Timon è un piccolo e simpatico animale che accompagna Pumbaa nelle avventure con Simba all’interno del film Disney “Il Re Leone”.
In tanti, però, si chiedono che animale è Timon: scopriamolo di seguito.
Timon che animale è?
Nella realtà, Timon ha aspetto e comportamento ispirati ad un suricato (Suricata suricatta), un piccolo mammifero appartenente alla famiglia degli Herpestidae, la stessa delle manguste.
Questi animali, noti per la loro socialità e intelligenza, vivono principalmente nelle regioni aride dell’Africa meridionale e si distinguono per le loro strategie di sopravvivenza uniche.
I suricata sono animali di piccola taglia, con un corpo snello che misura tra i 25 e i 35 cm di lunghezza, senza contare la coda, che può aggiungere altri 17-25 cm. Il loro peso varia tra i 600 e i 900 grammi, il che le rende leggere e agili.
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Hanno un pelo corto e di color sabbia, con striature scure sulla schiena, un adattamento perfetto per mimetizzarsi nel loro ambiente naturale: le zone desertiche e semi-aride di Sudafrica, Namibia, Botswana e Angola.
Vivono in gruppi, chiamati "clan" o "mob", che possono contare da una decina fino a 50 individui. Questo comportamento sociale è fondamentale per la loro sopravvivenza in un habitat ostile, dove i predatori abbondano.
Comportamento e struttura sociale del suricata
I suricata sono animali altamente organizzati: ogni membro del gruppo ha un ruolo preciso, alcuni sorvegliano l'area per individuare eventuali predatori, altri si occupano della ricerca del cibo e altri ancora si prendono cura dei piccoli.
Vediamo la loro suddivisione precisa.
Il ruolo delle sentinelle
Una delle caratteristiche più affascinanti delle suricate è la presenza di "sentinelle".
Mentre il resto del gruppo si dedica alla ricerca di cibo o al gioco, uno o più individui si posizionano in punti rialzati (rocce, tronchi o semplicemente su due zampe) per scrutare il cielo e il territorio circostante.
In caso di pericolo, emettono un richiamo specifico, permettendo al resto del gruppo di rifugiarsi velocemente nelle tane sotterranee.
La comunicazione
La comunicazione tra i suricata è complessa: utilizzano un ampio repertorio di suoni per segnalare pericoli, coordinare la caccia e interagire tra loro.
Pare che questi mammiferi abbiano almeno 30 vocalizzazioni diverse, che servono a indicare il livello di pericolo e la direzione da cui proviene.
Cosa mangiano i suricata?
Questi animali sono onnivori, ma la loro alimentazione è prevalentemente insettivora.
Si nutrono di:
- insetti (coleotteri, termiti, cavallette);
- aracnidi (scorpioni, che riescono a cacciare grazie alla loro resistenza al veleno);
- piccoli vertebrati (lucertole, roditori);
- radici e tuberi, soprattutto nei periodi di scarsità alimentare.
Un aspetto interessante è la loro capacità di neutralizzare il veleno di alcuni animali pericolosi, come gli scorpioni o alcune specie di aracnidi.
I suricata: riproduzione e cure parentali
La riproduzione dei suricata è dominata da una coppia alfa, composta dalla femmina dominante e dal suo compagno: solo questi due esemplari si riproducono, mentre gli altri membri del gruppo si occupano di allevare i cuccioli.
La gestazione dura circa 11 settimane e la femmina dà alla luce da due a cinque piccoli per volta. Alla nascita, i cuccioli sono ciechi e completamente dipendenti dalla madre e dagli altri membri del clan; dopo circa tre settimane, iniziano a uscire dalla tana e a esplorare il territorio sotto la supervisione degli adulti.
I suricata giovani imparano a cacciare grazie a un processo di insegnamento attivo: gli adulti portano loro prede vive (come scorpioni con il pungiglione rimosso) per permettere loro di impratichirsi senza correre rischi.
Predatori e strategie di difesa dei suricata
Nonostante la loro organizzazione sociale, le suricate devono affrontare diversi predatori.
Tra i principali nemici ci sono:
- rapaci, come aquile e falchi;
- serpenti, in particolare cobra e mamba;
- carnivori terrestri, tra cui sciacalli e caracal.
Per difendersi, utilizzano un mix di strategie:
- allerta costante, con le sentinelle sempre vigili;
- tane complesse, con molteplici ingressi per fuggire rapidamente;
- tattiche di gruppo, in cui diverse suricate circondano un predatore (ad esempio un serpente) emettendo suoni minacciosi per costringerlo ad andarsene.