Leptina: un focus su questo ormone fondamentale per il metabolismo e l'appetito

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 06 Marzo, 2025

Una donna parla con un medico

La leptina, anche detta "ormone della sazietà", è un ormone fondamentale per il controllo del peso corporeo e dell'appetito. Prodotta dal tessuto adiposo, agisce sull'ipotalamo per regolare fame, sazietà e bilancio energetico.

Il suo corretto funzionamento è importante per mantenere la salute metabolica, mentre alterazioni nella sua attività sono legate a obesità, disturbi alimentari e resistenza alla leptina. Ma cos'è esattamente la leptina e perché è così importante?

Ormone Leptina: quale ruolo svolge?

La leptina svolge un ruolo importante in diversi processi fisiologici, ed è nota soprattutto per la sua funzione di ormone regolatore del metabolismo e dell'appetito.

La leptina dove si trova? La leptina viene prodotta dalle cellule adipose del corpo e trasportata dal flusso sanguigno al cervello, nell'area chiamata ipotalamo. L'ipotalamo è la parte del cervello che controlla quando e quanto si mangia.

Come agisce la leptina nel cervello per regolare il senso di fame e sazietà?

La leptina agisce nel cervello modulando la sazietà, il controllo della ricompensa e dell'avversione, e influenzando vari assi ormonali e funzioni cognitive.


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Fondamentalmente segnala al sistema nervoso centrale le riserve energetiche a lungo termine, innescando una risposta alla "modalità di fame", in caso di deficit energetico, e promuovendo una riduzione dell'assunzione di cibo e un aumento del dispendio energetico in caso di surplus.

In sintesi, le cellule adipose usano la leptina per comunicare al cervello la quantità di grasso corporeo.

Quando si mangia, il grasso corporeo aumenta e con esso aumentano i livelli di leptina. Quando i livelli di leptina si abbassano a causa del digiuno, il cervello segnala al corpo che le riserve di grasso sono scarse e che è necessario mangiare.

Perché la leptina è importante per il controllo del peso?

Abbiamo appena visto il ruolo della leptina come regolatore dell’appetito e del peso corporeo, che agisce sull’ipotalamo per ridurre l'appetito quando le riserve di grasso sono elevate. Questo porta a dedurre che il suo corretto funzionamento sia fondamentale per la salute metabolica.

Se non funziona come deve, questo ormone può essere responsabile di problemi quali sovrappeso e obesità. Infatti le persone con questi problemi possono aver sviluppato resistenza alla leptina, una condizione in cui il cervello non risponde più in modo corretto al segnale di sazietà, portando al consumo eccessivo di cibo.

Come suggerisce la ricerca, la responsabilità può essere attribuita anche alle diete ricche di grassi, carboidrati, fruttosio e saccarosio, che possono generare infiammazione e indurre resistenza alla leptina. Gli studi indicano anche che le diete a basso contenuto calorico e l'esercizio fisico possono invertire questa resistenza.

Ciò detto, ricordiamo che la resistenza alla leptina è un fenomeno complesso e influenzato da molteplici fattori, tra cui infiammazione cronica e alterazioni metaboliche.

La leptina può essere coinvolta in diversi processi, tra cui:

  • metabolismo;
  • regolazione endocrina;
  • funzione immunitaria;
  • omeostasi energetica;
  • funzione riproduttiva.

Cos'è e come si sviluppa la resistenza alla leptina?

La resistenza alla leptina si manifesta quando il cervello diventa meno ricettivo o non riconosce i segnali dell'ormone.

Nonostante i livelli di leptina alta nel sangue, il cervello non li riconosce correttamente ed interpreta erroneamente questi segnali come un grave stato di privazione e fame, innescando comportamenti che fanno aumentare l'appetito e diminuire il consumo energetico, con l’obiettivo di preservare le riserve di grasso.

