L’alterazione dei livelli ormonali può influenzare diversi aspetti della salute maschile, tra queste, l’iperprolattinemia, ovvero la condizione caratterizzata da prolattina alta nell’uomo, rappresenta un disturbo spesso sottovalutato ma potenzialmente rilevante.
Sebbene la prolattina sia principalmente associata alla funzione lattogena nella donna, anche nel sesso maschile questo ormone ha un ruolo specifico. Quando i suoi valori superano i limiti fisiologici, possono manifestarsi sintomi e complicanze che meritano attenzione medica.
Prolattina alta uomo: cause principali
La prolattina è un ormone prodotto dall’ipofisi anteriore, una piccola ghiandola situata alla base del cervello. Nei soggetti di sesso maschile partecipa alla regolazione della funzione riproduttiva, agendo indirettamente sull’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi.
Un eccesso di prolattina, definito iperprolattinemia, può interferire con la produzione di testosterone, influenzare la qualità dello sperma e ridurre la libido.
Le cause della prolattina alta nell’uomo possono essere diverse:
- adenoma ipofisario: il prolattinoma è un tumore benigno della ghiandola pituitaria che rappresenta la causa più frequente di iperprolattinemia;
- assunzione di farmaci: alcuni psicofarmaci, antidepressivi, antipertensivi e antiemetici possono indurre un aumento dei livelli di prolattina;
- ipotiroidismo primario: la carenza di ormoni tiroidei stimola un’eccessiva produzione di TRH (ormone di rilascio della tireotropina), che a sua volta stimola la secrezione di prolattina;
- stress cronico e disturbi del sonno: fattori neuroendocrini legati a stress e alterazioni del ritmo circadiano possono contribuire all’iperprolattinemia;
- malattie renali o epatiche croniche: la ridotta capacità di metabolizzare la prolattina può favorirne l’accumulo nel sangue.
Sintomi della prolattina alta negli uomini
La prolattina alta nell’uomo può restare asintomatica per lungo tempo oppure manifestarsi attraverso segnali più o meno evidenti.
I sintomi dell’iperprolattinemia maschile più comuni includono:
- calo del desiderio sessuale (libido);
- disfunzione erettile;
- infertilità: ridotta spermatogenesi e alterazioni della motilità spermatica;
- ginecomastia: sviluppo anomalo del tessuto mammario;
- galattorrea: raramente, secrezione di latte dal capezzolo;
- disturbi dell’umore, come ansia e depressione;
- cefalea e disturbi visivi, se presenti macroadenomi ipofisari.
Identificare tempestivamente questi segnali è fondamentale per avviare un corretto iter diagnostico e prevenire complicanze.
Le conseguenze dell’iperprolattinemia nell’uomo
Le conseguenze della prolattina alta possono coinvolgere più ambiti della salute, scopriamo quali:
- disfunzione sessuale persistente, con impatto significativo sulla qualità della vita e sulla salute relazionale;
- riduzione della densità ossea: l’inibizione della produzione di testosterone può favorire osteopenia e osteoporosi;
- infertilità: l’alterazione della funzione gonadica rappresenta una delle complicanze più rilevanti in età riproduttiva;
- espansione del tumore ipofisario (se presente), con rischio di compressione delle strutture vicine, tra cui il nervo ottico.
Diagnosi della prolattina alta nell’uomo
In presenza di sintomi sospetti, il primo passo è eseguire un prelievo ematico per il dosaggio della prolattina. Il test va effettuato al mattino, a digiuno e in condizioni di riposo, poiché stress e stimoli fisici possono alterarne i valori.
Se il livello di prolattina risulta elevato, il medico può prescrivere ulteriori esami:
- risonanza magnetica dell’ipofisi, per valutare la presenza di adenomi;
- dosaggio di altri ormoni ipofisari, testosterone incluso;
- valutazione della funzionalità tiroidea;
- ecografia testicolare, se si sospettano alterazioni dei testicoli.
Una diagnosi accurata consente di individuare la causa e impostare una cura per la prolattina alta nell’uomo mirata ed efficace.
Prolattina alta nell’uomo: cura e trattamento
Il trattamento dell’iperprolattinemia nell’uomo viene definito in base alla causa che ha determinato l’alterazione ormonale.
Un approccio mirato consente di ridurre i livelli di prolattina e di intervenire su eventuali sintomi o complicanze.
Terapia farmacologica
Il trattamento di prima linea in caso di prolattina alta nell’uomo è solitamente di tipo farmacologico, soprattutto quando l’alterazione è legata alla presenza di un prolattinoma.
- agonisti dopaminergici (come cabergolina e bromocriptina): rappresentano il trattamento di prima scelta, poiché inibiscono la secrezione di prolattina da parte dell’ipofisi. Nei casi di prolattinoma, questi farmaci contribuiscono anche alla riduzione del volume della massa tumorale;
- terapia sostitutiva dell’ipotiroidismo: qualora l’iperprolattinemia sia secondaria a una ridotta funzione tiroidea, la somministrazione di levotiroxina può riportare i livelli di prolattina alla norma.
Revisione dei farmaci in uso
Nei casi di iperprolattinemia indotta da farmaci è possibile valutare, insieme allo specialista, la sospensione o la sostituzione del principio attivo responsabile, compatibilmente con il quadro clinico generale.
Trattamenti invasivi
Quando le terapie conservative non risultano efficaci, possono essere prese in considerazione soluzioni di tipo chirurgico o, più raramente, radioterapico.
- chirurgia: l’intervento neurochirurgico per l’asportazione dell’adenoma ipofisario è riservato ai pazienti che non rispondono alla terapia medica o che presentano sintomi da compressione, come disturbi visivi;
- radioterapia: opzione terapeutica rara, considerata solo in casi selezionati, quando sia controindicata o inefficace sia la terapia farmacologica che l’intervento chirurgico.
Quando rivolgersi allo specialista
Rivolgersi a un endocrinologo è consigliato in presenza di sintomi persistenti, alterazioni sessuali o infertilità inspiegata. L’intervento tempestivo permette di evitare complicanze a lungo termine e di migliorare la qualità della vita. Anche in assenza di sintomi evidenti, la presenza di valori alterati merita un approfondimento, poiché può essere il primo segnale di una condizione più complessa.
La prolattina alta nell’uomo è una condizione che può compromettere in modo significativo la salute sessuale, riproduttiva e generale. Riconoscere i sintomi dell’iperprolattinemia maschile, comprendere le cause e affidarsi a una diagnosi precisa rappresentano i passaggi fondamentali per individuare la cura adeguata.
Con il supporto di uno specialista e un percorso terapeutico mirato, è possibile gestire efficacemente il disturbo e prevenire le conseguenze più gravi associate all’alterazione di questo importante ormone.