Blefarite da stress: cause, sintomi e come gestirla

Dr. Stefano Messori Medico Chirurgo
Redatto scientificamente da Dr. Stefano Messori, Dermatologo, Medico Estetico |
A cura di Valentina Montagna

Data articolo – 16 Ottobre, 2025

Donna con occhi irritati si strofina il viso.

La blefarite viene sovente liquidata come un fastidio da poco, un po' di bruciore agli occhi e via. In realtà può essere il segnale che qualcosa, dentro di noi, non funziona come dovrebbe. Stress, squilibri emotivi, infiammazione: tutti elementi che si intrecciano e che la ricerca scientifica sta iniziando a collegare in maniera chiara.

Oltre al lato biologico, infatti, ci sono gli stili di vita che influiscono su questa condizione. Dormire poco, passare ore davanti a uno schermo, tutto questo peggiora la secchezza oculare e i sintomi della blefarite. In più, il fastidio stesso degli occhi alimenta ansia e nervosismo, creando un circolo vizioso difficile da spezzare.

In queste righe vediamo cos'è la blefarite, quali sintomi porta, come lo stress influisce e cosa si può fare per gestirla in modo più completo.

Cos'è la blefarite

La blefarite è un'infiammazione cronica delle palpebre. Non passa in due giorni e tende a tornare se non ci si prende cura degli occhi in modo costante.

Le cause di blefarite sono due:

  • un malfunzionamento delle ghiandole di Meibomio, che producono la componente oleosa delle lacrime;
  • la crescita eccessiva di batteri o lieviti che vivono normalmente sulla pelle.

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Le due forme principali di blefarite:

  • blefarite anteriore: colpisce l'attaccatura delle ciglia, la parte esterna della palpebra;
  • blefarite posteriore: riguarda il bordo interno della palpebra, a contatto con l'occhio, spesso è legata all'occhio secco.

Quali sono i sintomi della blefarite

I sintomi più frequenti della blefarite sono:

  • arrossamento e gonfiore delle palpebre;
  • sensazione di corpo estraneo, come sabbia negli occhi;
  • prurito e bruciore;
  • croste alla base delle ciglia;
  • lacrimazione degli occhi e secchezza alternate.

Chi ne soffre sa bene quanto questi disturbi possano diventare pesanti nella vita di tutti i giorni.

Stress e blefarite

Lo stress non è un "concetto astratto", ma un fenomeno con effetti concreti sul corpo che può peggiorare infiammazioni croniche come la blefarite, accendendo di continuo il fuoco che le alimenta.

Come lo stress colpisce il corpo

Quando dura a lungo, lo stress manda in tilt il sistema immunitario e mantiene alta l'infiammazione in tutto l'organismo. È lo stesso meccanismo che può peggiorare problemi della pelle come la rosacea, spesso collegata alla blefarite.

Cattive abitudini sotto stress

Sotto stress, tendiamo ad adottare comportamenti che, inconsapevolmente, peggiorano la salute oculare. Un sonno di scarsa qualità, ad esempio, aumenta i livelli di infiammazione generale. Passare lunghe ore davanti a uno schermo riduce la frequenza di ammiccamento, causando secchezza oculare e aggravando la disfunzione delle ghiandole di Meibomio.

A sua volta, la blefarite stessa, con il suo corredo di sintomi (dolore, prurito, impatto sull'aspetto estetico), diventa una fonte di angoscia ed ansia. Questo crea un circolo vizioso in cui lo stress biochimico (infiammazione) e quello comportamentale (mancanza di sonno, affaticamento visivo) si potenziano a vicenda, rendendo ogni riacutizzazione più severa e difficile da gestire.

Blefarite e disturbi dell'umore

Negli ultimi anni la ricerca ha fatto chiarezza su un aspetto che per molto tempo era rimasto solo un sospetto, che la blefarite non si ferma agli occhi. Chi ne soffre ha un rischio molto più alto di sviluppare disturbi dell'umore, come ansia e depressione.

Persona con occhiali si tocca il ponte del naso davanti a un computer.

