Perdite di sangue (spotting) durante l'ovulazione: ecco cosa sapere

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 13 Settembre, 2024

Donna in piedi e focus sulle sue mani sul ventre

Con il termine spotting ci si riferisce alle piccole perdite sangue uterino che si manifesta in donne in età fertile nell'intervallo tra una mestruazione e l'altra (spotting intermestruale) oppure nel corso dell'ovulazione.

Lo spotting premestruale e lo spotting durante l'ovulazione sono due fenomeni distinti che possono avere cause diverse: questo articolo si concentra sullo spotting ovulatorio

Sebbene sia un evento benigno e, dunque, non considerato un evento preoccupante, è importante non sottovalutarlo perché potrebbe anche essere il segnale di cambiamenti ormonali o problemi di salute che potrebbero dover richiedere attenzione medica.

Cos'è lo spotting ovulatorio     

Il ciclo mestruale è un processo complesso regolato da fluttuazioni ormonali che si verificano nell'arco di circa 28 giorni.

Durante questo periodo, l'utero si prepara per una possibile gravidanza, con l'ovulazione che si verifica a metà ciclo.

Ma cosa significa quando si verifica lo spotting durante la fase ovulatoria, ovvero quando si osservano quelle piccole macchie di sangue intorno al momento dell'ovulazione?

Lo spotting ovulatorio si riferisce a perdite di sangue vaginale meno abbondanti del normale flusso mestruale che si verificano intorno al momento del rilascio dell'ovulo dalle ovaie, in genere, a metà del ciclo mestruale (tra l'11° e il 21° giorno dall'inizio dell'ultima mestruazione). 

Differenza tra spotting e mestruazione 

Lo spotting in ovulazione si distingue dalle normali mestruazioni per diverse caratteristiche:

  • quantità: la mestruazione è caratterizzata da un flusso di sangue rosso vivo più abbondante Lo spotting, invece, deriva dall’inglese "to spot", che significa "macchiare";
  • colore del sangue: lo spotting è caratterizzato dalla perdita di macchie rosse, dal tono scuro o marrone, dato dal fatto che il sangue resta più a lungo nel canale vaginale dove l'emoglobina va incontro a ossidazione;
  • durata: lo spotting dura da poche ore a un massimo di due giorni e si verifica a metà del ciclo mestruale, circa 14 giorni prima dell'inizio delle successive mestruazioni.

Cause dello spotting in ovulazione

Lo spotting durante l'ovulazione può essere causato da variazioni nei livelli ormonali come, ad esempio, un abbassamento temporaneo del livello di estrogeni che può provocare un leggero sfaldamento dell’endometrio

Questa, però, non è l'unica causa all’origine delle perdite ematiche nei giorni immediatamente precedenti la mestruazione oppure durante l'ovulazione.

Tra queste possono esserci fibromi uterini o tumori, cisti ovariche, l'ectopia cervicale (conosciuta anche come "piaghetta" del collo dell'utero) o problematiche legate alla tiroide sia in termini di ipotiroidismo che di ipertiroidismo

In casi più rari, queste perdite ematiche possono rappresentare anche un sintomo del tumore al collo dell'utero, una condizione che richiede una diagnosi da parte dello specialista e un trattamento eseguiti in modo rapido. 

Anche i disturbi alimentari possono alterare l'equilibrio ormonale e influenzare in modo negativo la regolarità del ciclo mestruale. 


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Da non dimenticare, poi, le alterazioni metaboliche - come i cambiamenti nella glicemia e nei livelli di colesterolo che incidono anche sulla produzione di ormoni - e lo stress, che influenza il funzionamento dell'asse ipotalamo-ipofisi-ovaio. 

L'aumento di ormoni come adrenalina e cortisolo che, solitamente, si presentano nel corpo quando questo si trova in uno stato d'allarme, può determinare un blocco dell'ovulazione o ridurre la produzione di progesterone, portando non solo a cicli mestruali molto ravvicinati ma anche alle presenza delle classiche perdite scure, note appunto come spotting. 

In questi casi è possibile, dopo essersi rivolti al medico e aver eseguito le opportune analisi, ricorrere a un contraccettivo ormonale o progestinico come terapia sintomatica per regolarizzare il ciclo, sebbene questa non risolva il problema alla radice perché non elimina la fonte dello stress.  

Vediamo un prospetto più dettagliato delle cause principali di spotting in ovulazione: 

Fluttuazioni ormonali 

Durante l'ovulazione il picco dell'ormone luteinizzante (LH) innesca il rilascio dell'ovulo provocando il calo degli estrogeni. Questo calo può portare a un leggero distacco del rivestimento uterino e al fenomeno dello spotting.

Rottura del follicolo ovarico 

Lo spotting vaginale può anche essere causato dalla rottura del follicolo ovarico durante il processo di ovulazione e dalle variazioni del muco cervicale, che diventa più abbondante. 

