Hai il diabete? Scopri se i pomodori fanno salire la glicemia (spoiler: dipende dal tipo)

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 13 Ottobre, 2025

ortaggi e strumento per monitorare il diabete

I pomodori freschi sono una scelta sicura e non causano picchi di zucchero nel sangue, grazie al loro basso indice glicemico.

Il vero punto di attenzione riguarda i prodotti trasformati come salse e sughi pronti, che possono nascondere zuccheri e sali aggiunti.

Vediamo il rapporto tra pomodori e diabete, la composizione nutrizionale del pomodoro, l'impatto delle diverse cotture e la funzione del licopene, un potente antiossidante.

Cosa contiene il pomodoro?

Per capire l'impatto di un alimento, dobbiamo partire dalla sua carta d'identità. Il pomodoro è composto perlopiù da acqua (circa il 95%). I carboidrati sono pochi, circa il 3% in un pomodoro crudo, e si tratta per lo più di zuccheri naturali del frutto, come fruttosio e glucosio. Ma non solo, il pomodoro è anche una buona fonte di vitamine e minerali essenziali, tra cui:

  • vitamina C: svolge un’azione antiossidante;
  • potassio: fondamentale per il controllo della pressione sanguigna;
  • vitamina K1: importante per i processi di coagulazione del sangue;
  •  

folato (Vitamina B9): essenziale per la crescita e la rigenerazione dei tessuti.

Questo basso contenuto di carboidrati è il primo, fondamentale indizio che ci suggerisce un impatto innocuo sulla glicemia.

Qual è l'impatto reale dei pomodori freschi sulla glicemia?

Qui la scienza ci dà risposte rassicuranti sui pomodori e glicemia. I pomodori freschi hanno un Indice Glicemico (IG) molto basso, stimato tra 15 e 30. L'IG misura la velocità con cui un alimento fa aumentare i livelli di zucchero nel sangue. Un valore basso significa un rilascio lento e graduale, senza picchi improvvisi. 

A questo si aggiunge un basso Carico Glicemico (CG), che considera anche la quantità di carboidrati in una porzione.

Una meta-analisi di diversi studi non ha trovato prove che il consumo di pomodori influenzi i livelli di zucchero nel sangue a digiuno. Alcune ricerche preliminari hanno ipotizzato un effetto "anti-iperglicemico" (cioè la capacità di moderare l'aumento della glicemia post-pasto), ma le prove scientifiche attuali non sono ancora sufficienti per affermare che i pomodori possano agire abbassando la glicemia in modo rilevante. La certezza, però, è la loro sicurezza.

I pomodori sono una scelta sicura per chi ha il diabete?

Grazie al basso contenuto di carboidrati e al basso IG, i pomodori freschi possono essere consumati tranquillamente senza aumentare la glicemia. Ma c'è di più. Il pomodoro contiene il licopene, il carotenoide che gli vale il caratteristico colore rosso.

Il licopene è un antiossidante che combatte lo stress ossidativo responsabile di molte complicazioni del diabete, specialmente a livello cardiovascolare. Non ci siano prove definitive che il licopene abbassi la glicemia, ma la sua funzione protettiva del cuore e dei vasi sanguigni è un beneficio noto e molto importante, dato che il rischio cardiovascolare è una delle maggiori preoccupazioni per chi convive con il diabete.

La cottura del pomodoro, specie se abbinata a grassi buoni come l'olio d'oliva, aumenta la biodisponibilità del licopene, rendendolo più facile da assorbire.

Cambia qualcosa tra pomodori crudi, cotti o secchi?

Sì, la forma conta eccome. La trasformazione del prodotto può cambiarne sensibilmente l'impatto. Vediamo nel dettaglio.

Varietà fresche

Le piccole differenze nutrizionali tra un pomodoro ciliegino e un cuore di bue sono trascurabili ai fini della glicemia. L'IG rimane basso per tutte le varietà più comuni.

Pomodori secchi

Attenzione ai pomodori secchi. Il processo di essiccazione rimuove l'acqua e concentra tutto il resto, compresi gli zuccheri. Una piccola porzione di pomodori secchi ha un contenuto di carboidrati molto più alto rispetto allo stesso peso di prodotto fresco. Bisogna, dunque, moderarne le porzioni per mantenere in equilibrio il rapporto pomodoro e diabete.

