La placenta è un organo temporaneo che si forma nell'utero durante la gravidanza. Si attacca alla parete uterina nutre e fornisce ossigeno al feto attraverso il cordone ombelicale.
La placenta può impiantarsi in diverse posizioni all'interno dell'utero. A seconda della sede in cui è avvenuto l'impianto dell'embrione: anteriore, posteriore, fundica o laterale.
Alcune condizioni della placenta possono causare complicazioni della gravidanza e del parto, come nel caso della placenta previa, ovvero la placenta che cresce nella parte inferiore dell'utero, vicino alla cervice, che può richiedere un parto cesareo.
Cos'è la placenta e quale ruolo svolge
La placenta si sviluppa poco dopo il concepimento e si attacca alla parete dell'utero svolgendo alcune funzioni importanti per la crescita del feto, collegato alla placenta attraverso il cordone ombelicale.
Ed è proprio tramite il cordone ombelicale che il sangue materno trasporta al feto ossigeno, glucosio e sostanze nutritive.
Allo stesso tempo, il compito della placenta è filtrare le sostanze nocive e l'anidride carbonica dal sangue fetale; produrre ormoni importanti come il lattogeno, gli estrogeni e il progesterone; fungere da polmoni, reni e fegato del bambino fino alla nascita.
Potrebbe interessarti anche:
- Flussimetria in gravidanza: ecco perché è importante
- Si possono sollevare pesi in gravidanza?
- Esercizi con la palla in gravidanza: ecco perché e come usare la fitball
In breve, le funzioni della placenta sono:
- proteggere il feto;
- fornire al feto ossigeno e sostanze nutritive;
- rimuovere i rifiuti nocivi e l'anidride carbonica dal sangue del bambino;
- produrre ormoni che aiutano il bambino a crescere;
- trasmettere l'immunità al bambino.
Che aspetto ha la placenta
La placenta è piatta, rotonda, di colore marrone. Al termine della gravidanza, una placenta media misura circa 20 cm di lunghezza e pesa circa 500 grammi.
Quando si forma la placenta
La placenta si sviluppa insieme al feto fin dall'inizio della gravidanza, inizia a formarsi nel momento in cui l'ovulo fecondato si impianta nell'utero, circa 7-10 giorni dopo il concepimento, e continua a crescere durante i 9 mesi per sostenere il bambino.
Tra le 10 e le 12 settimane, la placenta è ben formata e responsabile della produzione ormonale. Una volta nato il bambino, la placenta, non più necessaria, viene espulsa naturalmente o con l'aiuto dell'ostetrica.
Man mano che ci si avvicina al parto, la placenta trasmette al bambino gli anticorpi che gli permettono di rafforzare le sue difese immunitarie. Questa immunità rimane al bambino per i primi mesi di vita.
Dove si forma la placenta
La placenta può formarsi in qualsiasi punto dell'utero in cui l'ovulo fecondato si impianta nella parete uterina, ma la posizione varia da gestante a gestante. Di solito, si sviluppa nella parte superiore o laterale, sul davanti o sul retro. Il medico controlla la posizione della placenta durante l'ecografia di routine della 18-20a settimana.
Le posizioni della placenta:
- placenta posteriore: la placenta cresce sulla parete posteriore dell'utero;
- placenta anteriore: la placenta cresce sulla parete anteriore dell'utero, più vicina all'addome;
- placenta alta o fundica: la placenta cresce nella parte superiore dell'utero;
- placenta laterale: la placenta cresce sulla parete destra o sinistra dell'utero.
A volte, la placenta si sviluppa in basso nell'utero per spostarsi poi più in alto e lontano dalla cervice man mano che l'utero si allunga ed espande con la crescita del feto. La maggior parte delle placente si sposta nella parte superiore o laterale dell'utero entro la 32a settimana di gravidanza.
