Quando avviene l’attecchimento dopo il transfer: tempi e sintomi

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 01 Luglio, 2025

Dottoressa che parla di fertilità con una coppia

L'attecchimento dopo il transfer è una fase importante nei trattamenti di procreazione assistita come la fecondazione in vitro (FIVET).

In alcuni casi, la fecondazione viene facilitata dalla tecnica ICSI, che consiste nell'iniettare uno spermatozoo direttamente nell'ovocita, aumentando le probabilità di ottenere embrioni di buona qualità.

Sapere quando avviene l'attecchimento, quali sintomi aspettarsi e come comportarsi nei giorni successivi aiuta a vivere l'attesa senza ansia, con maggiore tranquillità.

Cos'è il transfer e perché l'attecchimento è così importante

Il transfer embrionale è la fase finale del trattamento di fecondazione in vitro (FIVET), in cui uno o più embrioni vengono trasferiti nell'utero della paziente.

Dopo la creazione degli embrioni in laboratorio, uno o più vengono trasferiti nell'utero della paziente; in questa fase l'embrione aderisce inizialmente alla parete uterina (attecchimento) e, se tutto procede bene, penetra nell'endometrio (impianto), avviando così la gravidanza vera e propria.

Durante le due settimane di attesa tra il transfer e il test di gravidanza (la cosiddetta "two week wait"), è normale prestare attenzione a ogni sensazione del proprio corpo. La tempistica dell'impianto varia a seconda dello stadio di sviluppo dell'embrione al momento del transfer.

Da quel momento, inizia la cosiddetta fase luteale, durante la quale l'embrione cercherà di impiantarsi nel rivestimento uterino (endometrio); se, invece, non avviene in modo corretto, l'embrione viene espulso ed il ciclo si conclude.

Transfer di embrione a 3 giorni 

L'embrione non è ancora una blastocisti e dovrà continuare il suo sviluppo in utero. L'attecchimento avviene intorno al 5°-6° giorno dopo il transfer, quando l'embrione raggiunge lo stadio di blastocisti.


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Transfer di blastocisti (5 giorni)

L'embrione è già pronto per l'impianto. Il processo di attecchimento può iniziare già il giorno successivo al transfer e completarsi entro 5 giorni.

Timeline dell'impianto dopo transfer di blastocisti

Ecco come funziona temporalmente l’impianto dopo il transfer:

  • giorno 1 post-transfer: la blastocisti inizia a schiudersi dal guscio protettivo;
  • giorno 2: inizia ad attaccarsi alla parete uterina;
  • giorno 3: inizia l’impianto vero e proprio;
  • giorno 4: l'impianto prosegue;
  • giorno 5: impianto completato, inizio produzione hCG.

Sintomi di attecchimento dopo transfer

Durante la cosiddetta “two week wait” (le due settimane di attesa tra il transfer e il test di gravidanza), ogni sensazione viene vissuta con grande intensità. È bene però sapere che: 

  1. l'assenza di sintomi non significa che non sia riuscita la procedura.
  2. molti sintomi possono essere causati dai farmaci assunti;
  3. non esistono sintomi certi di impianto.

Ciò detto, alcuni segnali possono indicare quando avviene l'attecchimento post transfer:

  • piccole perdite di sangue (spotting);
  • crampi lievi o senso di trazione nell'utero;
  • tensione mammaria;
  • stanchezza e sonnolenza;
  • capogiri o senso di svenimento;
  • nausea;
  • gonfiore;
  • perdite vaginali.

Cosa fare (e cosa evitare) dopo il transfer

Non esistono regole rigide, ma alcune indicazioni pratiche possono aiutare a vivere meglio la fase dell'attesa.

Cosa fare:

  • riposare nelle prime 24-48 ore;
  • camminare, fare movimenti leggeri;
  • mantenere una routine rilassante;
  • seguire la terapia farmacologica prescritta;
  • alimentarsi in modo equilibrato

Cosa evitare:

  • bagni caldi prolungati;
  • sforzi fisici intensi;
  • rapporti sessuali nei primi giorni (se sconsigliati dal centro);
  • viaggi lunghi o stressanti;
  • cercare sintomi compulsivamente.

Non esistono cibi "miracolosi" per favorire attecchimento post transfer: è sufficiente seguire una dieta alimentare sana ed equilibrata e mantenere una buona idratazione

ICSI e attecchimento: qual è il legame?

L'ICSI agisce sulla fecondazione, non sull’impianto. Non modifica il processo di attecchimento, ma:

  • migliora le probabilità di ottenere embrioni di buona qualità, pronti per il transfer;
  • consente di portare più facilmente gli embrioni allo stadio di blastocisti, che ha tassi di attecchimento più alti rispetto agli embrioni a 2–3 giorni;
  • favorisce il successo nelle coppie con fattore maschile grave, che altrimenti non potrebbero accedere a un ciclo efficace di IVF.

L'ICSI è una procedura in cui uno spermatozoo viene iniettato direttamente all'interno dell'ovocita maturo, facilitando la fecondazione in presenza di alcune condizioni:

  • numero ridotto di spermatozoi;
  • motilità bassa;
  • anomalie morfologiche;
  • fallimenti di fecondazione precedenti.

Attecchimento degli embrioni dopo transfer: quando fare il test di gravidanza?

L'ormone della gravidanza (hCG) inizia a essere prodotto dopo l'impianto. Nel caso di blastocisti, questo accade intorno al 6° giorno post-transfer.

Tempistiche consigliate

Attendere la data indicata dal centro è il modo più sicuro per evitare errori e delusioni premature. Queste sono le tempistiche, in linea di massima:

  • test beta-hCG nel sangue: da fare 10-12 giorni dopo il transfer;
  • test urinario: può dare falsi negativi se fatto troppo presto.

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Quando rivolgersi al medico

Anche se la maggior parte delle sensazioni è normale, ci sono alcuni sintomi legati all'attecchimento dell'embrione dopo transfer che meritano attenzione.
 
I sintomi da segnalare subito al proprio medico sono:

  • sanguinamento abbondante, ben oltre il fisiologico “spotting” (che è, invece, normale);
  • dolore pelvico intenso e persistente;
  • febbre;
  • perdite con cattivo odore.

Come affrontare l'attesa: aspetti emotivi e consigli pratici

Le due settimane dopo il transfer sono descritte come le più difficili tra ansia, speranza, paura e desiderio che si alternano rapidamente.

Per vivere questa fase in modo più sano, si consiglia di osservare alcuni accorgimenti:

  • occupare il tempo con attività leggere e piacevoli;
  • non isolarsi o chiudersi nell'attesa;
  • condividere le proprie emozioni e i pensieri perché aiuta a sentirsi più leggere;
  • accogliere le proprie emozioni senza giudizio;
  • concentrarsi su ciò che si può controllare.
Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Dr. Christian Raddato
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