Il corpo umano produce acido urico quando metabolizza le purine, sostanze presenti sia nelle cellule che in molti alimenti.
In condizioni stabili, l’acido urico viene filtrato dai reni ed eliminato con le urine, ma quando il suo livello si alza troppo nel sangue – una condizione nota come iperuricemia – possono comparire sintomi scomodi e, in alcuni casi, vere e proprie patologie come la gotta, una forma dolorosa di artrite, o i calcoli renali.
Il cibo gioca un ruolo chiave nella regolazione dell’acido urico: vediamo, nel dettaglio, quali sono i cibi da limitare, o da eliminare, per tenere sotto controllo i livelli di acido urico.
I sintomi dell’acido urico alto
I sintomi più frequenti con cui si presenta l'iperuricemia sono:
- dolori articolari;
- prurito;
- articolazioni gonfie e arrossate;
- coliche renali;
- insufficienza renale;
- ipertensione arteriosa.
Se l'acido urico viene prodotto in eccesso o non viene eliminato in modo sufficiente, può accumularsi nell'organismo e determinare un aumento dei suoi livelli ematici (iperuricemia).
Si parla di uricemia alta quando i valori sono superiori a 7 mg/dl se uomo e a 6,5 mg/dl se donna, dopo 5 giorni di dieta ipopurinica (povera di carne, pesce e pollame, ma ricca di latticini, uova e proteine vegetali) e senza assunzione di farmaci che influiscono sulla determinazione di questo parametro ematico.
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Un alto valore di acido urico rappresenta il prerequisito fondamentale per la deposizione a livello articolare e tissutale di urato.
Acidi urici alti e alimenti ricchi di purine da evitare: la carne
Le carni rosse contengono quantità significative di purine.
Attenzione, dunque, a:
- manzo;
- agnello;
- maiale.
Il problema si aggrava con le frattaglie:
- fegato;
- rognone;
- cuore;
- cervello.
Si tratta degli alimenti con la più alta concentrazione di queste sostanze e chi soffre di iperuricemia dovrebbe evitarli del tutto. Anche la carne di selvaggina rientra in questa categoria.
Non si tratta di demonizzare la carne in generale, ma di scegliere tagli più magri e consumarli con moderazione, impostando nella programmazione alimentare una corretta alternanza delle fonti proteiche.
Il consumo eccessivo di proteine animali, oltre a stimolare la produzione di acido urico, può sovraccaricare i reni.
Anche alcuni tipi di pesce sono da considerare con attenzione, soprattutto:
Pesci azzurri:
- acciughe;
- sardine;
- sgombro;
- aringhe.
Crostacei:
- gamberi;
- scampi;
- aragoste.
Anche il tonno in scatola è spesso sottovalutato, ma ha un contenuto di purina non trascurabile. Quindi può essere inserito tra gli alimenti vietati e non tra i consigliati.
Dieta per iperuricemia: attenzione alle bevande
L’alcol in generale interferisce con l’eliminazione dell’acido urico da parte dei reni: la birra è particolarmente dannosa, perché contiene purine derivanti dal lievito.
Anche i superalcolici, come whisky o vodka, sono problematici. Il vino rosso, se assunto in quantità moderate, sembra avere un impatto minore, ma resta comunque da assumere con cautela.
In soggetti con familiarità per la gotta, anche due birre possono innescare un attacco: questo sottolinea come non si tratti solo di quantità, ma anche di predisposizione genetica e stato generale dell’organismo.
Forse meno noto, ma altrettanto rilevante, è il legame tra acido urico e bevande zuccherate, in particolare quelle che contengono sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio (come molte bibite gassate).
Il fruttosio, a differenza del glucosio, aumenta la produzione di acido urico durante il suo metabolismo epatico.
Questo significa che anche il succo di frutta industriale, se assunto regolarmente, può diventare un problema. Meglio optare, dunque, per acqua, tisane o infusi non zuccherati.
Acidi urici e verdure ricche di purine: serve davvero evitarle?
A differenza di quelle di origine animale, le purine vegetali sembrano avere un impatto minore sull’insorgenza della gotta.
