Almeno una volta nella vita capita di provare quella fastidiosa sensazione di avere della sabbia negli occhi. Non sempre il problema è legato alla reale presenza di corpo estraneo, ma non va nemmeno sottovalutato.
Si tratta di un sintomo che può comparire in modo improvviso o durare giorni, interferendo con la vista e le attività quotidiane.
Vediamo perché succede e come affrontare questa condizione in base alla causa originaria.
Cos'è la "sensazione di sabbia nell'occhio?"
La sensazione di sabbia negli occhi è una percezione di corpo estraneo che dà l'impressione di avere granelli sotto le palpebre, anche se in realtà non c'è nulla.
Questa sensazione di attrito o granulosità è dovuta a un'irritazione o a un'alterazione della superficie oculare. Può essere temporanea, per esempio dopo una giornata ventosa, o legata a una condizione che richiede uno specifico trattamento.
Cause più comuni della sensazione di sabbia negli occhi
La sensazione di sabbia negli occhi può derivare da condizioni molto diverse tra loro. Alcune sono temporanee e risolvibili anche in modo autonomo. Altre invece richiedono una valutazione specialistica e l'intervento di un medico.
Secchezza oculare
Se il film lacrimale che protegge e lubrifica l'occhio non è prodotto in quantità sufficiente o evapora troppo rapidamente, la cornea rimane scoperta e si avverte attrito.
Il film lacrimale è uno strato sottile che ricopre l'occhio e lo mantiene umido, pulito e protetto. È formato da tre parti: uno strato oleoso, uno acquoso e uno mucoso:
- lo strato oleoso impedisce l'evaporazione delle lacrime:
- lo strato acquoso mantiene idratata e nutrita la cornea;
- lo strato mucoso fa aderire le lacrime alla superficie dell'occhio.
Quando uno di questi strati è alterato o prodotto in quantità insufficiente, l'occhio si secca. La superficie rimane scoperta e ogni movimento della palpebra provoca sfregamento, avvertito come la presenza di "granelli di sabbia".
Questo fenomeno può succedere se:
- si passa molto tempo davanti a computer o smartphone;
- l'aria è secca o c'è aria condizionata;
- si portano lenti a contatto per molte ore;
- si assumono alcuni farmaci;
- ci sono malattie che riducono la produzione di lacrime, come la sindrome di Sjögren.
Infiammazione delle palpebre (blefarite) e disfunzione delle ghiandole di Meibomio
Sul bordo delle palpebre ci sono delle piccole ghiandole, chiamate ghiandole di Meibomio, che producono una componente oleosa delle lacrime.
Se queste ghiandole si infiammano o si ostruiscono, condizione nota come blefarite o disfunzione delle ghiandole di Meibomio, la qualità delle lacrime peggiora e l'occhio resta meno lubrificato. Il risultato è che ogni battito di ciglia può dare fastidio, come se ci fosse sabbia o polvere all'interno.
Oltre alla sensazione di corpo estraneo, possono comparire altri sintomi:
- bruciore o pizzicore;
- arrossamento del bordo palpebrale;
- palpebre gonfie o crosticine tra le ciglia al risveglio;
- vista leggermente appannata che migliora dopo aver ammiccato
La blefarite può essere favorita da
- pelle grassa;
- dermatite seborroica;
- rosacea;
- uso prolungato di trucco o scarsa igiene palpebrale.
Bisogna tenere le palpebre pulite ogni giorno, fare impacchi caldi per aiutare le ghiandole a funzionare meglio e, se il problema non passa, usare colliri o pomate che l’oculista può prescrivere.
La cura prevede igiene palpebrale quotidiana, impacchi caldi per liberare le ghiandole e, se necessario, colliri o pomate su prescrizione.
Congiuntiviti
La congiuntivite è un'infiammazione della congiuntiva, la membrana trasparente che riveste il bianco dell'occhio e l'interno delle palpebre. Può essere causata da virus, batteri o allergie. In tutti i casi può causare la sensazione di sabbia negli occhi per via dell’irritazione.
Le forme di congiuntivite:
- congiuntivite virale: legata a raffreddore o ad altre infezioni delle vie respiratorie. Gli occhi diventano rossi, lacrimano molto e può esserci fotofobia;
- congiuntivite batterica: provoca arrossamento, gonfiore e una secrezione giallastra o verdastra che può incollare le palpebre, soprattutto al mattino;
- congiuntivite allergica: tipica della primavera o in presenza di allergeni come polvere o peli di animali. Dà prurito intenso, arrossamento e lacrimazione.
