La luce può prevenire il calo dell’umore invernale? Ecco cosa mostra un nuovo studio

Alessandra Familari | Autrice e divulgatrice informazione sanitaria
A cura di Alessandra Familari
Autrice e divulgatrice informazione sanitaria

Data articolo – 29 Dicembre, 2025

Un uomo con umore basso in inverno che guarda fuori dalla finestra.

La riduzione delle ore di luce durante i mesi invernali è da tempo associata a un peggioramento dell’umore e del benessere psicologico. 

Stanchezza persistente, apatia, difficoltà di concentrazione e tendenza all’isolamento sono esperienze comuni, soprattutto alle latitudini più elevate. 

Ora un progetto di ricerca britannico, avviato in una delle aree più buie della Scozia, propone un approccio innovativo: utilizzare la luce come supporto terapeutico e come strumento di prevenzione quotidiana, anche al di fuori dei contesti clinici.

L’iniziativa nasce nelle isole Orcadi, dove in inverno le ore di luce possono ridursi a circa sei al giorno, ed è parte di un progetto di ricerca finanziato da UK Research and Innovation (UKRI), coordinato dall’Università di Glasgow.

Inverno: perché la luce influisce sulla salute mentale

La luce naturale assume un ruolo cardine nella regolazione dei ritmi circadiani, l’orologio biologico che sincronizza numerose funzioni fisiologiche, tra cui il sonno, il metabolismo e la produzione di alcuni neurotrasmettitori. 

In condizioni di scarsa esposizione alla luce, possono verificarsi alterazioni nella secrezione di melatonina e serotonina, le quali possono indurre a effetti diretti sull’energia mentale e sul tono dell’umore.


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Lungo il corso dell'inverno, in particolar modo nelle regioni con poche ore di luce, tale squilibrio può tradursi in una molteplicità di sintomi.

Vediamo quali:

  • sensazione di affaticamento costante, 
  • calo della motivazione e maggiore 
  • vulnerabilità emotiva. 

Non si tratta necessariamente di una patologia, ma di una risposta biologica e psicologica a un cambiamento ambientale significativo.

Calo dell’umore invernale e disturbo affettivo stagionale (SAD)

Il cosiddetto disturbo affettivo stagionale (Seasonal Affective Disorder, SAD) è stato riconosciuto come categoria diagnostica alla fine degli anni Ottanta, ma nel tempo è diventato oggetto di dibattito scientifico. Oggi molti esperti discutono se debba essere considerato una condizione autonoma o una variante stagionale della depressione.

Al di là delle classificazioni cliniche, però, esiste un consenso più ampio su un punto: la luce invernale influisce sul benessere mentale di molte persone, anche in assenza di una diagnosi formale. Per questo motivo cresce l’interesse verso strategie preventive, capaci di sostenere l’equilibrio psicologico nella vita quotidiana.

Inverno e salute mentale: luce come prevenzione

È in questo contesto che si inserisce il progetto “Wintering Well”. Nelle biblioteche delle Orcadi, i cittadini possono prendere in prestito delle “Wintering Well Box”, kit pensati per aiutare a vivere meglio i mesi più bui dell’anno

All’interno delle scatole sono presenti alcuni accessori utili al sostegno della salute mentale nei mesi caratterizzati da una bassa quantità di luce.

  • una lampada a luce terapeutica per contrastare la riduzione dell’esposizione luminosa;
  • una guida con suggerimenti per costruire una routine invernale più attiva e consapevole;
  • strumenti per favorire l’osservazione della luce naturale, anche nelle giornate nuvolose;
  • accesso a risorse digitali gratuite di supporto.

L’obiettivo non è medicalizzare il disagio, ma favorire un cambiamento delle abitudini, aiutando le persone a interagire in modo più consapevole con la luce disponibile.

Ma cosa é emerso dai primi risultati?

I riscontri raccolti durante la fase pilota, già sperimentata in altre biblioteche scozzesi, si sono rivelate incoraggianti. Infatti, sono diversi i partecipanti che hanno riferito di sentirsi maggiormente in grado di iniziare la giornata e di affrontare le ore diurne con un'energia più marcata

Oltre la metà ha modificato la propria routine quotidiana, inserendo passeggiate nelle ore centrali del giorno e dedicando più attenzione ai cambiamenti stagionali della natura e del cielo.

Un effetto collaterale interessante riguarda anche il ruolo delle biblioteche, che si sono confermate non solo luoghi di accesso alla cultura, ma veri e propri presìdi di salute e benessere, soprattutto nelle comunità più isolate.

Cosa puoi fare in inverno per proteggere l’umore

Per contrastare il calo dell’umore legato alla riduzione della luce invernale possono essere utili alcune strategie quotidiane:

  • esporsi alla luce naturale ogni giorno, soprattutto nelle ore centrali;
  • concentrare le attività nelle fasce più luminose della giornata;
  • mantenere una routine regolare di sonno e pasti;
  • evitare ambienti troppo bui durante il giorno;
  • chiedere supporto medico se i sintomi diventano persistenti.

Si tratta di accorgimenti semplici che possono contribuire alla prevenzione del disagio invernale, senza sostituire eventuali percorsi clinici quando necessari.

Secondo i ricercatori, l’esperienza delle Orcadi suggerisce che affrontare l’inverno non significa solo “resistere” alla mancanza di luce, ma imparare a costruire una relazione diversa con la stagione. 

Esporsi alla luce naturale quando possibile, organizzare le attività nelle ore più luminose e utilizzare in modo mirato la luce artificiale possono rappresentare strategie in apparenza semplici ma necessarie ed efficaci.


Fonti:

The Guardian -  The pioneering light boxes helping Orkney islanders avoid seasonal affective disorder

Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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