Il 3 luglio è uscito il nuovo rapporto Passi” e “Passi d’Argento”, che ha analizzato l’andamento delle malattie croniche in Italia relativo al biennio 2023\2024.
Vediamo cosa emerge dai dati.
Malattie croniche in Italia: i dati del nuovo Rapporto
Il rapporto a cura di “Passi” e “Passi d’Argento”, pubblicato il 3 luglio dall’Istituto Superiore della Sanità, ha illustrato le dinamiche di distribuzione delle malattie croniche nella popolazione italiana. Sono stati analizzati i dati riguardo tipologia della malattia, età anagrafica, condizioni economiche e istruzione.
Secondo il rapporto, il 18 % delle persone tra i 18 e i 69 anni soffre di almeno una malattia cronica, mentre tra gli over 65, la percentuale sale al 57%. Di questi ultimi, un soggetto su quattro ne ha almeno due.
Il dato più marcatamente in evidenza riguarda la popolazione con più di 65 anni: più della metà degli over 65 dichiara di convivere con almeno una malattia cronica diagnosticata, e uno su quattro presenta una condizione di policronicità, ovvero la presenza simultanea di due o più patologie croniche.
Un altro fattore rilevante è rappresentato dalla relazione diretta tra l’età e la probabilità di convivere con una patologia cronica: negli under Under 34 anni: il 7% ha almeno una malattia cronica; 35–49 anni: la percentuale sale al 12%; 50–69 anni: raggiunge il 29%.
La cronicità, dunque, tende ad aumentare progressivamente con l’età.
Un altro snodo, oltremodo rilevante, risiede nell’ impatto del contesto socioeconomico. Infatti, le persone che presentano molte difficoltà economiche, il 29%, ha almeno una patologia cronica; con bassa istruzione (elementare o nessun titolo) il 33%.
Mentre la policronicità colpisce l’11% di chi ha difficoltà economiche e il 13% con bassa istruzione.
Ma quali sono le patologie più diffuse?
Nella fascia che va dai 18 ai 65 anni, le malattie croniche che risultano essere più comuni sono le patologie respiratorie con il 6%; a seguire malattie cardiovascolari e diabete con il 5%; i tumori (compresi linfomi e leucemie) con il 4%; e, meno frequenti, le malattie del fegato, insufficienza renale e ictus con l'1%
Cosa emerge dal Rapporto
Il rapporto pubblicato dal ISS emerge che le malattie croniche rappresentano una componente sempre più rilevante del quadro epidemiologico italiano. I numeri, infatti, delineano una realtà complessa, segnata da dinamiche demografiche e sociali che amplificano l’impatto della cronicità sulla salute pubblica.
I numeri esposti nel rapporto, infatti, evidenziano una marcata disparità sia sul piano anagrafico che su quello socio-economico, delineando un panorama caratterizzato da disuguaglianze sanitarie.
Ad affiorare, dunque, sono dinamiche strettamente legate allo stato del welfare, e all'urgenza di politiche socio-sanitarie.
Emergendo significativa la correlazione tra status socioeconomico svantaggiato, livello di istruzione, invecchiamento e malattie croniche, sia in termini di incidenza che di severità, la promozione di politiche di contrasto alle disuguaglianze sanitarie, in ottica di prevenzione, si rivela determinante.
In un contesto demografico segnato dall’invecchiamento della popolazione e dall’aumento delle diseguaglianze, la cronicità incarna una sfida sanitaria, ma che necessita di essere combattuta attraverso la politica, un banco di prova per la coesione sociale e la sostenibilità del sistema di welfare.