Ecco cosa succede: il cervello non riceve il segnale della leptina, pensa che il corpo stia morendo di fame, anche se l'energia immagazzinata è più che sufficiente. In relazione a questo fenomeno il cervello modifica il comportamento per recuperare il grasso corporeo, mangiando di più o riducendo i livelli di energia per far bruciare meno calorie a riposo.

Le cause di questo malfunzionamento del meccanismo leptina-cervello possono essere recettori cerebrali alterati o mutazioni genetiche. Il problema contribuisce all'insorgenza dell'obesità.

Le cause della resistenza alla leptina

Da una revisione del 2019 emergono 4 possibili fattori responsabili di questo fenomeno:

  • il cervello ha meno recettori della leptina;
  • i recettori della leptina non funzionano in modo corretto;
  • la ridotta capacità della leptina di attraversare la barriera emato-encefalica;
  • le mutazioni del gene della leptina.

Un medico mostra una cartelle clinica ad un paziente

Resistenza alla leptina e patologie

La resistenza alla leptina è stata associata a diverse condizioni di salute, tra cui:

  • obesità: la resistenza alla leptina è strettamente associata all'obesità perché questa condizione è caratterizzata da livelli elevati di leptina nel sangue (iperleptinemia) e da una ridotta risposta del cervello ai segnali di sazietà;
  • alterazioni nei livelli di leptina: possono influenzare la funzione immunitaria, aumentando potenzialmente il rischio di infezioni;
  • malattie autoimmuni: la disregolazione della segnalazione della leptina potrebbe essere associata a malattie autoimmuni
  • infiammazione cronica: la resistenza alla leptina può essere accompagnata da uno stato infiammatorio cronico di basso grado, tipico dell'obesità;
  • malnutrizione: alterazioni nei livelli di leptina sono osservate in condizioni di malnutrizione.

Leptina e obesità

In particolare, la resistenza alla leptina è stata riconosciuta come uno dei principali fattori biologici che contribuiscono all'obesità.

Le persone affette da obesità hanno molte cellule grasse che producono leptina in proporzione alle loro dimensioni. Ecco perché le persone affette da obesità hanno anche livelli molto elevati di leptina.

Normalmente, livelli alti di leptina segnalano al cervello che l'energia immagazzinata è sufficiente, e che è ora di smettere di mangiare. Ma nella condizione di resistenza alla leptina, il cervello è meno sensibile o non riconosce il processo di segnalazione. Come è emerso dalla ricerca.

L'aumento di peso, in questa prospettiva, assume tutt'altro significato. Non sempre si può addurre all'eccesso di cibo per capriccio o mancanza di volontà, o per pigrizia nei confronti dell'esercizio fisico. Il problema può essere di natura ormonale, derivare dalla resistenza alla leptina.

La resistenza alla leptina può essere uno dei motivi per cui molte diete non riescono a funzionare a lungo termine. La dieta può far perdere massa grassa, riducendo i livelli di leptina, ma ciò non significa che il cervello faccia inversione di marcia. Anzi, quando la leptina si abbassa, il cervello innesca subito il meccanismo per recuperare il grasso corporeo. 

La conseguenza è l'aumento di fame e dell'appetito, la mancanza di motivazione all'esercizio fisico, la riduzione del numero di calorie bruciate a riposo.
 
Questo spiega perché, quando si perde peso, si tende a riacquistarlo poco dopo.

Come intervenire?

L'alimentazione è uno strumento preventivo e terapeutico. In questo caso è bene osservare alcuni accorgimenti utili per regolare i livelli di leptina e migliorare la salute: 

  • evitare alimenti trasformati perché possono favorire l'infiammazione;
  • consumare fibra solubile;
  • fare esercizio fisico ad alta intensità contrasta la resistenza alla leptina e stabilizza fame e livelli ormonali;
  • dormire le giuste ore perché dormire poco può incrementare la leptina e portare a problemi come il diabete;
  • ridurre i carboidrati;

integrare la giusta quantità di proteine nella dieta

Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Dr. Christian Raddato
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