Uno studio su larga scala, basato su dati epidemiologici raccolti a livello nazionale, ha confermato questa connessione in modo netto. Non si parla più di osservazioni isolate, ma di numeri difficili da ignorare.

Analizzando migliaia di pazienti, i ricercatori hanno visto che chi soffre di blefarite presenta:

  • un rischio di ansia più alto del 58%;
  • un rischio di depressione aumentato del 42%.

Questi dati non sono semplici medie grezze. Gli studiosi hanno tenuto conto anche di altre malattie già presenti nei pazienti (come diabete o ipertensione) e il risultato non è cambiato: la blefarite rimane associata in modo significativo a un maggiore rischio di disagio psicologico.

Cosa succede nel corpo

La spiegazione di questo legame arriva dalla psiconeuroimmunologia, una disciplina che studia come mente, sistema nervoso e sistema immunitario siano collegati.
 
Quando c'è infiammazione cronica, come nel caso della blefarite, il corpo produce delle molecole chiamate citochine. Queste sostanze non restano confinate alle palpebre, possono circolare nel sangue, attraversare la barriera che protegge il cervello e interferire con i neurotrasmettitori che regolano l'umore, come serotonina e dopamina.

Lo stesso processo infiammatorio che fa arrossare e gonfiare le palpebre può contribuire a generare ansia, tristezza o cali di energia. Non due problemi separati, quindi, ma due facce dello stesso meccanismo biologico.

Blefarite e altre malattie croniche

Lo studio ha evidenziato anche un altro punto importante. Chi soffre di blefarite ha più spesso altre malattie croniche come diabete, ipertensione, colesterolo alto o problemi al cuore. Questo rafforza l'idea che la blefarite non sia solo un fastidio locale, ma un segnale di un'infiammazione più diffusa nell'organismo.

Guardare alla blefarite come a un problema puramente estetico o limitato alle palpebre vuol dire sottovalutare un messaggio che il corpo sta lanciando. Dietro bruciore, croste e secchezza può nascondersi un quadro più ampio, che riguarda la salute generale e quella mentale.

La soluzione, quindi, non sta soltanto nel calmare i sintomi locali, ma nell'imparare a leggere questi segnali per affrontare il problema in maniera più integrata, prendendosi cura sia degli occhi che del benessere psicologico.

Come trattare la blefarite?

Per gestire la blefarite si deve agire in due modi, oltre la semplice cura del sintomo locale, per abbracciare il classico approccio olistico che affronti sia l'infiammazione palpebrale sia i fattori sistemici che la alimentano, come lo stress e lo stile di vita:

  • curare gli occhi
  • prendersi cura della mente e dello stile di vita.

Igiene palpebrale quotidiana

Possiamo sfruttare il beneficio del calore, usando un panno caldo sulle palpebre per sciogliere le secrezioni delle ghiandole. Con movimenti leggeri dall'alto verso il bordo ciliare per liberare i dotti, possiamo effettuare un massaggio. Con detergenti specifici, invece, o con salviette apposite possiamo rimuovere croste e residui. 

In alcuni casi il medico può anche prescrivere colliri o pomate. Per chi soffre di blefarite posteriore, gli Omega-3 aiutano la funzione delle ghiandole. Attenzione invece al caffè perché può peggiorare la secchezza oculare.

Cosa fare per ridurre lo stress?

Lo stress, lo sappiamo, può diventare un fattore critico quando eccede scombinando il nostro equilibrio. Lo stress è una risposta fisiologica, e non è sempre negativo, ma se supera una certa soglia può influire su molti aspetti della salute, dal sistema nervoso fino alla salute cardiovascolare, e può aumentare il rischio di patologie croniche, come obesità, cancro e malattie cardiache. Ecco perché tenerlo a bada è senz'altro uno strumento di prevenzione fondamentale.

 Ecco come possiamo gestire lo stress:

  • tecniche di rilassamento come mindfulness, meditazione, yoga, esercizi di respirazione profonda;
  • sonno regolare e di qualità (durante il sonno l'organismo si rigenera);
  • dieta anti-infiammatoria: alimentazione ricca di cibi anti-infiammatori come pesce, verdure a foglia verde e frutta secca.
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