Vaccini in calo, la polio torna a far paura: cosa sta succedendo davvero in Europa

Emanuela Spotorno |  Autrice e divulgatrice esperta in salute, benessere femminile e medicina preventiva per P. by pazienti.it

Ultimo aggiornamento – 06 Novembre, 2025

vaccino della polio nella sua ampolla

Negli ultimi anni, l’attenzione verso la poliomielite sembrava essere scemata, complice il suo quasi totale debellamento a livello globale. Tuttavia, i nuovi dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) riportano un calo della copertura vaccinale in Europa e Asia centrale. 

Un fenomeno che riaccende l’allarme per una possibile riemersione di un virus che, nel secolo scorso, ha segnato profondamente la storia della sanità pubblica.

La poliomielite: una minaccia mai del tutto scomparsa

La poliomielite è un’infezione virale altamente contagiosa che colpisce il sistema nervoso e, nei casi più gravi, può causare paralisi irreversibile. 

Negli anni ‘90, grazie a imponenti campagne di immunizzazione, i casi annuali di polio sono passati da oltre 350.000 a poche decine. Ma la battaglia, come sottolineano gli esperti, non è ancora vinta.

Nel 2024, i tassi di vaccinazione contro la polio sono diminuiti, lasciando circa 450.000 neonati senza protezione, una flessione che, pur mantenendo la copertura media sopra la soglia minima del 90%, interrompe una tendenza positiva che durava da anni.

Secondo l’Oms, la copertura vaccinale nella Regione europea, che comprende 53 Paesi tra Europa e Asia centrale (non solo gli stati dell’Unione Europea) si è attestata al 93%, il livello più basso dal 2017. 

Allo stesso tempo, tra il 2024 e il 2025, un poliovirus di tipo 2 è stato rilevato nelle acque reflue di sei Paesi: Finlandia, Germania, Israele, Polonia, Spagna e Regno Unito.

Al momento, nessun caso clinico è stato segnalato grazie all’elevata immunizzazione della popolazione, ma l’Oms avverte: anche una minima quota di popolazione non vaccinata può offrire al virus la possibilità di riemergere. L’obiettivo resta mantenere una copertura stabile e capillare, condizione essenziale per impedire la trasmissione.

Focolai e rischi oltre i confini europei

La situazione appare più complessa in Israele, dove a febbraio 2025 è stato individuato un poliovirus di tipo 1. Le autorità sanitarie hanno dichiarato un focolaio epidemico e lanciato una campagna di vaccinazione straordinaria nelle aree più vulnerabili, le misure tempestive sembrano avere avuto effetto, poiché negli ultimi mesi non sono stati rilevati nuovi casi.

In Asia, invece, la polio continua a circolare in modo endemico in Pakistan e Afghanistan, gli unici Paesi in cui il virus persiste naturalmente. Solo nel 2024, il Pakistan ha registrato 74 casi confermati di poliovirus selvaggio di tipo 1. I flussi migratori e gli spostamenti transfrontalieri mantengono viva la possibilità di reintroduzione del virus anche nei Paesi dichiarati “polio-free”.

Perché il calo delle vaccinazioni è un segnale da non sottovalutare

Secondo i dati del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), tra il 2022 e il 2023 circa 600.000 bambini europei non avrebbero completato il ciclo vaccinale

Le cause? Interruzioni dei programmi di routine durante la pandemia, crescente esitazione vaccinale, diffusione della disinformazione sanitaria e percezione errata che la polio appartenga ormai al passato.

Eppure, anche una riduzione minima della copertura può compromettere l’immunità collettiva. Quando il tasso di vaccinazione scende sotto il 90%, il virus trova terreno fertile per sopravvivere e diffondersi.


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Sorveglianza e prevenzione: la chiave per non tornare indietro

L’Europa non registra casi autoctoni di polio dal 2002, ma la sorveglianza ambientale continua a rappresentare un pilastro della prevenzione. Gli esperti ribadiscono che l’eradicazione non è un traguardo definitivo: finché anche un solo bambino resta infettato, il rischio per tutti rimane.

Il recente calo delle vaccinazioni e il ritrovamento del virus nelle acque reflue ricordano che i risultati sanitari vanno protetti, non solo celebrati. La storia della polio dimostra che la prevenzione, sostenuta da una comunicazione chiara e da una fiducia rinnovata nella scienza, è l’unica arma per evitare il ritorno di malattie che si credevano sconfitte.

Fonti:

Emanuela Spotorno |  Autrice e divulgatrice esperta in salute, benessere femminile e medicina preventiva per P. by pazienti.it
Scritto da Emanuela Spotorno | Autrice e divulgatrice esperta in salute, benessere femminile e medicina preventiva per P. by pazienti.it

Emanuela Spotorno si dedica da anni alla divulgazione e alla creazione di contenuti editoriali che parlano di salute, benessere e prevenzione in modo chiaro, autentico e accessibile. In P.

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