Il trattamento cambia a seconda della causa:
- virale: di solito si risolve da sola, ma si possono usare lacrime artificiali per ridurre il fastidio;
- batterica: richiede colliri o pomate antibiotiche prescritti dal medico;
- allergica: migliorano con colliri antistaminici e, quando possibile, evitando il contatto con l'allergene.
È importante non toccarsi gli occhi, lavare spesso le mani e non condividere asciugamani o trucchi per evitare di trasmettere l'infezione.
Come si manifesta:
- arrossamento;
- lacrimazione o secrezione;
- gonfiore delle palpebre;
- prurito (più tipico della forma allergica).
Il trattamento dipende dalla causa e può andare dalle semplici lacrime artificiali fino a colliri antibiotici o antistaminici prescritti dal medico.
Corpi estranei
A volte la sensazione di sabbia negli occhi è causata dalla presenza reale di qualcosa sulla superficie oculare.
Può trattarsi di polvere, un granello di sabbia, una ciglia o piccole schegge di metallo o legno. In questi casi, il fastidio compare all'improvviso ed è accompagnato da forte lacrimazione, arrossamento e, a volte, dolore acuto.
L'occhio tenta di espellere il corpo estraneo producendo più lacrime, ma non sempre riesce. Se il materiale resta incastrato, sfregare le palpebre può peggiorare la situazione, graffiando la cornea.
Lavorare con strumenti che possano creare schegge – senza gli opportuni dispositivi di protezione individuale – può essere un importante fattore di rischio.
In caso di sospetto corpo estraneo:
- non sfregare l'occhio;
- provare a sciacquare con soluzione salina o lacrime artificiali;
- se il fastidio persiste o il corpo estraneo è visibile, rivolgersi subito a un pronto soccorso oculistico.
Se il fastidio persiste o il corpo estraneo è visibile, è il caso di rivolgersi subito a un pronto soccorso oculistico.
Abrasioni corneali
La cornea è la parte trasparente davanti all'iride e alla pupilla. È molto sensibile e ricca di terminazioni nervose. Un piccolo graffio (abrasione corneale) può causare dolore forte, fotofobia (fastidio alla luce) e una sensazione intensa di corpo estraneo anche se l’occhio è vuoto.
Le abrasioni possono essere provocate da diversi elementi:
- un'unghia;
- una lente a contatto danneggiata;
- un colpo accidentale;
- un corpo estraneo rimosso in ritardo.
Guariscono in pochi giorni, ma è importante che un medico le valuti per escludere infezioni, ricevere una protezione con colliri antibiotici, evitare cicatrici che possano influire sulla vista.
Altri fattori che scatenano la sensazione di sabbia negli occhi
Alcune condizioni meno comuni possono provocare sensazione di sabbia negli occhi:
- fotoceratite: una "scottatura" della cornea causata da esposizione intensa ai raggi UV, tipica dopo lunghe ore al sole senza occhiali protettivi, in alta quota o durante sport sulla neve. I sintomi si manifestano alcune ore dopo l'esposizione attraverso dolore, arrossamento, lacrimazione e visione offuscata;
- pinguecola: piccolo ispessimento giallastro sulla congiuntiva, vicino al bordo della cornea. Di solito è benigno, ma può infiammarsi e dare fastidio;
- pterigio: crescita di tessuto fibroso sulla congiuntiva che può estendersi sulla cornea. Associato a esposizione prolungata a sole, vento e polvere, può dare irritazione e, nei casi avanzati, alterare la vista;
- esiti di interventi oculari: dopo chirurgia della cornea, cataratta o refrattiva, la superficie dell'occhio può essere più sensibile e predisposta alla secchezza temporanea.
Diagnosi
Per capire l'origine della sensazione di sabbia negli occhi, l'oculista parte sempre da una anamnesi accurata. Chiede quando è iniziato il fastidio, quanto dura, se è presente in entrambi gli occhi e quali altri sintomi lo accompagnano (lacrimazione, prurito, dolore, vista offuscata).
