Ritorno all’ora solare: un’ora di sonno in più può “spegnere” lo stress e proteggere il cuore?

Alessandra Familari | Editor

Ultimo aggiornamento – 27 Ottobre, 2025

Una sveglia nel fogliame d'autunno.

Con il passaggio all’ora solare nella notte fra sabato 25 e domenica 26 ottobre, ci si trova dinanzi a un’occasione di benessere spesso sottovalutata: un’ora in più di sonno. 

Secondo il neurologo Piero Barbanti, direttore dell’Unità per la Cura e la Ricerca su Cefalee e Dolore dell’IRCCS San Raffaele "il sonno è il nostro farmaco più potente". 

Ritorno all'ora solare: i benefici

Come riportato da Ansa, Barbanti afferma che sono sufficienti “60 preziosi minuti di riposo in più” per ridurre il cortisolo e alleviare il carico delle malattie correlate allo stress, infarto incluso.

Vediamo quali sono i motivi per cui l'ora di sonno in più aggiudicata grazie al ritorno all'ora solare si rivela tanto importante per la salute complessiva dell'uomo:

  • l’ora in più concessa dal ritorno all’ora solare consente un “reset” benefico del ritmo sonno-veglia, favorendo un migliore recupero cerebrale;
  • durante il sonno, il cervello attiva il flusso linfatico che contribuisce alla “pulizia” dei metaboliti e alla disattivazione del sistema di allerta (sistema simpatico), mandando in “stand by” processi pro-infiammatori;
  • nei soggetti caratterizzati da sonno cronico insufficiente o insonnia il livello di cortisolo, l'ormone dello stress, rimane elevato, incrementando il rischio cardiovascolare.

Ma cosa dice la letteratura scientifica a riguardo?

Vediamo alcuni studi:

  • Uno studio pubblicato nel 2015 ha dimostrato che la deprivazione totale del sonno porta a un aumento significativo del cortisolo; la disallineamento cronico del ritmo circadiano invece provoca alterazioni sia nei livelli di cortisolo che nei marcatori infiammatori (TNF-α, IL-10, CRP) in soggetti giovani e sani. 
  • I dati dell’American Heart Association indicano che ogni ora in meno di sonno - rispetto alle 7-8 ore raccomandate - è associata a un aumento del 6 % del rischio cardiovascolare totale; e ogni ora in più oltre le 8 ore si associa a un incremento del 12 % del rischio. 
  • È interessante tuttavia osservare che uno studio su oltre 168 000 pazienti pubblicato sul JAMA Network Open nel 2025 non ha evidenziato un aumento significativo degli infarti nella settimana del cambio orario, rispetto alle settimane vicine. 

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Questa contraddizione solo apparente suggerisce che non sia tanto il “momento del cambio orario” in sé a determinare il rischio maggiore, quanto piuttosto lo stato di vulnerabilità di chi ha già un sonno alterato o un profilo cardiovascolare fragile.

Ora solare: quali misure adottare per sfruttare al meglio l’ora in più

Ecco alcuni punti da seguire per assorbire al meglio i potenziali benefici dell'ora in più aggiunta al sonno:

  •  evitare stimoli forti (schermi, luce blu) almeno un’ora prima di dormire, per favorire la secrezione di melatonina;
  • mantenere un orario di risveglio stabile anche dopo l’ora solare, per consolidare il ciclo circadiano;
  • chi soffre di emicrania, insonnia, ansia o depressione (gruppi che, come ricorda Barbanti, faticano ad adattarsi al cambio d’ora) può valutare il consul­tare uno specialista e l’uso della melatonina tra le 21 e le 22, sotto indicazione medica.

Il ritorno all’ora solare non è solo un fatto pratico o un rituale di stagione: rappresenta un’occasione concreta per ripristinare la qualità del sonno, abbassare i livelli di cortisolo e sostenere la salute neurologica e cardiovascolare

Seppure non sia avvalorato da evidenze che mostrino un picco di infarti proprio il giorno del cambio - come riportato nello studio JAMA Network Open - il concetto e la consapevolezza scientifica di fondo si mantengono intatti: dormire un’ora in più rivelarsi un investimento semplice, ragionevole e scientificamente fon­dato nella salute quotidiana.

«Il sonno è il nostro farmaco più potente», afferma infine il neurologo Barbanti. Sarebbe opportunamente indicato, dunque, farne un buon uso.


Fonti:

ANSA -  Torna ora solare, per neurologo 'il sonno è il farmaco più potente'


Alessandra Familari | Editor
Scritto da Alessandra Familari | Editor

Durante il percorso di studi in Lettere moderne ho avuto occasione di partecipare a diverse realtà editoriali che mi hanno introdotta nel mondo della scrittura web. Dopo tre anni di esperienza nel giornalismo, con particolare focus sulla sociologia e la psicologia sociale, ho cominciato a occuparmi di articoli sul benessere.

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