La maggior parte delle persone soffre di stitichezza nel corso della propria vita, soprattutto con l’avanzare dell’età.
I farmacisti sono abituati a ricevere richieste per trattare la costipazione, e sono in grado quindi di fornire i comuni prodotti da banco e da prescrizione che trattano questo disturbo comune, ma potrebbero non essere a conoscenza di trattamenti di nicchia o dell’esistenza di agenti in fase di sviluppo.
Chi soffre di stitichezza di sicuro ha provato tutti i rimedi possibili, ma anche l’olio di vaselina? Vediamo nel dettaglio come funziona in caso di stipsi.
Cos’è la stitichezza?
Per stitichezza o irregolarità intestinale si intende il rallentamento del transito gastrico con conseguenti anomalie nell'evacuazione; il trattamento della stitichezza inizia con l'identificazione delle cause del disturbo per quindi giungere a una diagnosi corretta.
La stitichezza può infatti essere provocata da diversi fattori e manifestarsi con sintomi diversi. Per questo motivo, soprattutto in caso di stitichezza cronica, è fondamentale rivolgersi al medico.
Durante la visita, lo specialista effettuerà un'accurata anamnesi valutando:
- la frequenza delle evacuazioni;
- la quantità di feci prodotte;
- la forma e la consistenza delle feci;
- la difficoltà al momento dell'evacuazione;
- la sensazione di evacuazione incompleta;
- situazioni di forte tensione o stress;
- abitudini alimentari e stile di vita.
A seconda dei sintomi, lo specialista potrà integrare l'anamnesi e l'esame clinico con alcuni esami diagnostici tra cui:
- manometria anorettale: per valutare la pressione esercitata dagli sfinteri anali;
- studio dei tempi di transito intestinale: che diagnosticherebbe una stitichezza dovuta a rallentato transito intestinale;
- colonscopia: per esaminare il colon e identificare anomalie come polipi, diverticoli o masse tumorali che potrebbero compromettere il normale transito intestinale.
Queste informazioni consentiranno al proctologo di definire la terapia più appropriata.
Quali sono i rimedi più comuni utilizzati per combattere la stitichezza?
Molti reparti ospedalieri utilizzano clisteri di una miscela di latte e melassa per trattare la stitichezza pediatrica; la ricetta esatta varia, ma questi clisteri generalmente a basso volume (300 ml o meno) vengono inseriti a 30 cm nel retto e tenuti per 20 minuti.
I ricercatori pensano che gli zuccheri presenti nel latte e nella melassa irritino la mucosa intestinale, producendo gas e distensione gastrica, che a sua volta aumenta la peristalsi e infine la defecazione; se confrontati con un lassativo orale tradizionale, i clisteri di latte e melassa hanno un'efficacia sorprendente.
Spesso le cure palliative e di fine vita creano problemi difficili per i pazienti e una questione comune e spesso scomoda è la stitichezza, con il 22% dei pazienti ricoverati che segnala questa seccatura durante la degenza.
In linea con l'obiettivo di ridurre al minimo l'uso di farmaci alla fine della vita, gli operatori sanitari a volte usano palline di olio di vaselina congelate come lassativo; funzionano in modo simile a un altro lassativo lubrificante. L'olio riveste l'intestino, riducendo il riassorbimento dell'acqua e facilitando il rilascio del contenuto intestinale.