Quindi, quando si parla di cibi da evitare per la gotta, via libera a verdure e legumi come:
- spinaci;
- funghi;
- asparagi;
- cavolfiore;
- lenticchie;
- fagioli.
Numerosi studi mostrano che le fonti vegetali di purine non aumentano significativamente il rischio di attacchi. Anzi, un’alimentazione ricca di fibre, antiossidanti e micronutrienti contribuisce a ridurre l’infiammazione e favorisce l’eliminazione dell’acido urico.
Dunque, non c’è bisogno di bandire completamente i legumi, a meno che non si stia affrontando una fase acuta. Questi alimenti vanno dosati, ma non eliminati.
Zuccheri semplici e farine raffinate nella dieta per acidi urici alti
Oltre al fruttosio delle bibite, anche zuccheri semplici e carboidrati raffinati (pane bianco, pasta industriale, dolci confezionati) possono contribuire indirettamente a un peggioramento del quadro.
Questi alimenti causano picchi glicemici che stimolano l’insulina, e livelli elevati di insulina riducono la capacità dei reni di espellere l’acido urico.
Inoltre, un’alimentazione troppo ricca di zuccheri è correlata a sovrappeso e sindrome metabolica, due condizioni spesso associate a iperuricemia e ad infiammazione sistemica.
Si ricorda che molte diete iperproteiche possono involontariamente peggiorare la situazione. Anche le proteine in polvere, se consumate in grandi quantità, sovraccaricano i reni e aumentano la produzione di scorie azotate, tra cui l’acido urico.
Non significa dover rinunciare alle proteine, bensì significa scegliere fonti bilanciate e variegate. Ottimi alleati in questo senso sono latticini magri, come:
- yogurt;
- ricotta.
Tali alimenti offrono proteine di qualità senza eccesso di purine.
Cosa mangiare con uricemia alta
Una volta identificati gli alimenti critici, è naturale chiedersi cosa sia possibile mangiare.
Fortunatamente, molte scelte sane e gustose sono pienamente compatibili con una dieta povera di purine Ecco la dieta consigliata.
- frutta fresca, soprattutto quella ricca di vitamina C (come arance, kiwi e fragole), aiuta a ridurre i livelli di acido urico e limitare la formazione dei cristalli di urato a livello articolare e renale;
- verdure a foglia verde, cereali integrali e semi oleosi offrono fibre e antiossidanti senza appesantire;
- acqua: bere molto è uno dei modi più efficaci per favorire l’eliminazione dell’acido urico attraverso le urine;
- latticini magri: una proteina alternativa e utile;
- caffè: con moderazione, sembra avere un effetto protettivo contro la gotta, secondo alcuni studi.
Dieta per acidi urici: come agire
Quando si parla di acidi urici alti, occorre ricordare che ogni organismo reagisce in modo diverso: alcune persone tollerano quantità moderate di carne o pesce senza sviluppare sintomi, mentre altre sono molto più sensibili.
Esistono alcuni fattori che incidono in maniera determinante, come:
- la genetica;
- la funzionalità renale;
- l’età;
- lo stile di vita.
Ecco perché non esiste una dieta perfetta valida per tutti, ma esistono linee guida da adattare. Quando si è in difficoltà, bisognare sempre rivolgersi ad un nutrizionista o un medico per costruire un piano alimentare personalizzato, che tenga conto della storia clinica, dei valori ematici e delle abitudini quotidiane.
L’alimentazione è uno dei tasselli principali, ma non è l’unico. Esistono elementi sterni che influenzano i livelli di acido urico:
- l’attività fisica regolare;
- una corretta idratazione;
- il controllo del peso corporeo;
- la riduzione dello stress.
Anche il riposo notturno influisce sull’equilibrio ormonale e sul metabolismo, e quindi può giocare un ruolo indiretto nel favorire o meno l’eliminazione delle tossine.
Capire cosa non mangiare per tenere a bada l’acido urico non significa rinunciare al piacere del cibo. Significa, piuttosto, prendere consapevolezza del rapporto tra alimentazione e salute.
Ridurre (o evitare) alcuni alimenti può fare una grande differenza, ma serve un approccio equilibrato, sostenibile e calibrato sulle proprie esigenze.