Colesterolo: in arrivo una nuova pillola che potrebbe cambiarne la cura?

Mattia Zamboni | Autore e divulgatore esperto in salute, nutrizione e psicologia applicata al benessere quotidiano
A cura di Mattia Zamboni
Autore e divulgatore esperto in salute, nutrizione e psicologia applicata al benessere quotidiano

Ultimo aggiornamento – 12 Novembre, 2025

Paziente seduto di fronte a un medico che indossa un camice bianco, durante una consultazione.

Un ampio studio di fase 3, presentato da MSD (Merck & Co.), ha introdotto un nuovo farmaco sperimentale che potrebbe cambiare radicalmente l’approccio alla cura del colesterolo LDL elevato – uno dei principali fattori di rischio per ictus e infarto.

Si tratta della molecola chiamata enlicitide che, se assunta per via orale, è in grado di ridurre i livelli di tale condizione fino al 60% nei pazienti ad alto rischio cardiovascolare.

Scopriamo di più.

Come agisce l’enlicitide

Innanzitutto va spiegato cos’è uno studio di fase 3: è l’ultimo passaggio prima della richiesta di approvazione alle autorità regolatorie come la FDA negli Stati Uniti e l’EMA in Europa – dunque, al momento, il farmaco non è ancora disponibile: la sua sicurezza ed efficacia sono ancora in valutazione e solo ulteriori studi potranno confermarne il reale potenziale clinico.

Il programma di ricerca ha compreso diversi studi clinici, ma il più recente e rilevante è lo studio CORALreef Lipids, di fase 3, condotto su 2.912 adulti con un’età media di 63 anni, di cui il 39% donne. Tutti i partecipanti presentavano un rischio elevato o intermedio di malattia cardiovascolare aterosclerotica (ASCVD), spesso con precedenti episodi di infarto o ictus.

Prima di partecipare allo studio, il 97% dei soggetti coinvolti era già in trattamento con statine, e circa un quarto (26%) assumeva anche ezetimibe – nonostante queste terapie, i loro livelli di colesterolo LDL restavano superiori alle soglie raccomandate.


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Questa indagine scientifica è importante perché l’enlicitide può rappresentare una possibile svolta nella gestione del colesterolo “cattivo”: si tratta, infatti, del primo farmaco orale progettato per agire come inibitore della proteina PCSK9, la stessa che è alla base di una classe di farmaci già esistenti, ma disponibili esclusivamente in forma iniettabile.

Negli ultimi anni, infatti, gli inibitori PCSK9 hanno dimostrato grande efficacia nel ridurre il colesterolo LDL bloccando la proteina che ne ostacola l’eliminazione dal sangue. L’enlicitide rappresenta un’evoluzione di questo approccio: offre lo stesso meccanismo d’azione, ma in una pratica formulazione orale, più semplice e accessibile rispetto alle terapie iniettabili tradizionali.

I risultati

I pazienti sono stati suddivisi in due gruppi:

  • il primo ha ricevuto il farmaco sperimentale;
  • il secondo è stato trattato con un placebo, in doppio cieco, per garantire la massima affidabilità dei risultati.

Dopo 24 settimane di trattamento, i pazienti che assumevano enlicitide hanno registrato una riduzione media del colesterolo LDL fino al 60%, un risultato che si è mantenuto stabile anche dopo 52 settimane.

Oltre all’efficacia, un altro dato rilevante riguarda la tollerabilità del farmaco: gli eventi avversi gravi si sono verificati nel 10% dei pazienti trattati e nel 12% di quelli che avevano ricevuto il placebo (una differenza minima che suggerisce un profilo di sicurezza incoraggiante).Medico sorridente seduto con un paziente, prendendo appunti su una cartella clinica.

Inoltre, solo il 3% dei partecipanti nel gruppo enlicitide ha interrotto lo studio per effetti indesiderati, rispetto al 4% del gruppo di controllo.

Secondo il resoconto ufficiale di MSD, enlicitide ha il potenziale per diventare il primo inibitore orale di PCSK9 approvato dalla FDA. Se questi risultati verranno confermati, si aprirebbe la strada a un approccio terapeutico completamente nuovo: una pillola quotidiana capace di agire attraverso lo stesso meccanismo biologico degli anticorpi monoclonali, ma con la praticità di un farmaco orale.

La American Heart Association sottolinea, però, che lo studio è ancora in corso, e serviranno ulteriori analisi per verificare se la riduzione del colesterolo LDL si tradurrà effettivamente in una diminuzione del rischio di eventi cardiovascolari nel lungo periodo, come infarti o ictus.

Fonti:

  • American Heart AssociationInvestigational daily pill lowered bad cholesterol as much as injectables
  • MSDMSD’s Enlicitide Decanoate, an Investigational Oral PCSK9 Inhibitor, Significantly Reduced LDL-C in Adults with Heterozygous Familial Hypercholesterolemia (HeFH) in Phase 3 CORALreef HeFH Trial
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