Con la colite ulcerosa, l'alimentazione può aiutare a gestire meglio i sintomi e prolungare il più possibile i periodi di remissione della malattia.
Non esistono regole assolute valide per tutti, ogni persona ha i propri cibi da tenere a bada, e ciò che dà fastidio va rilevato con un diario alimentare. In fase di riacutizzazione si scelgono piatti semplici, poca fibra e si evitano alimenti che infiammano l'intestino. In remissione la dieta torna più varia, ma sempre prestando ascolto alle proprie reazioni.
Colite ulcerosa e dieta
La dieta non è "la" cura, ma uno strumento di gestione. La dieta non causa né cura la colite ulcerosa, ma aiuta a controllare i sintomi e a stare meglio.
L'approccio alimentare durante una riacutizzazione (fase acuta) è molto diverso da quello da seguire in un periodo di remissione.
L'approccio nutrizionale è personale. La dieta che funziona per una persona potrebbe non funzionare per un'altra.
Il programma alimentare deve avvenire in collaborazione con il proprio medico gastroenterologo e, idealmente, con un dietista esperto in malattie infiammatorie croniche intestinali.
Cosa mangiare con la colite ulcerosa
Nel periodo in cui i sintomi della colite ulcerosa (come diarrea, dolore e crampi addominali) peggiorano improvvisamente o diventano molto intensi rispetto alla normale quotidianità, l'intestino è infiammato e più vulnerabile, per cui serve una dieta più delicata che eviti di aggravare il disagio.
Alimenti consigliati
Tra gli alimenti consigliati in questa fase:
- fibre solubili: aiutano a rendere le feci più compatte senza irritare. Via libera a porridge d'avena, frutta sbucciata e cotta (come mele o pere) e verdure a radice lesse e senza buccia (carote, pastinache);
- carboidrati raffinati: sono più facili da digerire pane bianco, riso bianco, pasta non integrale e patate senza buccia;
- proteine magre: pesce, pollo, uova e tofu cucinate in modo semplice (al vapore, bollite, alla griglia);
- verdure cotte e a bassa fibra: zucchine, fagiolini teneri e punte di asparagi, sempre ben cotti e senza buccia o semi;
- frutta matura e sbucciata: banane molto mature, melone cantalupo, purea di mele.
Un consiglio pratico: fare pasti piccoli e frequenti durante la giornata invece di tre pasti abbondanti. Questo aiuta a non sovraccaricare l'intestino. Bere molta acqua, a piccoli sorsi, per reintegrare i liquidi persi con la diarrea.
Cosa non mangiare con la colite ulcerosa in fase acuta?
Per calmare l'intestino, è necessario eliminare temporaneamente tutto ciò che può stimolare o irritare la mucosa.
Alimenti da evitare
È necessario fare attenzione a questi cibi:
- fibre insolubili: pane e pasta integrali, crusca, frutta secca, semi, popcorn, bucce di frutta e verdura;
- verdure crude e fibrose: evitare insalate, broccoli, cavolfiori, cavoli, cicoria, spinaci, cipolle e peperoni;
- grassi e cibi fritti: carni grasse, insaccati, burro, panna, formaggi grassi e qualsiasi cibo fritto;
- lattosio: durante la fase acuta, la capacità di digerire il lattosio può diminuire. Limitare latte, yogurt e formaggi freschi, preferendo alternative senza lattosio o vegetali arricchite in calcio;
- cibi piccanti e irritanti: spezie, peperoncino e cibi molto elaborati;
- zuccheri, alcol e caffeina: dolci, bevande zuccherate, alcolici, caffè e bevande gassate possono peggiorare l'infiammazione e la diarrea.
Cosa mangiare in fase di remissione della colite ulcerosa?
La "fase di remissione" nella colite ulcerosa è il periodo in cui i sintomi della malattia si riducono o scompaiono del tutto, permettendo di tornare a una vita normale o quasi, senza diarrea, crampi o sangue nelle feci. L'obiettivo dei trattamenti è allungare il più possibile questi periodi di benessere.
Anche in assenza di sintomi, può esserci ancora infiammazione nascosta, quindi il controllo medico resta necessario.
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Quando i sintomi si placano, l'obiettivo cambia. Ci si deve nutrire mantenendo lo stato di benessere e prevenire nuove ricadute. È il momento di reintrodurre gradualmente una più ampia varietà di alimenti.
Il modello di riferimento in questa fase è la Dieta Mediterranea. Molti studi suggeriscono che un'alimentazione ricca di frutta, verdura, cereali integrali, legumi e grassi sani possa avere un effetto protettivo e anti-infiammatorio.
Alimenti consigliati
Tra gli alimenti consigliati in questa fase:
- omega-3: acidi grassi che hanno note proprietà anti-infiammatorie, si trovano nel pesce grasso (salmone, sgombro, sardine), nelle noci e nei semi di lino e di chia. L'integrazione con un tipo specifico di Omega-3, l'EPA, si è dimostrata utile nel ridurre alcuni marcatori di infiammazione intestinale;
- probiotici: "batteri buoni" che possono aiutare a riequilibrare la flora intestinale. La ricerca è ancora in corso, ma alimenti come yogurt con fermenti lattici vivi (se tollerato) o kefir possono essere benefici.
- Fibra alimentare: una giusta varietà di alimenti fonti di fibra solubile e insolubile possono garantire una buona condizione intestinale e favorire l’equilibrio in eubiosi del microbiota intestinale.
Come reintrodurre gli alimenti dopo una fase acuta?
Uno alla volta, si può reintrodurre un solo nuovo alimento ogni 2-3 giorni, iniziando con piccole quantità, una porzione piccola, per testare la reazione del corpo.
È consigliabile tenere un diario dove annotare cosa si mangia e come ci si sente.
