È un disturbo molto diffuso che causa dolore e perdita di mobilità che tendono a peggiorare nel tempo se il fastidio viene trascurato. Colpisce molte persone fra i 40 e i 60 anni molto spesso donne. Le cause non sono ancora note ma alla base della capsulite adesiva c’è un processo infiammatorio che spesso insorge in seguito a una forzata immobilizzazione dopo un incidente o un intervento chirurgico. Quando la spalla è immobilizzata il tessuto connettivo che ricopre l’articolazione si inspessisce perdendo la sua fisiologica capacità di allungarsi e dare quella mobilità che caratterizza la spalla: la più mobile e complessa delle articolazioni. Per verificarne la mobilità il medico vi suggerirà dei movimenti da fare e, se necessario, richiederà un rx o una risonanza magnetica della parte per escludere complicanze o patologie connesse. La terapia si baserà sull’alleviare il dolore e cercare di ripristinare le funzionalità dell’articolazione. E’ indicato l’uso di antinfiammatori (aspirina, ibuprofene, naprossene) e un impacco di ghiaccio per dieci quindici minuti anche più volte al giorno per alleviare il dolore. Più raramente il medico potrà prescrivere un’infiltrazione a base di corticosteroidi ma ciò che risulta più efficace è l’esercizio da praticare con un fisioterapista: capire dove e quando forzare e quando invece essere cauti è compito di un esperto che sappia guidarci. Più del 90% dei pazienti trova beneficio e quasi totale recupero della mobilità senza necessità di ricorrere al trattamento chirurgico della parte. Il recupero completo però richiede tempo e dedizione: a partire da alcuni mesi per arrivare a due o tre anni.
Spalla bloccata?

Ultimo aggiornamento – 29 Aprile, 2011

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