Pelati, polpa e passate

Dal punto di vista nutrizionale, pelati, polpa e passata sono molto simili al pomodoro fresco. La differenza sta negli ingredienti aggiunti, sale e zuccheri per abbassare il livello di acidità e facilitare la conservazione.

Per questo motivo il consiglio rimane lo stesso per tutti: leggere sempre l’etichetta e preferire le versioni senza additivi, così da mantenere un profilo nutrizionale il più vicino possibile a quello del pomodoro fresco.

Succo di pomodoro

Il succo di pomodoro 100% ha un contenuto di fibre inferiore rispetto al pomodoro intero, perché durante la lavorazione vengono eliminate le parti solide della polpa (bucce e semi), che sono quelle più ricche di fibra.

Di conseguenza, gli zuccheri naturalmente presenti vengono assorbiti più rapidamente rispetto al consumo del frutto intero: la fibra, infatti, ha il ruolo di rallentare l’assorbimento degli zuccheri nel sangue.

Nonostante ciò, il succo di pomodoro rimane una bevanda a basso contenuto di carboidrati (meno di 4 g per 100 ml in media) e il suo impatto glicemico resta generalmente modesto, seppur leggermente superiore a quello del pomodoro intero.

Ci sono controindicazioni o rischi legati al pomodoro?

Sì, è bene essere informati su alcuni aspetti che riguardano condizioni cliniche specifiche.

Acidità e reflusso 

I pomodori sono naturalmente acidi. Chi soffre di reflusso gastroesofageo, gastrite o bruciore di stomaco potrebbe notare un peggioramento dei sintomi. Da tenere sempre presente in queste situazioni la ‘‘suscettibilitá individuale’’, che spinge sempre a valutare caso per caso.

Pomodori verdi non maturi

I classici pomodori rossi, quando sono ancora acerbi, contengono un alcaloide chiamato tomatina, che in grandi quantità può causare disturbi digestivi. La cottura sembra neutralizzare in gran parte questa sostanza, rendendoli più sicuri.

Pesticidi

Come per molta frutta e verdura, è consigliabile scegliere prodotti biologici quando possibile (anche se non è una certificazione di assenza di pesticidi). In ogni caso, il consiglio è lavare sempre molto bene i pomodori prima di portarli in tavola.


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Come integrare i pomodori nella dieta in modo intelligente?

Come sempre, il segreto sta nell'abbinamento tra i cibi. È bene evitare di mangiare i pomodori da soli e includerli in un pasto bilanciato per rallentare l'assorbimento complessivo degli zuccheri.

Ecco qualche idea:

  • con proteine e grassi buoni: la classica insalata caprese con mozzarella e olio extra vergine d'oliva;
  • con le fibre: in una ricca insalatona con verdure a foglia scura, avocado e legumi;
  • nelle uova: aggiunti a una frittata o a uova strapazzate;
  • nei sughi fatti in casa: preparare salse e sughi partendo da pomodori freschi o pelati semplici (senza aggiunte).

Indice Glicemico Pomodori – FAQ

Si possono mangiare i pomodori tutti i giorni con il diabete?

Sì, i pomodori freschi possono essere consumati tutti i giorni come parte di una dieta varia ed equilibrata. Non causano picchi glicemici e offrono importanti benefici grazie ad antiossidanti come il licopene.

La passata di pomodoro fatta in casa ha lo stesso effetto di quella comprata?

No. La passata fatta in casa, preparata solo con pomodori freschi e magari un filo d'olio, è la scelta migliore. Molte passate commerciali contengono zuccheri e sale aggiunti che ne alterano l'impatto nutrizionale. È bene controllare sempre l'etichetta.

Il ketchup è sano come prodotto derivato dai pomodori?

Il ketchup è un prodotto molto elaborato che contiene quasi sempre abbondanti quantità di zuccheri, sale e altri additivi. Il suo impatto sulla glicemia è molto diverso da quello di un pomodoro fresco.

Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Dr. Maurizio Romano
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