Una neonata di pochi giorni è stata salvata all’ospedale infantile Regina Margherita (Città della Salute di Torino) grazie all’utilizzo di una colla acrilica a uso medico, paragonabile agli adesivi istantanei per rapidità di azione.
L’équipe ha occluso una malformazione vascolare epatica che creava un “cortocircuito” del sangue, impedendo la corretta perfusione di organi vitali. Dopo le procedure, la piccola ha ripreso a respirare autonomamente e i parametri circolatori sono migliorati immediatamente.
Ma di cosa si tratta e come funziona? Scopriamo i dettagli.
Neonata salvata con la colla: Il caso clinico
La lesione, diagnosticata in epoca prenatale, metteva in comunicazione anomala arterie e vene a livello del fegato, sottraendo flusso agli organi e sovraccaricando cuore e polmoni.
L’intervento è stato eseguito in sala di emodinamica con microcateteri che hanno raggiunto i vasi patologici della neonata; quindi, si è proceduto all’occlusione con colla acrilica (cianoacrilato), materiale che polimerizza in pochi istanti a contatto con il sangue, bloccando il passaggio.
L’approccio è stato guidato dalla Neuroradiologia interventistica diretta dal prof. Mauro Bergui e ha coinvolto un’ampia équipe multidisciplinare.
I medici sono intervenuti a 6 e a 13 giorni di vita. Subito dopo l’embolizzazione con colla, la pressione arteriosa è risalita, il polmone si è decongestionato e fegato, reni e cervello hanno ripreso a essere irrorati in modo adeguato.
La bambina è attualmente in terapia intensiva pediatrica con quadro in evoluzione favorevole.
Cos’è la “colla acrilica” usata in sala operatoria
La “colla” impiegata in questo contesto è una resina a base di cianoacrilato (es. NBCA) specifica per uso endovascolare. Viene miscelata con mezzi di contrasto oleosi per renderla visibile ai raggi X e iniettata attraverso microcateteri all’interno della malformazione. La rapida polimerizzazione crea un tappo stabile che embolizza (chiude) il vaso anomalo. Questo metodo è utilizzato da anni nelle malformazioni artero-venose (AVM) e in vari sanguinamenti selezionati, inclusa l’età pediatrica, quando indicato e in centri con elevata esperienza.
Sebbene venga spesso spiegata con l’analogia dell’“Attak”, la formulazione medica ha purezza, viscosità, tempi di presa e radio-opacità controllati. La sua efficacia dipende da una tecnica estremamente precisa: dosi, velocità d’iniezione e posizione della punta del catetere devono essere calibrate per evitare che la colla raggiunga distretti non bersaglio. Per questo motivo la procedura è eseguita solo in centri di riferimento da specialisti di radiologia interventistica con training avanzato.
Benefici e rischi della colla medica
Come ogni procedura e sostanza vi sono potenziali rischi e benefici.
Vediamo quali:
- Benefici: chiusura rapida della malformazione; possibilità di stabilizzare quadri emodinamici critici nei neonati; approccio mininvasivo rispetto alla chirurgia tradizionale.
- Rischi: possibili migrazioni non intenzionali della colla, ischemie di tessuti sani, infezioni o recidive della malformazione; sono eventi rari ma descritti in letteratura, e la selezione dei casi è cruciale.
Ma qual è il significato dietro questo successo medico?
Il successo di Torino conferma la maturità delle tecniche endovascolari pediatriche in Italia e il valore di un modello multidisciplinare (neonatologia, anestesia-rianimazione, radiologia interventistica, chirurgia pediatrica).
In casi selezionati, l’embolizzazione con cianoacrilato può rappresentare la via più rapida per ripristinare una circolazione efficace e guadagnare tempo prezioso per la crescita e la stabilizzazione dell’organismo. Resta fondamentale indirizzare le famiglie verso centri ad alto volume e percorsi condivisi, perché l’indicazione non è universale e le decisioni vanno prese caso per caso.
Fonti:
ANSA - Intervento con una colla acrilica salva la vita a una neonata - L'operazione a Torino: 'Con un vecchio rimedio, è come l'Attak