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Aumento della vascolarizzazione uterina 

In preparazione di una possibile gravidanza, l'utero aumenta la sua vascolarizzazione. Questo incremento del flusso sanguigno può portare a un leggero sanguinamento.

Sensibilità al progesterone 

Alcune donne possono essere più sensibili ai cambiamenti nei livelli di progesterone che avvengono dopo l'ovulazione e questa sensibilità può manifestarsi come spotting.

Condizioni mediche sottostanti

In alcuni casi, lo spotting durante l'ovulazione può manifestarsi come il sintomo di alcune condizioni cliniche: 

Sintomi associati allo spotting in ovulazione

Lo spotting in ovulazione può essere accompagnato da altri sintomi che indicano l'avvenuta ovulazione:

  • dolore addominale unilaterale;
  • aumento del muco cervicale che diventa più chiaro ed elastico;
  • leggero aumento della temperatura corporea basale;
  • aumento della libido;
  • maggiore sensibilità al seno;
  • gonfiore addominale.

In queste situazioni è consigliabile consultare il proprio medico di base o ginecologo:

  • sanguinamento abbondante o prolungato: se lo spotting dura più di 2-3 giorni o richiede l'uso di assorbenti;
  • dolore intenso: dolore pelvico severo o crampi intensi;

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  • irregolarità persistenti: se lo spotting si verifica frequentemente al di fuori del periodo ovulatorio;
  • sospetta gravidanza: lo spotting può essere un segno di gravidanza ectopica.

Altri sintomi preoccupanti:

  • febbre;
  • perdite vaginali anomale o dolore durante i rapporti sessuali.

Spotting e contraccettivi

Le perdite di sangue che si verificano nel periodo tra una mestruazione e l’altra sono più frequenti nelle donne che assumono contraccettivi ormonali come la pillola anticoncezionale, il cerotto oppure la spirale

Si è visto che una donna su dieci in terapia con la pillola può sperimentare lo spotting soprattutto nei primi mesi d'assunzione. Questo accade perché inizialmente l'organismo si adatta ai nuovi livelli ormonali causando una certa instabilità dell'endometrio (il tessuto che riveste l'interno dell'utero).  

Va ricordato che in commercio esistono diverse tipologie di contraccettivo formulate con differenti concentrazioni di estrogeni o tipologia di progestinici.

Se non si sceglie la formulazione più adatta, lo spotting può esserne un segnale; solitamente uno spotting da pillola contraccettiva scompare dopo 2-3 mesi dall'assunzione.

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Altre possibili cause di perdite ematiche possono dipendere dall'assunzione irregolare del contraccettivo in termini di quantità, come dimenticanza di una o più pillole nell'arco del mese o imprecisione nell’orario di assunzione.

Nel caso della spirale, la percentuale delle donne che subiscono lo spotting non cambia in modo significativo se paragonato a quella della pillola anticoncezionale. Tuttavia, in questo caso, il fenomeno tende a ridursi nei mesi successivi all'inserimento

Se queste perdite di sangue dovessero persistere ed essere accompagnate da dolori, è probabile che la spirale sia stata inserita in modo non corretto e che quindi vada riposizionata, anche per garantire un migliore effetto contraccettivo. 

Diagnosi  

Vista la varietà di cause che possono provocare lo spotting durante il periodo dell'ovulazione, è importante valutarne bene la causa, soprattutto se si verifica con frequenza. 

La diagnosi non è sempre immediata e potrebbe richiedere ulteriori indagini come analisi del sangue, pap test, colposcopia o ecografia transvaginale, che serviranno poi da guida anche per determinare la causa scatenante e, di conseguenza, scegliere il trattamento più adeguato. 

La diagnosi dello spotting in ovulazione si basa principalmente sulla storia clinica e sull'esame fisico. In alcuni casi, il medico potrebbe richiedere:

  • esami del sangue per valutare i livelli ormonali;
  • ecografia pelvica transvaginale per escludere patologie strutturali;
  • test per le malattie sessualmente trasmissibili.

In molti casi, non è necessario alcun trattamento specifico, se lo spotting è lieve e non associato ad altri sintomi. Se invece fosse dipeso da condizioni cliniche sottostanti, allora il trattamento viene stabilito dallo specialista in seguito all'opportuna diagnosi.

Spotting e fertilità

Lo spotting ovulatorio può avere implicazioni importanti per le persone che desiderano una gravidanza. Infatti, lo spotting può essere un indicatore utile del periodo fertile, del momento dell'ovulazione, aumentando le possibilità di concepimento.

Altri segni di ovulazione si manifestano con i cambiamenti nel muco cervicale e un lieve aumento della temperatura basale. L'assenza di spotting ovulatorio, tuttavia, non indica problemi di fertilità. 

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Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Dr. Marcello Sergio
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