Come si svolge il parto gemellare e quali complicazioni può presentare? Viene sempre praticato il taglio cesareo o in alcuni casi è possibile tentare il parto naturale?
Ecco tutto quello che c'è da sapere sulla nascita gemellare.
Come si svolge il parto gemellare
La gravidanza gemellare si verifica in circa l'1-2% dei casi e nella maggior parte delle gestazioni non si verificano complicazioni particolarmente pericolose. La donna, tuttavia, deve essere seguita con attenzione e sottoposta a qualche controllo in più, in quanto questa condizione può avere delle ripercussioni sia sulla sua salute che sull'esito del parto.
Se la gravidanza procede senza problemi, la futura madre arriva spontaneamente alla fine della gestazione, anche se in genere i parti gemellari avvengono prima del termine fisiologico delle 40 settimane che caratterizza le gestazioni singole.
Analogamente a queste ultime, il travaglio può essere spontaneo, indotto, oppure il personale medico può optare per un taglio cesareo elettivo (cioè programmato), che deve essere valutato in base alle condizioni dei feti e della madre.
In genere il parto gemellare naturale viene sconsigliato, tuttavia, a seconda di alcune caratteristiche, si può tentare la nascita per via vaginale; queste sono:
- posizione delle placente;
- il peso e lo stato di salute dei feti;
- la volontà della madre;
- il livello di esperienza della struttura ospedaliera che ospiterà il parto).
Se, però, la gravidanza si presenta monoamniotica (ovvero è presente una sola placenta e un solo sacco amniotico per i due feti), allora si dovrà necessariamente praticare un cesareo entro la 34esima settimana di gravidanza.
Le possibili complicazioni del parto gemellare
La gravidanza gemellare presenta un rischio di possibili complicazioni più alto rispetto alle gestazioni con un solo feto.
Tra le problematiche più comuni vi sono un aumento delle probabilità di:
- malformazioni fetali;
- ritardi nella crescita;
- aumento dei casi di gestosi, diabete gestazionale, anemia e colestasi fra le future madri, oltre che di emorragie nella fase del post parto.
Per tutti questi motivi, la donna che si trova nella condizione di partorire gemelli, viene monitorata attentamente durante tutto il percorso della gestazione.
Tra le complicazioni più frequenti che caratterizzano la nascita di gemelli vi è il parto prematuro, che si verifica in circa il 60% delle gravidanze (rispetto al 5-10% delle gravidanze singole).
Ciò significa che i feti nati prematuri potrebbero presentare una condizione di fragilità, tanto più significativa, tanto più è prematuro il parto. Tra le problematiche più comuni dei gemelli nati prematuri rientrano:
- difficoltà respiratorie
- difficoltà ad alimentarsi
- poca resistenza alle infezioni
- funzionamento del sistema nervoso non corretto
I bambini nati prematuri che presentano delle condizioni di rischio vengono ricoverati nei reparti di terapia intensiva neonatale, dove ricevono cure particolari. La possibilità di andare incontro ad un parto prematuro è ancora più alta nel caso delle gravidanze trigemine, ovvero quando i feti sono tre.
Nel 75% dei casi, questo tipo di gestazione termina con un parto prematuro e, qualora i medici optassero per un taglio cesareo, questo non potrà essere eseguito dopo la 34esima settimana di gravidanza.
Allo stesso modo, il parto plurigemellare caratterizzato dalla presenza di tre o più feti, si concluderà nella maggior parte dei casi con un cesareo elettivo.
Parto naturale gemellare: quando è possibile farlo
I parti gemellari naturali sono meno frequenti, tuttavia in presenza di alcune determinate condizioni, e se la madre è convinta di percorrere questa strada, è possibile non eseguire il taglio cesareo e optare per una nascita vaginale.
