Congiuntiviti neonatali: quali sono le cause e come si cura

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 26 Giugno, 2025

Una madre tiene in braccio un neonato

La congiuntivite neonatale, o oftalmia neonatale, è un'infezione oculare che colpisce i neonati nei primi 28 giorni di vita. Richiede un intervento medico tempestivo perché se trascurata può portare a complicanze anche gravi e permanenti. 

Vediamo cos'è la congiuntivite neonatale, come si manifesta e come si cura.

Cos'è la congiuntivite neonatale?

È un'infiammazione della membrana trasparente che ricopre la parte bianca dell'occhio e l'interno delle palpebre (congiuntiva). Può essere causata da batteri, virus o sostanze chimiche usate subito dopo la nascita. La trasmissione avviene durante il parto, se la madre ha un'infezione.

 Se non trattata in tempo, può provocare danni permanenti alla vista o infezioni sistemiche.

La congiuntivite neonatale può essere:

  • congiuntivite chimica: si manifesta nelle prime 24 ore di vita del neonato, dovuta a collirio o disinfettante usato subito dopo il parto per prevenire infezioni. Non è pericolosa e si risolve in poco tempo;
  • congiuntivite batterica o virale: si trasmette durante il parto e si manifesta nei giorni successivi alla nascita, se la madre ha un'infezione. Può richiedere cure specifiche per evitare complicazioni.

Quali sono le cause o i fattori scatenanti?

Le cause della congiuntivite neonatale possono essere distinte in base alla causa scatenante e al momento in cui compaiono i sintomi. L'età del neonato può, infatti, suggerire l'origine del disturbo.


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Nei primi giorni di vita:

  • entro 24 ore: sostanze chimiche come disinfettanti oculari;
  • tra 1 e 2 giorni: batteri come la gonorrea;
  • dal 5º al 14º giorno: Chlamydia trachomatis;
  • tra il 6º e il 14º giorno: Herpes simplex virus (HSV);
  • dal 5º al 18º giorno: Pseudomonas aeruginosa.

Alcuni neonati sono più a rischio di sviluppare la congiuntivite:

  • producono poche lacrime o non hanno abbastanza difese negli occhi;
  • sono nati prematuri;
  • la madre ha infezioni trasmissibili (come quelle sessualmente trasmissibili);
  • ci sono state complicazioni durante il parto.

Quali sono i sintomi della congiuntivite neonatale?

La congiuntivite neonatale si manifesta con una sintomatologia facilmente riconoscibile, che richiede però un'attenta osservazione clinica per distinguerne la causa.

I sintomi più evidenti sono:

  • occhi che lacrimano continuamente;
  • secrezione oculare (muco, pus o liquido chiaro);
  • palpebre gonfie e arrossate;
  • occhi rossi (iperemia congiuntivale).

Il tipo di secrezione può aiutare a capire la causa:

  • abbondante e giallastra: può indicare una infezione da gonorrea che si presenta con pus abbondante e colpisce entrambi gli occhi;
  • verdastra: può indicare l'infezione da Pseudomonas;
  • inizialmente chiara poi più densa: causata da Clamidia;
  • chiara e acquosa: segno di un'infezione virale, più leggera rispetto a quelle batteriche, ma comunque da monitorare con attenzione.

La lateralità dell'infezione: un altro indizio diagnostico

La lateralità, cioè il lato del corpo colpito, è un dettaglio che può aiutare a capire meglio l'origine dell'infezione.

Nel caso della congiuntivite neonatale, sapere se è presente in un solo occhio (unilaterale) o in entrambi (bilaterale) può fornire informazioni utili su quale agente patogeno potrebbe essere coinvolto.

  • infezione unilaterale: più frequentemente osservata nei casi causati da Staphylococcus aureus, virus Herpes simplex (HSV) e Pseudomonas aeruginosa. L'interessamento di un solo occhio può suggerire un'infezione localizzata di origine batterica o virale non sistemica;
  • infezione bilaterale: tipica delle forme più severe, come quelle da Neisseria gonorrhoeae o da clamidia in fase avanzata. In questi casi, l'infezione si propaga rapidamente da un occhio all'altro.

