Influenza: il record di casi in Australia genera allarme in Italia. Da metà ottobre probabile inizio del boom di contagi

Arianna Bordi | Editor

Ultimo aggiornamento – 29 Agosto, 2025

Donna sdraiata sul divano con gli occhi chiusi e le mani che tengono un fazzoletto sul naso

Le prime avvisaglie di un inverno impegnativo arrivano dall'Australia, dove la stagione influenzale sta mettendo a dura prova il sistema sanitario con una delle ondate più intense dell'ultimo decennio.

Come spesso accade, infatti, la situazione nell'emisfero australe può fungere da campanello d'allarme per ciò che accadrà nei prossimi mesi anche in Europa e in Italia.

Scopriamo di più in questo approfondimento.

I commenti degli esperti alla situazione australiana

Secondo la CIMO FESMED i dati australiani indicano un autunno impegnativo: l'Australia meridionale ha registrato a luglio il picco di casi settimanali degli ultimi sei anni, con un aumento del 70% delle infezioni e del 50% dei ricoveri in sole due settimane rispetto al 2024; anche il servizio di ambulanza ha affrontato un carico di lavoro senza precedenti.

In questo contesto, il Prof. Fabrizio Pregliasco, virologo e docente di Igiene Generale e Applicata presso l’Università di Milano, sottolinea l'importanza di non sottovalutare l'influenza: "Anche se è ancora presto per fare delle previsioni precise in quanto molto dipenderà anche dall’andamento meteorologico, alla luce di tutto ciò non possiamo permetterci di trascurare i segnali d’allarme e dobbiamo farci trovare pronti. L’influenza non è mai da sottovalutare: sebbene spesso venga percepita come una malattia stagionale fastidiosa ma tutto sommato gestibile, essa rappresenta un rilevante problema di salute pubblica, capace di determinare ogni anno migliaia di ricoveri e non poche complicanze gravi, soprattutto nei soggetti più vulnerabili."

Per prevenire una potenziale crisi, è fondamentale agire con anticipo. Guido Quici, presidente della federazione dei medici CIMO-FESMED, lancia un avvertimento: "Lo diciamo con ampio anticipo: è questo il momento giusto per prepararsi all’ondata influenzale ed evitare che il Servizio sanitario nazionale si paralizzi".


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L'obiettivo dovrebbe essere prevenire il sovraffollamento dei pronto soccorso, il blocco delle ambulanze e l'aggravarsi della carenza di personale sanitario.

Strategie di prevenzione e contenimento dell'influenza

I primi casi di influenza sono attesi già per i primi di ottobre, con la co-circolazione di vari virus, tra cui il virus respiratorio sinciziale e il SARS-CoV-2.

"Per fronteggiare uno scenario che si prospetta impegnativo, sarà fondamentale pianificare in modo adeguato le strategie di protezione vaccinale. La vaccinazione antinfluenzale è lo strumento più sicuro ed efficace per ridurre la circolazione del virus e soprattutto per limitare le conseguenze cliniche nei soggetti fragili. Pazienti anziani, persone con patologie croniche (cardiovascolari, respiratorie, metaboliche), donne in gravidanza e bambini molto piccoli rappresentano i gruppi più esposti a complicanze severe: in questi casi, un’infezione influenzale può comportare rischi significativi per la salute, fino a determinare la necessità di ricovero in terapia intensiva. Per tali categorie, dato il leggero aumento dei casi Covid nelle ultime settimane, è consigliato approfittare della vaccinazione antinfluenzale per effettuare anche un richiamo vaccinale contro il Covid-19", sottolinea Pregliasco, rimarcando l'importanza di una campagna vaccinale ben strutturata.

Si prevede la disponibilità del vaccino antinfluenzale a partire da ottobre: oltre al ceppo A H1N1, circolerà anche il ceppo B Victoria, verso cui si registra una minore copertura, il che potrebbe determinare un maggior numero di contagi, ma entrambi i ceppi saranno inclusi nel vaccino.

Per affrontare al meglio la situazione, Quici, in generale, suggerisce una serie di misure:

  • organizzare una campagna vaccinale efficace per proteggere il personale sanitario e i soggetti fragili;
  • prevedere presidi territoriali per la gestione dei casi meno gravi, evitando il ricovero ospedaliero;
  • colmare le carenze di personale negli ospedali e predisporre percorsi dedicati durante il picco stagionale.

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Durante la campagna vaccinale antinfluenzale per l'autunno-inverno vi sarà l'obiettivo di raggiungere una copertura del 75% per le categorie più a rischio.

Il vaccino sarà offerto gratuitamente a diverse fasce della popolazione:

  • anziani e fragili: l'obiettivo primario è proteggere gli over 60 e le persone con patologie croniche, per le quali il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2023-2025 ha fissato un target minimo del 75%;
  • bambini e donne in gravidanza: anche queste categorie rientrano tra quelle prioritarie per la somministrazione gratuita.
  • operatori sanitari: la loro vaccinazione è cruciale per proteggere sia se stessi che i pazienti con cui interagiscono quotidianamente.

Una volta coperte le priorità, il vaccino sarà disponibile gratuitamente anche per chiunque lo richieda.

I dati mostrano, però, che c'è ancora molta strada da fare per raggiungere gli obiettivi prefissati: nella stagione 2023-2024 la copertura vaccinale tra gli over 65 ha raggiunto solo il 53,3%, ben al di sotto del target minimo del 75% e del 95% ideale; ancora più bassa è stata la copertura nella popolazione generale, ferma al 18,9%.

Arianna Bordi | Editor
Scritto da Arianna Bordi | Editor

Dopo la laurea in Letteratura e Lingue straniere, durante il mio percorso di laurea magistrale mi sono specializzata in Editoria e Comunicazione visiva e digitale. Ho frequentato corsi relativi al giornalismo, alla traduzione, alla scrittura per il web, al copywriting e all'editing di testi.

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