zuccheri o alimenti eccessivamente processati, i quali non favoriscono un microbiota sano (che a sua volta può influenzare umore e serotonina);
  • esposizione alla luce del giorno: anche la luce solare, stimolando la produzione di vitamina D,  influenza la funzione cerebrale e la sintesi degli ormoni (compresa indirettamente la serotonina).

Fonti:

Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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