Segue poi un esame dell'occhio con lampada a fessura, uno speciale microscopio che permette di osservare nel dettaglio la cornea, la congiuntiva e le palpebre.
In base ai sospetti, il medico può eseguire:
- test di Schirmer: misura la quantità di lacrime prodotte posizionando una piccola striscia di carta sotto la palpebra inferiore;
- tempo di rottura del film lacrimale (TBUT): valuta la stabilità delle lacrime e quanto velocemente evaporano;
- colorazioni con fluoresceina o verde di lissamina: permettono di evidenziare le zone danneggiate della cornea o della congiuntiva;
- esame delle palpebre: per verificare l'integrità delle ghiandole di Meibomio e la presenza di blefarite.
Il tempo di rottura del film lacrimale (TBUT) è un test diagnostico che misura in secondi quanto tempo impiega il film lacrimale (lo strato protettivo di lacrime sull'occhio) a "rompersi" in aree asciutte dopo che si sono sbattute le palpebre.
In presenza di sospette infezioni batteriche, si può prelevare un campione di secrezione oculare per analizzarlo. Se il medico ritiene che il disturbo possa essere legato a una malattia sistemica (autoimmune, endocrina), può prescrivere esami del sangue o richiedere il parere di un altro specialista.
Trattamento
Il trattamento dipende dalla causa. L'obiettivo è ridurre l'irritazione, proteggere la superficie dell'occhio e risolvere il problema di base.
Secchezza oculare
Il trattamento può prevedere l'uso di lacrime artificiali senza conservanti più volte al giorno, gel lubrificanti per la notte, umidificatore in casa e pause frequenti dallo schermo.
Blefarite e disfunzione delle ghiandole di Meibomio
Il trattamento si basa sull'igiene palpebrale quotidiana, impacchi caldi, massaggio delicato del bordo palpebrale per liberare le ghiandole. Nei casi resistenti, colliri antibiotici o antinfiammatori.
Congiuntiviti
I trattamenti per le congiuntiviti virali possono prevedere lacrime artificiali, impacchi freschi, riposo.
Per le forme batteriche, colliri o pomate antibiotiche.
Per le forme allergiche, colliri antistaminici e, se possibile, eliminazione dell'allergene.
In presenza di corpi estranei, il medico specialista dovrà procedere alla rimozione in ambiente sterile seguita da terapia antibiotica topica per prevenire infezioni.
Per le abrasioni corneali, si ricorre alle lenti a contatto terapeutiche oculistiche, colliri antibiotici e controlli ravvicinati fino alla guarigione.
Sensazione di sabbia negli occhi – FAQ
La sensazione di sabbia negli occhi può essere un segnale di glaucoma o altre malattie gravi?
La sensazione di sabbia negli occhi non è un sintomo tipico del glaucoma, che di solito non provoca fastidio nelle fasi iniziali. Tuttavia, può comparire in alcune malattie più serie della cornea o in infezioni oculari avanzate. Se il disturbo è persistente o associato a dolore, calo della vista o arrossamento intenso, è bene farsi visitare da un oculista.
Posso usare colliri senza ricetta per alleviare il fastidio?
Sì, le lacrime artificiali sono sicure e utili nella maggior parte dei casi. È preferibile scegliere prodotti senza conservanti, specialmente se si usano più volte al giorno. Se i sintomi non migliorano in pochi giorni, occorre una valutazione medica per individuare la causa.
Quanto tempo ci vuole perché la sensazione scompaia?
Dipende dalla causa. Se il problema è dovuto a un corpo estraneo rimosso subito, il sollievo può essere immediato. Nella secchezza oculare cronica, invece, serve un trattamento continuativo per mantenere l'occhio idratato.
È possibile prevenire la sensazione di sabbia negli occhi se lavoro molte ore al computer?
Sì. È utile seguire la regola del 20-20-20: ogni 20 minuti, distogliere lo sguardo dallo schermo per almeno 20 secondi e fissare un punto a circa 6 metri di distanza. Inoltre, mantenere lo schermo leggermente più basso del livello degli occhi e usare un umidificatore in ambienti secchi.
Il trucco per gli occhi può peggiorare il problema?
Sì. Matite, eyeliner o mascara possono ostruire le ghiandole palpebrali o causare irritazioni. È importante struccarsi sempre con prodotti delicati, evitando di applicare il trucco troppo vicino al margine interno delle palpebre.