Effetti del progesterone sul feto: ecco cosa sapere

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 19 Giugno, 2025

Dottoressa che compila sulla cartellina un foglio con la diagnosi di una paziente incinta che ha fatto un'ecografia

Il progesterone, prodotto inizialmente dal corpo luteo e successivamente dalla placenta, è un ormone essenziale per il mantenimento della gravidanza.

Oltre a favorire l'impianto embrionale e ad assicurare che l'utero rimanga un ambiente favorevole alla crescita e allo sviluppo dell'embrione prima e del feto poi. Il progesterone viene spesso somministrato anche a scopo terapeutico in donne a rischio di parto pretermine o aborto spontaneo.

Vediamo cosa dice la scienza a proposito degli effetti del progesterone sul feto.

Cos'è il progesterone e cosa sono i progestinici

Il progesterone è un ormone steroideo naturalmente prodotto dal corpo luteo, dalla placenta (a partire dal primo trimestre) e in piccola parte dalle ghiandole surrenali; è un ormone importante che regola l’ovulazione ed è, dunque, legato al ciclo ormonale femminile. 

A differenza del progesterone naturale, i progestinici sono molecole sintetiche che mimano l’azione del progesterone endogeno

Possono avere diversa affinità recettoriale e profili farmacologici variabili; alcune formulazioni sono progettate per bloccare l'ovulazione, altre per sostenere una gravidanza a rischio.

Progesterone e gravidanza

Il progesterone è un ormone steroideo prodotto principalmente da:

  • ovaie (fase luteale del ciclo mestruale);
  • placenta (circa dalla 8ª settimana di gravidanza in poi);
  • ghiandole surrenali (in quantità minori).

Il progesterone è chiamato "ormone della gravidanza" per le sue funzioni:

  • prepara l'endometrio per l'impianto dell'embrione;
  • sostiene la crescita fetale;
  • modula la risposta immunitaria materna prevenendo il rigetto dell’embrione;
  • rilassa la muscolatura uterina per evitare contrazioni premature. 

In sostanza, il progesterone prepara l'endometrio rendendolo ricettivo all'annidamento o nidazione dell'embrione; sostiene lo sviluppo embrio-fetale; modula il sistema immunitario materno durante la gravidanza (perché impedisce che l'embrione riconosciuto e attaccato come qualcosa di "estraneo", in quanto contiene anche materiale genetico del padre).

Rilassa, inoltre, i muscoli dell'utero per prevenire contrazioni che potrebbero causare un aborto spontaneo o parto prematuro.

Ruolo del progesterone nelle diverse fasi della gravidanza

Prima del concepimento, il progesterone prepara l'endometrio rendendolo ricettivo per l'embrione. 

Nei trattamenti di fertilità viene somministrato per garantire un ambiente uterino favorevole, aumentando le probabilità di impianto.

Nel primo trimestre, durante le prime settimane, il progesterone è prodotto dal corpo luteo. Svolge diverse funzioni: sostiene l'impianto dell’embrione; mantiene l'endometrio; sopprime l’immunità materna verso il DNA fetale; riduce la contrattilità uterina.

Nel secondo e terzo trimestre, dalla decima settimana circa, la placenta prende il posto del corpo luteo nella produzione di progesterone. I livelli dell’ormone continuano ad aumentare fino al parto.

Modalità di somministrazione del progesterone supplementare

Il progesterone può essere somministrato in varie forme:

  • supposte vaginali: uso comune, assorbimento diretto, non sempre approvate per tutti gli usi,
  • gel vaginale: approvato dalla FDA per l’uso nella riproduzione assistita fino alla 12ª settimana;
  • inserti vaginali: utilizzati per integrazione in protocolli di supporto alla fase luteale;
  • iniezioni intramuscolari: metodo consolidato, richiede somministrazione da parte di personale sanitario. 

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I progestinici sono utilizzati in diverse situazioni:

  • contraccezione ormonale;
  • amenorrea e sanguinamenti uterini anomali;
  • supporto della fase luteale in trattamenti di fertilità;
  • prevenzione del parto pretermine. 

