Riserva ovarica bassa: ecco che cos'è e cosa comporta

Dr.ssa Anna Maria Ferri Medico Chirurgo
Redatto scientificamente da Dr.ssa Anna Maria Ferri, Ginecologo, Medico Generale, Ostetrico |
A cura di Arianna Bordi

Data articolo – 31 Marzo, 2025

Ginecologa che parla dei risultati dei test con una coppia seduta affianco a lei

La riserva ovarica indica la quantità e la qualità degli ovociti presenti nelle ovaie di una donna. Con l'avanzare dell'età, la riserva ovarica diminuisce in modo naturale, ma in alcuni casi può ridursi precocemente, portando a una scarsa riserva ovarica o a una ridotta riserva ovarica.

Approfondiamo questa condizione.

Cause della riserva ovarica bassa

Diverse condizioni possono influenzare la riserva ovarica, tra cui:

  • età: dopo i 35 anni la quantità di ovociti diminuisce in modo significativo;
  • fattori genetici: alcune donne presentano una predisposizione genetica alla ridotta riserva ovarica;
  • malattie autoimmuni: disturbi come la tiroidite autoimmune possono danneggiare la funzione ovarica;
  • interventi chirurgici ovarici: cisti ovariche, endometriosi o interventi chirurgici possono ridurre la quantità di follicoli;
  • trattamenti oncologici: la chemioterapia e la radioterapia possono compromettere la funzione ovarica;
  • stile di vita: fumo, stress cronico e dieta squilibrata possono accelerare la perdita di ovociti.

Diagnosi della riserva ovarica bassa

Se si sospetta una scarsa riserva ovarica, il medico può prescrivere specifici esami per valutarla:

  • ormone anti-mulleriano (AMH): un valore basso indica una riserva ovarica ridotta;
  • FSH (Ormone Follicolo-Stimolante): aiuta a monitorare lo sviluppo e la maturazione dei follicoli ovarici. Valori elevati possono suggerire una bassa riserva ovarica;
  • conta dei follicoli antrali (AFC): un'ecografia transvaginale che valuta il volume delle ovaie e che misura il numero di follicoli, indicando una stima della riserva ovarica.

Ecco i valori di riferimento per ogni tipologia di approfondimento medico: 

Ormone Anti-Mulleriano (AMH)

L’AMH è uno degli indicatori più affidabili della riserva ovarica, poiché misura direttamente la quantità di follicoli disponibili; può indicare anche un eventuale invecchiamento precoce dell'ovulo. 

I valori di riferimento sono i seguenti:

  • normale: >1.5 ng/mL;
  • intermedio: 1.0 - 1.5 ng/mL;
  • basso: <1.0 ng/mL;
  • molto basso: <0.5 ng/mL.

Il valore diminuisce in base alla riduzione dei follicoli ovarici, dunque, se inferiore a 1 ng/mL è generalmente indicativo di una ridotta riserva ovarica, mentre valori inferiori a 0.5 ng/mL suggeriscono una condizione più severa.

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Ormone Follicolo-Stimolante (FSH)

L’FSH viene dosato nei primi giorni del ciclo mestruale (generalmente al giorno 2-4) e aiuta a valutare la risposta ovarica alla stimolazione.

I valori di riferimento sono:

  • normale: <10 mUI/mL;
  • lieve diminuzione della riserva: 10-15 mUI/mL;
  • riserva ovarica bassa: >15 mUI/mL;
  • severamente compromessa: >25 mUI/mL.

Valori di FSH superiori a 15 mUI/mL suggeriscono una riserva ovarica ridotta, mentre livelli superiori a 25 mUI/mL (il corpo cerca di compensare la scarsa attività ovarica con un maggiore quantitativo di FSH) possono essere associati a una scarsa risposta alla stimolazione ovarica, specialmente nei trattamenti di PMA (Procreazione Medicalmente Assistita).

Conta dei Follicoli Antrali (AFC)

La AFC viene misurata con un’ecografia transvaginale durante la fase follicolare precoce (giorni 2-4 del ciclo) e indica il numero di follicoli visibili nelle ovaie.

I valori di riferimento sono:

  • normale: >10 follicoli totali (5+ per ovaio);
  • bassa riserva ovarica: 5-10 follicoli totali;
  • molto bassa: <5 follicoli totali.

Occorre specificare che gli esami del sangue andranno valutati dal ginecologo, dato che si tratta di indicazioni utili, ma approssimative, che necessitano dell'interpretazione da parte di uno specialista.

Riserva ovarica bassa: cosa fare?

Se è stata diagnosticata una riserva ovarica bassa, esistono diverse strategie per migliorare le probabilità di concepimento:

  • monitorare l'ovulazione: con test di ovulazione o monitoraggi ecografici;
  • modificare lo stile di vita: seguire una dieta equilibrata, ridurre lo stress e smettere di fumare;
  • valutare trattamenti ormonali: alcune terapie possono stimolare l'ovulazione. /

Riserva ovarica bassa: rimedi naturali e integratori

Oltre ai trattamenti medici, alcuni rimedi naturali possono supportare la fertilità:

  • coenzima Q10: favorisce la salute mitocondriale degli ovociti;
  • myo-inositolo: aiuta la qualità ovocitaria, soprattutto in caso di PCOS;
  • vitamina D: essenziale per l'equilibrio ormonale e la fertilità;
  • DHEA (deidroepiandrosterone): può migliorare la risposta ovarica nelle donne con riserva ovarica ridotta.

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Dato che ogni situazione è un caso a sé, è bene consultare sempre il proprio medico di base o lo specialista in ginecologia di riferimento prima di assumere degli integratori.

In conclusione, una riserva ovarica bassa non significa necessariamente infertilità: con una diagnosi precoce, uno stile di vita sano e il supporto di trattamenti medici adeguati, è possibile aumentare le possibilità di concepimento.


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In caso di dubbi o preoccupazione, è sempre indicato chiedere consiglio al proprio medico di base e/o rivolgersi a un medico specializzato in medicina della riproduzione per individuare la strategia più adatta.

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