Come si da diagnosi della congiuntivite neonatale?

Per capire se si tratta davvero di congiuntivite neonatale, il medico esegue un esame degli occhi del bambino e raccoglie informazioni sulla gravidanza e il parto:

  • l'osservazione diretta dei sintomi (esame obiettivo);
  • la raccolta accurata delle informazioni cliniche dalla madre e dal neonato (anamnesi);
  • l'esecuzione di esami di laboratorio mirati. 

All'esame fisico si valutano:

  • edema e arrossamento palpebrale;
  • presenza di secrezioni;
  • iperemia congiuntivale;
  • eventuali ulcerazioni corneali.

Congiuntiviti neonatali: quali sono le cause e come si cura

Le indagini di laboratorio comprendono:

  • colorazione di Gram e coltura batterica per l'identificazione dei patogeni;
  • colorazione di Giemsa per sospetta clamidia;
  • NAATs (test di amplificazione degli acidi nucleici), al momento il metodo più sensibile per la diagnosi di Chlamydia trachomatis;
  • esami oftalmologici mirati, in caso di sospetto herpes simplex.

Come si cura la congiuntivite neonatale

Il trattamento dipende dalla causa e va avviato alla svelta, anche prima della conferma microbiologica nei casi sospetti, ovvero prima dell'arrivo degli esami.

Per la congiuntivite chimica è sufficiente il trattamento con le lacrime artificiali. Di norma si risolve da sola.

La congiuntivite gonococcica è considerata un'emergenza medica perché è causata da un batterio, Neisseria gonorrhoeae, che può provocare gravi danni all'occhio del neonato in tempi molto rapidi.

Quindi è necessario intervenire subito con un antibiotico (ceftriaxone), somministrato per via parenterale, cioè tramite iniezione o flebo. Inoltre, il neonato deve essere isolato nelle prime 24 ore di trattamento per evitare la diffusione dell’infezione e permettere un monitoraggio stretto delle sue condizioni.

Nel caso della clamidia, la terapia richiede antibiotici specifici per bocca, per un periodo di almeno due settimane. È importante mantenere la situazione sotto controllo perché in alcuni casi possono verificarsi recidive che richiedono un secondo ciclo di cura.

La cheratocongiuntivite da Herpes, invece, richiede antivirali specifici e la valutazione specialistica oftalmologica.

Consigli utili per contenere l'infiammazione

Anche senza conoscere la causa precisa dell'infezione, ci sono alcuni accorgimenti utili che si possono mettere in pratica fin da subito per contenere l'infiammazione ed evitare che l'infezione si diffonda:

  • pulire l'occhio con soluzione fisiologica;
  • lavarsi bene le mani prima e dopo il contatto con il neonato;
  • non usare fasciature o rimedi casalinghi.

FAQ – Domande frequenti 

Quali sono le differenze cliniche tra i tipi di congiuntivite?

I sintomi della congiuntivite cambiano in base al tipo di infezione. Se causata da gonorrea, compare una secrezione molto abbondante e densa in pochi giorni. Con la clamidia, all'inizio c'è una secrezione acquosa che poi diventa più densa e può colpire entrambi gli occhi.

L'infezione da herpes si riconosce dalle piccole vesciche vicino all'occhio e una particolare infiammazione della cornea. Se la congiuntivite è causata da sostanze chimiche usate alla nascita, di solito passa da sola in un paio di giorni.

La congiuntivite neonatale è pericolosa?

Sì, rappresenta un'emergenza medica che può portare a ulcerazioni corneali, perforazione dell’occhio e cecità permanente. Possono manifestarsi anche infezioni sistemiche, come la polmonite da clamidia.

Quanto dura la congiuntivite neonatale?

Le forme chimiche si risolvono in 24-72 ore, quelle batteriche richiedono 1-2 settimane di terapia; le infezioni virali o da clamidia possono protrarsi fino a 3 settimane.

Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Dr. Giuseppe Pingitore
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