Cosa dice la scienza sui possibili danni del progesterone al feto?

Il progesterone, sia in forma naturale che sintetica, somministrato durante la gravidanza per prevenire aborto spontaneo o parto pretermine, non presenta evidenze di effetti dannosi sul feto, sia a breve che a lungo termine, come valutato in termini di sviluppo neuro cognitivo, malformazioni congenite o esiti neonatali.

Aggiungiamo, però, che alcune fonti, come questo studio in corso, evidenziano la necessità di ulteriori studi di follow-up, in particolare per l'esposizione al progesterone nel primo trimestre e per valutare gli effetti a lungo termine (fino a 11-14 anni) in caso di gravidanze multiple, ambiti in cui i dati attualmente disponibili risultano ancora limitati.

Inoltre, uno studio su The Lancet del 2016, un trial multicentrico, randomizzato e controllato in doppio cieco, ha valutato l’efficacia del progesterone vaginale per la prevenzione del parto pretermine.


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I risultati hanno mostrato che, a 24 mesi di età, i bambini esposti al progesterone in utero non presentano differenze significative negli esiti di sviluppo neurologico rispetto ai controlli della stessa fascia di età; non sono stati rilevati effetti avversi neonatali o a lungo termine.

Questa analisi, invece, ha dimostrato che il progesterone vaginale riduce il rischio di parto pretermine in donne con gravidanza singola con cervice uterina corta (meno di 25 mm) senza effetti dannosi sul feto

Inoltre, ha evidenziato una diminuzione del rischio di sindrome da distress respiratorio neonatale, basso peso alla nascita e necessità di ricovero in terapia intensiva neonatale.

Infine, due studi, condotti nel Regno Unito e nei Paesi Bassi, hanno indagato l’efficacia dell'uso del progesterone in donne con sanguinamento nel primo trimestre di gravidanza e con storia di aborti ricorrenti. 

Il PROMISE ha coinvolto 836 donne con almeno tre aborti spontanei, mostrando un aumento del 3% nel tasso di nascite vive con il progesterone rispetto al gruppo placebo; mentre il l PRISM, su 4.153 donne, ha rilevato un aumento del 5% nel tasso di nascite vive in donne con precedenti aborti spontanei trattate con progesterone, senza alcun incremento di problemi nei neonati rispetto ai gruppi di controllo.

FAQ – Domande frequenti sul progesterone in gravidanza

Vediamo alcune domande ricorrenti 

Il progesterone somministrato in gravidanza è sicuro per il feto?

Sì, gli studi attuali dimostrano che il progesterone vaginale non è associato a esiti avversi neonatali o effetti negativi sul feto, né a compromissioni dello sviluppo almeno fino ai 2 anni di età.

Può il progesterone causare malformazioni congenite nel feto?

No, le evidenze recenti non mostrano un aumento del rischio di malformazioni congenite rispetto al tasso atteso (3-5%) nella popolazione generale.

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Il progesterone influisce sullo sviluppo neurologico del bambino?

No, una revisione sistematica ha mostrato che i bambini esposti al progesterone in utero non presentano differenze significative nello sviluppo cognitivo, motorio o comportamentale fino a 8 anni rispetto ai gruppi placebo.

Ci sono rischi per il feto se il progesterone viene assunto nel primo trimestre?

La sicurezza del progesterone nel primo trimestre non è ancora del tutto definita in tutte le linee guida internazionali, ma alcuni studi non hanno rilevato effetti avversi nei neonati.

Sono, però, necessari ulteriori studi di follow-up a lungo termine per confermare la totale assenza di rischi soprattutto in riferimento allo sviluppo neurologico e in caso di esposizione precoce.

Il progesterone ha effetti diversi sul feto in gravidanze multiple?

Nelle gravidanze gemellari con cervice corta il progesterone vaginale riduce il rischio di parto pretermine e complicanze neonatali senza evidenze di effetti dannosi sul feto, anche se non è efficace nella prevenzione generale del parto pretermine in tutte le gravidanze multiple.

Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Dr.ssa Anna Maria Ferri
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