I casi nei quali si può tentare il parto naturale di gemelli sono:
- presentazione cefalica dei feti. I neonati, cioè, devono essere posizionati con la testa rivolta verso il basso e i piedi verso l'alto. La presentazione cefalica di tutti e due i feti si presenta nel 42% delle volte ed in questo caso la percentuale di successo del parto vaginale è pari al 75%
- ciascun feto deve avere un peso compreso tra 1,5 e 4 kg
- qualora il travaglio non dovesse insorgere in modo spontaneo entro la 38esima settimana di gravidanza, allora può essere indotto artificialmente
Dopo la nascita del primo feto per via vaginale è necessario eseguire un’ecografia utile per confermare che anche l'altro gemello si trovi in posizione cefalica.
Quando anche questo si trova ben posizionato, allora si può procedere eventualmente a stimolare l'attività contrattile mediante un'iniezione di ossitocina che servirà per far progredire il travaglio verso la seconda fase espulsiva.
In genere tra l'espulsione del primo feto e quella del secondo passano circa 30 minuti, anche se molto dipende dalle condizioni fisiche della mamma e del bambino.
Entrambi devono continuare ad essere monitorati mediante il tracciato in modo da essere sicuri che non vi siano fattori di rischio che possano pregiudicare la permanenza del secondo feto dentro la madre.
Per quanto riguarda l'opzione del parto in acqua, disponibile in caso di gravidanza singola, in presenza di una gravidanza gemellare è da escludersi.
Parto naturale e gemelli: quali rischi
Partorire due gemelli per via naturale può presentare una serie di rischi che è importante tenere presenti. Ad esempio, qualora si fosse in presenza di una gravidanza gemellare bicoriale biamniotica (ovvero i feti presentano due placente e due sacchi amniotici distinti), potrebbe succedere che uno o entrami i gemelli mutino la loro posizione, passando da cefalici e podalici. Inoltre, può anche accadere che si verifichi un prolasso del cordone ombelicale del secondo feto non ancora espulso.
In entrambi i casi è necessario praticare un taglio cesareo d'urgenza.
Altre complicazioni che potrebbero insorgere durante un parto gemellare sono, poi, le stesse che possono verificarsi in caso di una gravidanza singola.
Fra queste rientrano la difficoltà di progressione nel travaglio, che può comportare la messa in pratica di una o più modalità di parto operativo da parte del personale sanitario, oppure la presenza di anomalie nel tracciato cardiotocografico, con la conseguente necessità di eseguire un cesareo.
Come avviene il parto a seconda del tipo di gravidanza gemellare
Molte persone si domandano a quante settimane nascono i gemelli in quanto nella maggior parte dei casi la data del parto viene programmata in anticipo dai medici, i quali possono consigliare alla madre di optare per un taglio cesareo elettivo.
Molto, però, dipende anche dalla singola tipologia di gravidanza gemellare che la donna di trova ad affrontare:
- Gravidanza bicoriale e biamniotica (BCBA). Il parto avviene solitamente a 38 settimane, tuttavia in presenza di fattori di rischio esso può essere anticipato. Qualora i feti si presentassero cefalici, il parto può avvenire per via vaginale (sia in modo spontaneo che indotto), oppure con taglio cesareo. Se uno o entrambi i feti, invece, fossero podalici, il medico può o tentare la manovra di rivolgimento (previo consenso materno) oppure procedere con il cesareo.
- Gravidanza monocoriale e biamniotica (MCBA). Avviene intorno alla 36 settimana di gravidanza ma può essere anticipato in presenza di complicazioni. Per quanto riguarda la modalità di nascita, essa può avvenire per via vaginale (spontanea o indotta) se i feti sono cefalici e previo consenso materno. Vi è, infatti, il rischio che si verifichi una Trasfusione Feto-Fetale in travaglio e per questo motivo la donna deve firmare un modulo per il consenso informato. In alternativa, si procede con il taglio cesareo.
- Gravidanza monocoriale e monoamniotica (MCMA). Il parto avviene tra la 32 e la 33esima settimana di gravidanza per via chirurgica e viene preceduto dalla somministrazione di farmaci corticosteroidi utili per facilitare la respirazione polmonare nei feti.
- Gravidanza tricoriale e triamniotica (TCTA). La nascita avviene con taglio cesareo elettivo intorno a 34 settimane di gravidanza insieme alla somministrazione di farmaci corticosteroidi per la respirazione.