Danni da malasanità: come affrontare il percorso legale

Redazione

Ultimo aggiornamento – 15 Luglio, 2025

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Quando si entra in ospedale o in una struttura sanitaria, ci si affida alla competenza dei professionisti con la fiducia che la propria salute sarà tutelata al meglio. Purtroppo, può accadere che un errore medico o una disorganizzazione della struttura sanitaria portino a danni gravi o permanenti, trasformando un momento di cura in un incubo. Questo fenomeno, noto come malasanità, colpisce ogni anno migliaia di pazienti e famiglie, lasciando non solo segni fisici ma anche psicologici ed economici.

Conoscere i propri diritti è il primo passo per affrontare questa situazione con consapevolezza. Questa guida pratica chiarisce cosa si intende per malasanità, quali sono i diritti delle vittime, quali procedure seguire per ottenere un risarcimento e perché affidarsi a un avvocato specializzato è fondamentale per tutelarsi al meglio.

Cosa si intende per malasanità 

Il termine malasanità indica un danno alla salute causato da un comportamento negligente, imprudente o imperito da parte di un medico o di una struttura sanitaria. Non ogni complicanza o esito sfavorevole è sinonimo di errore medico: si può parlare di malasanità solo quando il danno subito dal paziente poteva essere evitato con un comportamento diligente e rispettoso delle linee guida e delle buone pratiche mediche.

Gli esempi più frequenti di malasanità comprendono errori diagnostici o terapeutici, interventi chirurgici eseguiti in modo scorretto, ritardi nel riconoscimento di patologie gravi, infezioni ospedaliere evitabili e omissioni di controlli post-operatori. È importante sapere che in caso di decesso o di danni permanenti derivanti da un errore medico, anche i familiari del paziente hanno diritto a richiedere un risarcimento per i danni subiti.

Quali sono i diritti del paziente in caso di malasanità

Il  diritto alla salute  è un diritto costituzionalmente garantito, sancito dall’articolo 32 della Costituzione Italiana, oltre che dalla normativa in materia di responsabilità medica, in particolare la Legge Gelli-Bianco n. 24 del 2017. In caso di danno subito a causa di un errore medico, il paziente ha diritto al risarcimento di tutti i danni patrimoniali e non patrimoniali subiti, compresi i danni morali, esistenziali e biologici.

La normativa distingue tra responsabilità contrattuale della struttura sanitaria, che ha tempi di prescrizione di dieci anni, e responsabilità extracontrattuale del medico, per cui i termini di prescrizione sono di cinque anni. In entrambi i casi, il paziente deve dimostrare il nesso di causa tra l’errore medico e il danno subito, mentre la struttura sanitaria o il professionista dovranno dimostrare di aver agito secondo correttezza e rispetto delle linee guida.

Un ulteriore diritto del paziente riguarda la possibilità di accedere a tutti i documenti sanitari che lo riguardano. È possibile richiedere la cartella clinica e ogni referto medico necessario a ricostruire la vicenda sanitaria, passaggio fondamentale per l’avvio di qualsiasi richiesta risarcitoria.

Vademecum: i passi da seguire per ottenere il risarcimento

Il primo passo è la raccolta di tutta la documentazione medica, incluse le cartelle cliniche complete, i referti degli esami diagnostici, le relazioni di dimissione e ogni documento che possa attestare il percorso di cura ricevuto. Questo passaggio è essenziale per consentire al legale e al medico legale di ricostruire l’accaduto e verificare se vi siano state omissioni o errori.

Il secondo passo consiste nel richiedere una consulenza medico-legale indipendente per stabilire se sussiste un nesso causale tra il danno subito e l’errore medico. Questa perizia è spesso determinante per capire se vi siano le basi per procedere con la richiesta di  risarcimento malasanità  e per quantificare l’entità del danno subito.

Il terzo passo è rivolgersi a un avvocato specializzato in malasanità che possa assistere il paziente in tutte le fasi della procedura. L’avvocato redigerà una diffida formale alla struttura sanitaria e al medico responsabile, allegando la documentazione e la perizia medico-legale. Questa comunicazione costituisce l’inizio della fase stragiudiziale e può portare a una definizione bonaria della controversia.

Il quarto passo riguarda l’avvio del tentativo obbligatorio di mediazione, previsto dalla normativa italiana per tutte le controversie in materia sanitaria. La mediazione consente di trovare un accordo senza ricorrere al tribunale, risparmiando tempo e costi, ma se non si raggiunge un’intesa sarà possibile avviare un giudizio civile.

Il quinto passo, in caso di esito negativo della mediazione, consiste nell’avviare una causa civile attraverso un accertamento tecnico preventivo (ATP) o un’azione ordinaria in tribunale. L’ATP consente di ottenere una consulenza tecnica prima della causa, spesso risolutiva per trovare un accordo tra le parti.

Perché è importante affidarsi a un avvocato specializzato

Il settore del  contenzioso sanitario  è complesso e richiede conoscenze specifiche della normativa, delle procedure e delle dinamiche che regolano la responsabilità medica. Un avvocato specializzato in malasanità possiede le competenze necessarie per gestire in modo strategico il caso, interfacciarsi con le strutture sanitarie e le compagnie assicurative, e lavorare in sinergia con medici legali di fiducia per ottenere la massima tutela possibile per il paziente.

Molti studi legali specializzati operano senza anticipi e con compensi basati sull’esito della causa, sollevando il paziente da ulteriori oneri economici in un momento già difficile. Questo consente a chiunque, indipendentemente dalla propria disponibilità economica, di difendere i propri diritti e di ottenere giustizia in caso di risarcimento malasanità.

Affidarsi a un avvocato esperto permette inoltre di evitare errori procedurali, rispettare i termini di prescrizione e gestire con rigore la fase della negoziazione e del calcolo del risarcimento, comprendendo non solo le spese mediche sostenute e i danni fisici, ma anche i danni morali e da perdita della qualità della vita.

Un passo verso la tutela della tua salute

Essere vittima di malasanità significa affrontare un momento difficile, ma è importante sapere che esistono strumenti concreti per ottenere giustizia e risarcimento. Raccogliere la documentazione sanitaria, affidarsi a una perizia medico-legale indipendente e rivolgersi a un avvocato specializzato sono i primi passi per tutelare la propria salute e i propri diritti.

Non bisogna mai sottovalutare l’importanza di agire tempestivamente e di affidarsi a professionisti esperti in materia, capaci di gestire tutte le fasi, dalla fase stragiudiziale alla causa in tribunale, garantendo al paziente la serenità di essere seguito con competenza e attenzione. Ottenere un risarcimento non significa solo avere un ristoro economico, ma anche riaffermare la propria dignità di paziente e contribuire a migliorare la qualità del sistema sanitario.

Se pensi di essere vittima di malasanità, considera la possibilità di contattare uno studio legale specializzato per una consulenza preliminare, così da valutare con chiarezza la tua situazione e agire con consapevolezza per tutelare i tuoi diritti.


Articolo realizzato grazie al confronto con gli esperti di: Studio Legale Liguori

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