Le condizioni e i disturbi più comuni della placenta
Alcune delle complicazioni associate alla placenta:
- placenta previa: la placenta copre tutta o parte della cervice;
- placenta accreta: la placenta si attacca troppo profondamente alla parete dell'utero;
- distacco della placenta: condizione che si verifica durante la gravidanza quando la placenta si separa dall'utero troppo presto;
- insufficienza placentare: quando la placenta non fornisce abbastanza nutrienti o ossigeno al bambino;
- placenta ritenuta: quando parte della placenta rimane all'interno dell'utero dopo il parto.
Placenta praevia
La placenta previa si verifica quando la placenta si trova nella parte inferiore dell'utero coprendo parzialmente o tutta la cervice uterina (l'apertura dell'utero). Questa condizione può causare sanguinamento vaginale nel secondo o terzo trimestre di gravidanza.
Fattori di rischio possono essere precedenti interventi chirurgici uterini, l'età avanzata e le gravidanze multiple. La diagnosi avviene tramite ecografia; il trattamento dipende dalla gravità, ma può essere necessario ricorrere al parto cesareo per evitare possibili complicazioni.
Insufficienza placentare
L'insufficienza placentare si manifesta quando la placenta non funziona in modo corretto durante la gravidanza, compromettendo l'apporto di ossigeno e nutrienti al feto. Questa condizione può ostacolarne la crescita e comportare alcune complicazioni.
Le cause possono derivare da ipertensione materna, diabete e disturbi della coagulazione. In queste circostanze può essere necessaria l'induzione del parto pretermine.
Placenta accreta
La placenta accreta si verifica quando la placenta si attacca troppo profondamente alla parete uterina, penetrando nel miometrio (lo strato intermedio dell'utero). Questa condizione può causare emorragie./
Fattori di rischio sono precedenti cesarei e placenta previa. La diagnosi prenatale tramite ecografia o risonanza magnetica è importante per garantire un parto sicuro, mediante cesareo seguito da isterectomia per controllare l'emorragia.
Distacco della placenta
Il distacco della placenta si verifica quando una parte o tutta la placenta si stacca dalla parete dell'utero prima che il bambino nasca. Si tratta della separazione prematura della placenta dalla parete uterina, che causa sanguinamento e riduce l'apporto di ossigeno al feto. I sintomi si manifestano attraverso dolore addominale e contrazioni uterine.
Fattori di rischio sono ipertensione, traumi addominali e uso di sostanze come il tabacco. Questa condizione può richiedere un monitoraggio attento o anche un parto immediato e prematuro.
Placenta ritenuta
La placenta ritenuta si verifica quando dopo il parto, una parte o tutta la placenta non viene espulsa perché bloccata dalla cervice o ancora attaccata all'utero. Questa condizione può portare a emorragie e infezioni. Tra le possibili cause, contrazioni uterine insufficienti o un attaccamento anomalo della placenta.
Il sanguinamento vaginale
Il sanguinamento vaginale durante la gravidanza avanzata è spesso dovuto a un problema della placenta. Se si verifica un'emorragia, contattare il medico o l'ostetrica il prima possibile per ricevere consigli e assistenza.
Il sanguinamento vaginale nel terzo trimestre può indicare problemi placentari come placenta previa o distacco di placenta. Quando si verifica una condizione simile, è necessario contattare subito il medico per intervenire con gli interventi necessari.
I sintomi dei disturbi della placenta
Tra i sintomi che si manifestano come segnali dei problemi che riguardano la placenta, è importante fare attenzione al possibile sanguinamento dalla vagina, ai dolori addominali e alle contrazioni, ai problemi di sviluppo del bambino.
Come vengono trattate le patologie della placenta durante la gravidanza
Il trattamento dipende dal caso specifico, dalla gravità e dallo stato di avanzamento della gravidanza. Quando sussistono condizioni più anomale e rischiose, il percorso viene tracciato da ecografie, appuntamenti prenatali più frequenti e da monitoraggio. Possono essere necessari il parto prematuro, l'induzione del travaglio, il ricorso al parto cesareo.
Per quanto riguarda la placenta ritenuta, il trattamento prevede la rimozione manuale o chirurgica della placenta e, in alcuni casi, la somministrazione di farmaci per stimolare le contrazioni uterine.