Altri consigli utili per la colite ulcerosa
Oltre alla dieta per colite ulcerosa, è utile osservare questi accorgimenti:
- uno stile di vita equilibrato;
- il controllo dello stress: lo stress non causa la malattia, ma può scatenare o peggiorare una riacutizzazione in molte persone. Tecniche di rilassamento, yoga o meditazione possono fare una grande differenza;
- qualità del sonno: un sonno scarso è stato collegato a un maggior rischio di riacutizzazione;
- attività fisica: un esercizio fisico leggero e regolare, come camminare o nuotare, aiuta a ridurre lo stress e a migliorare la funzione intestinale.
Studi medico-scientifici sulla dieta e la colite ulcerosa
Queste ricerche confermano l'efficacia degli alimenti anti-infiammatori, fibre bilanciate e pattern mediterraneo-low FODMAP, nella gestione della colite ulcerosa. Anche se è bene ribadire che la risposta all'alimentazione resta individuale.
Ecco alcuni studi recenti e revisioni sistematiche:
Meta-analisi su dieta pro-infiammatoria e colite ulcerosa (2025)
Una revisione di 8 studi su quasi 760.000 persone ha trovato che, in generale, una dieta pro-infiammatoria non aumenta il rischio di colite ulcerosa (OR = 0,97), anche se nei casi studio (case–control) il rischio aumenta.
Queste conclisioni richiedono ulteriori studi standardizzati, ma è consigliato privilegiare una dieta a basso indice infiammatorio.
Indice infiammatorio dietetico e Colite Ulcerosa (2025)
Da questo studio è emerso che diete con alto indice infiammatorio sono correlate con colite ulcerosa. Chi consuma più alimenti infiammatori ha una maggiore probabilità di avere colite ulcerosa. Si suggerisce di favorire alimenti con basso indice infiammatorio.
Dieta Mediterranea, low-FODMAP e parziale nutrizione enterale (2024)
Uno studio condotto su 50 pazienti con colite ulcerosa attiva ha testato una combinazione di dieta mediterranea, low-FODMAP e nutrizione enterale parziale. Risultati: riduzione significativa dei sintomi, dell'infiammazione e miglioramento della qualità della vita rispetto alla dieta classica. Effetti mediati dalla sinergia tra modelli alimentari.
Dieta a basso indice glicemico e rischio UC (2025)
Uno studio prospettico ha riscontrato che un'alimentazione con alto indice glicemico (ma non carico glicemico) aumenta il rischio di colite ulcerosa.
Approccio vegetale e IBD
Uno studio 2025 evidenzia come una dieta prevalentemente vegetale (plant-based) sia associata ai tassi più bassi di malattia infiammatoria intestinale, inclusa la colite ulcerosa, grazie alle proprietà antinfiammatorie di verdura, legumi e cereali integrali.
Dieta e colite ulcerosa – FAQ
Cos'è la colite ulcerosa?
La colite ulcerosa è una malattia infiammatoria cronica intestinale che provoca infiammazione e ulcerazioni (vere e proprie ferite) nel rivestimento più interno dell'intestino crasso, interessando colon e retto. La sua natura cronica implica che si tratta di una condizione a lungo termine, caratterizzata da un andamento ciclico, alternando periodi di riacutizzazione dei sintomi (chiamati flare-up) a periodi di benessere (remissione).
La dieta può causare la colite ulcerosa?
No. Alcuni alimenti possono peggiorare i sintomi durante una fase attiva, agendo come fattori scatenanti, ma come confermato anche dalla comunità scientifica, nessun alimento o dieta specifica causa l'insorgenza della colite ulcerosa. Si ritiene che le cause coinvolgano una combinazione di fattori genetici, ambientali e una reazione anomala del sistema immunitario. Si tratta infatti di una malattia multifattoriale alla cui patogenesi contribuiscono una combinazione di tutti questi diversi fattori di rischio.
Con la colite ulcerosa si deve rinunciare per sempre ai cibi preferiti?
Non necessariamente. Molti alimenti evitati in fase acuta possono essere reintrodotti durante la remissione. Seguire un diario alimentare può aiutare a capire quali cibi e in che quantità puoi tollerare.
Il diario alimentare è importante?
Sì, perché è lo strumento più efficace per personalizzare la dieta. Tenendo il diario si può capire quali sono i fattori scatenanti e individuare le correlazioni tra ciò che si mangia e come ci si sente. Per ottenere i migliori risultati, è bene annotare:
• cosa si mangia e si beve ad ogni pasto e spuntino;
• quando si mangia;
• eventuali sintomi che si manifestano durante la giornata;
Una delle cose più importanti da annotare nel diario alimentare è l'assunzione di fibre perché i diversi tipi di fibre hanno effetti molto diversi sull'intestino.
Gli integratori di probiotici sono utili?
Possono esserlo per alcune persone, ma non sono una soluzione universale. Il loro ruolo è più definito in condizioni specifiche come la "pouchite" (un'infiammazione post-chirurgica). È consigliabile parlare con il proprio medico prima di iniziare qualsiasi integrazione.
È vero che lo stress può scatenare una ricaduta?
Sì, per molte persone esiste una forte connessione tra intestino e cervello. Periodi di forte stress possono alterare la funzione intestinale e agire come meccanismi di innesco.
Quali sono i rischi di una colite ulcerosa non controllata?
Ignorare i sintomi o non seguire la terapia medica può portare a complicanze serie, tra cui malnutrizione, anemia, perforazione intestinale e, a lungo termine, un aumento del rischio di cancro al colon-retto. Ecco perché è fondamentale seguire scrupolosamente le terapie prescritte dal medico ed effettuare le colonscopie di sorveglianza come raccomandato.