Esistono molti rimedi disponibili in commercio per combattere la stitichezza e ognuno di essi agisce con meccanismi d'azione diversi:
- lassativi (cellulosa, agar agar, gomma di guar, crusca, a base di fibre insolubili): aumentano il volume delle feci e le ammorbidiscono assorbendo acqua. Per evitare ostruzioni intestinali, è fondamentale assumerli con una quantità adeguata di liquidi;
- lassativi stimolanti o di contatto: a base di principi attivi irritanti che agiscono sulle pareti intestinali aumentandone le contrazioni e favorendo così l'avanzamento del bolo fecale lungo l'intestino. Possono causare crampi e dolori addominali. Questi prodotti devono essere assunti solo al bisogno e per periodi limitati;
- lassativi osmotico-salini (sali di magnesio, glicole polietilenico, lattulosio, sorbitolo): attraggono e trattengono l'acqua, conferendo alle feci una consistenza semisolida o liquida. Se assunti in dosi elevate, hanno un effetto piuttosto rapido. Non sono esenti da controindicazioni, tra cui timpaniti e alterazioni elettrolitiche;
- lassativi emollienti e lubrificanti (olio di mandorle, paraffina liquida): lubrificano le pareti intestinali e il bolo fecale favorendone l'espulsione;
- clisteri, microclismi: prodotti a base di sostanze emollienti (ad esempio, glicerina) che ammorbidiscono la consistenza delle feci nell'ultimo tratto dell'intestino, riducendo lo sforzo durante la defecazione. Ne esistono di diversi tipi e dimensioni, in base alle misure e al volume del liquido introdotto. I microclismi hanno un'azione più delicata rispetto ai comuni clisteri e sono meglio tollerati dai bambini e da chi soffre di emorroidi, ragadi o colon irritabile;
- supposte di glicerina: le supposte a base di glicerina ammorbidiscono le feci nell'ultimo tratto dell'intestino, facilitandone l'evacuazione. Questi prodotti sono normalmente ben tollerati. Tuttavia, possono avere alcuni effetti collaterali tra cui diarrea, irritazione anale, nausea, timpanite.
Tutti i lassativi, se usati in modo scorretto, possono compromettere la funzionalità intestinale. L'abuso di questi prodotti può irritare le pareti del colon e diminuirne la capacità di contrarsi autonomamente.
Inoltre, i lassativi possono ridurre l'assorbimento di farmaci e nutrienti. Ecco perché è importante usarli solo quando strettamente necessario e seguendo il consiglio del medico.
Cos'è l’olio di vaselina?
La vaselina è una sostanza liquida oleosa inodore, incolore, insapore e insolubile in acqua, costituita da una miscela di idrocarburi pesanti. È stata usata per anni per aiutare ad idratare e guarire la pelle.
Detta anche petrolato, è una combinazione di oli minerali e cere, che formano una sostanza semisolida gelatinosa: questo prodotto non è cambiato molto da quando Robert Augustus Chesebrough lo scoprì nel 1859.
Egli notò che i lavoratori del petrolio usavano una gelatina viscosa per curare le loro ferite e le ustioni. Alla fine confezionò questa gelatina nota come “vaselina”.
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I benefici di questo prodotto derivano dal suo ingrediente principale, il petrolio, che aiuta a sigillare la pelle con una barriera protettiva dall'acqua: ciò permette alla pelle di guarire e trattenere l'idratazione.
L'olio di vaselina è anche in grado di creare un'emulsione nell'intestino, ammorbidendo le feci e ha anche un effetto lubrificante che facilita l'eliminazione delle feci.
Come viene utilizzato l'olio di vaselina per stitichezza?
L'olio di vaselina come lassativo da assumere per via orale o rettale è un ottimo rimedio. Viene presa per aiutare a:
- mantenere le feci morbide;
- ridurre lo sforzo fecale in caso di stitichezza;
- rimuovere le emorroidi dopo un'operazione (o altri interventi chirurgici che richiedono una riduzione dello sforzo fecale dopo il periodo post-operatorio);
- svuotare l'intestino prima di un intervento chirurgico, radiologico ed endoscopico.
La vaselina si assume per via orale o rettale (utilizzando clisteri).
Quali sono gli effetti collaterali associati alla vaselina?
Gli effetti collaterali riconosciuti derivanti dall'uso di questo prodotto includono quanto segue:
- crampi addominali;
- diarrea;
- irritazione del retto;
- ridotto assorbimento di vitamine liposolubili.
Controindicazioni e avvertenze associate all'uso della vaselina
La vaselina deve essere utilizzata solo per brevi periodi di trattamento: si consiglia di assumere il prodotto in conformità alle istruzioni fornite dal medico. Non somministrare questo rimedio ai bambini se non sotto stretto controllo medico.