Glaucoma nel cane: sintomi e terapie adeguate

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 05 Agosto, 2025

Un veterinario guarda l'occhio a un cane.

Il glaucoma un disturbo subdolo e spesso silenzioso nelle fasi iniziali che può compromettere in poco tempo e in maniera irreversibile la vista del cane.

Comprendere davvero cosa sia il glaucoma, come si manifesta e cosa si può fare per rallentarne il decorso è fondamentale per garantire al proprio amico a quattro zampe una cura tempestiva.

Scopriamone di più.

Cos’è il glaucoma all'occhio del cane

Il glaucoma è una patologia causata da un aumento della pressione intraoculare (PIO) che danneggia progressivamente il nervo ottico, portando a cecità.

In condizioni normali, l’umor acqueo (il fluido che nutre e protegge la parte anteriore dell’occhio) viene prodotto e drenato in equilibrio, ma quando il sistema di drenaggio si blocca o rallenta, la pressione all’interno dell’occhio aumenta – mettendo a rischio la funzionalità visiva.

Nel cane, il glaucoma può essere:

  • primario: spesso legato a predisposizione genetica e congenita.
  • secondario: si sviluppa come conseguenza di altre patologie oculari, come l'uveite, la lussazione del cristallino o i tumori intraoculari;

Esistono alcune razze canine che mostrano una predisposizione più marcata allo sviluppo di glaucoma primario, come:

  • Cocker Spaniel;
  • Basset Hound;
  • Chow Chow;
  • Siberian Husky;
  • Beagle;
  • Shih Tzu.

In queste razze, il difetto è spesso ereditario e può riguardare entrambe gli occhi, anche se il secondo può manifestare sintomi anche mesi o anni dopo il primo.


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L’età media di insorgenza varia, ma spesso il glaucoma compare tra i 4 e i 10 anni.

Tra i fattori di rischio non genetici si includono:

  • infiammazioni croniche dell’occhio (uveiti);
  • lussazione del cristallino (che può occludere i canali ai lati di drenaggio);
  • tumori oculari;
  • traumi che alterano l’anatomia interna del bulbo oculare.

Glaucoma del cane: i sintomi

Il glaucoma può esordire in due modi distinti:

  • forma acuta, in cui i sintomi sono spesso improvvisi e marcati;
  • forma cronica, in cui i segni possono essere più sfumati e progressivi.

Esistono alcuni segnali da tenere sotto osservazione:

  • occhio arrossato;
  • dolore (il cane può strofinarsi l’occhio, essere irritabile o letargico);
  • lacrimazione eccessiva;
  • cornea opaca o “bluastro-lattiginosa”;
  • pupilla dilatata e poco reattiva alla luce;
  • bulbo oculare leggermente sporgente e più grosso del normale (proptosi);
  • perdita parziale o totale della vista (spesso non immediatamente evidente).

Un veterinario controlla il glaucoma a un cane.

Il dolore oculare può essere intenso, anche se non sempre il cane lo manifesta apertamente. In alcune situazioni, il cambiamento di comportamento – come l’evitamento della luce o il rifiuto di giocare – può essere l’unico segnale.

Diagnosi di glaucoma canino: come avviene

La diagnosi si basa principalmente sulla misurazione della pressione intraoculare tramite un tonometro: si tratta di un esame indolore, veloce e affidabile, che ogni veterinario con competenze oftalmologiche può effettuare.

Oltre a questo, l’esame oftalmico completo comprende:

  • valutazione del fondo oculare;
  • osservazione della camera anteriore;
  • controllo della pupilla e del riflesso pupillare;
  • gonioscopia (per esaminare l’angolo di drenaggio).

In alcuni casi, può essere utile anche l’ecografia oculare, soprattutto quando la visibilità interna è compromessa.

Terapia per il glaucoma nel cane

Uno degli aspetti più delicati del glaucoma è la sua rapidità di evoluzione: nella forma acuta, la perdita della vista può avvenire in poche ore e intervenire tempestivamente è cruciale per tentare di salvare la funzionalità visiva.

Il glaucoma cronico, invece, è insidioso perché il cane può adattarsi progressivamente alla perdita della vista, compensando con gli altri sensi.

Questo può ritardare la diagnosi, ma non per questo il danno sarà meno grave: una volta lesionato, il nervo ottico non può rigenerarsi.

Il trattamento del glaucoma nel cane ha due obiettivi principali:

  • ridurre la pressione intraoculare;
  • alleviare il dolore.

Le terapie disponibili variano in base alla gravità della situazione, alla forma del glaucoma e alla risposta del singolo paziente.

Terapia medica

La gestione farmacologica prevede l’uso di:

  • inibitori della produzione di umor acqueo (come i derivati del carbonio: dorzolamide, brinzolamide);
  • agenti ipotonizzanti (come il mannitolo in urgenza);
  • beta-bloccanti (timololo);
  • prostaglandine (latanoprost): possono migliorare il deflusso dell’umor acqueo.

Tuttavia, la terapia medica ha spesso efficacia temporanea: il glaucoma è una malattia progressiva, e nel tempo i farmaci possono non essere più sufficienti.

Chirurgia

Quando i farmaci non bastano, si può ricorrere a interventi chirurgici, tra cui:

  • ciclodistruzione (laser o crioterapia): riduce la produzione di umor acqueo distruggendo parte del corpo ciliare;
  • impianti di drenaggio: creano una via alternativa per il deflusso del fluido;
  • rimozione del bulbo oculare (enucleazione): scelta estrema, ma necessaria nei casi in cui l’occhio è cieco e doloroso. Anche se può sembrare una decisione drastica, libera il cane da un dolore costante, spesso sottovalutato. Molti cani, dopo l’intervento, recuperano vitalità e benessere sorprendenti.

La prevenzione del glaucoma nei cani

Nel glaucoma primario, la prevenzione consiste soprattutto nel monitoraggio regolare, soprattutto nelle razze a rischio o nei cani con familiarità.

Esami oculistici periodici – anche annuali – permettono di individuare alterazioni precoci, quando la vista può ancora essere salvata.

Per il glaucoma secondario, è essenziale trattare tempestivamente le patologie che possono comprometterne l’equilibrio, come le uveiti o i traumi oculari.

Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Dr. Luca Buosi
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