Negli ultimi anni l’acido fitico ha attirato un crescente interesse nel campo della dermatologia e della cosmetologia. Conosciuto per decenni soprattutto come antinutriente presente nei cereali e nei legumi, oggi viene studiato e utilizzato come ingrediente attivo in diversi trattamenti cutanei, grazie alle sue proprietà esfolianti, antiossidanti e depigmentanti.
Inserito in peeling chimici o in creme ad uso topico, l’acido fitico si propone come alleato contro macchie scure, discromie, invecchiamento cutaneo e pelle spenta. In questo articolo analizzeremo la sua natura, i meccanismi d’azione e i principali impieghi in ambito estetico e dermatologico.
Che cos’è l’acido fitico
L’acido fitico, o inositolo esafosfato (IP6), è un composto naturale presente nei semi, nei cereali integrali, nei legumi e nella frutta secca. Nelle piante svolge una funzione di deposito di fosforo ed energia, mentre in ambito cosmetico è apprezzato per le sue capacità di modulare processi ossidativi e di interferire con la sintesi della melanina.
A differenza di altri acidi utilizzati nei trattamenti cutanei (come l’acido glicolico o salicilico), l’acido fitico è considerato più delicato, il che lo rende adatto anche alle pelli sensibili o con tendenza a irritarsi.
Proprietà dell’acido fitico per la pelle
L’interesse per l’acido fitico nella cura della pelle deriva da un insieme di proprietà biologiche e cosmetiche:
Azione esfoliante delicata
Agisce rimuovendo lo strato superficiale di cellule morte, favorendo il turnover cellulare e rendendo la pelle più luminosa. La sua azione è meno aggressiva rispetto agli alfa-idrossiacidi tradizionali, il che riduce il rischio di irritazioni.
Proprietà depigmentanti
L’acido fitico è in grado di inibire la tirosinasi, l’enzima chiave nella produzione di melanina. In questo modo contribuisce a schiarire le macchie cutanee (melasma, lentigo solari, iperpigmentazioni post-infiammatorie) e ad uniformare l’incarnato.
Effetto antiossidante
Neutralizza i radicali liberi responsabili dell’invecchiamento cutaneo, proteggendo il collagene e le strutture cellulari dai danni ossidativi. Questo si traduce in un miglioramento del tono e della compattezza della pelle.
Azione anti-infiammatoria
Grazie alla sua capacità di modulare le reazioni ossidative e i processi enzimatici, esercita un effetto lenitivo utile nei casi di pelle irritata, arrossata o soggetta a acne.
Acido fitico e macchie cutanee
Uno degli utilizzi più documentati dell’acido fitico in dermatologia riguarda il trattamento delle discromie.
- melasma: diversi studi clinici hanno dimostrato che i peeling a base di acido fitico, spesso in combinazione con acido glicolico o retinoidi, migliorano significativamente l’aspetto delle macchie scure.
- iperpigmentazioni post-infiammatorie: comuni dopo acne o procedure dermatologiche, rispondono bene a trattamenti con fitico grazie alla sua azione inibitoria sulla tirosinasi.
- lentigo solari: anche le macchie dovute all’esposizione cronica al sole possono essere attenuate da cicli di peeling con acido fitico.
Secondo una revisione pubblicata sul Journal of Clinical and Aesthetic Dermatology, i peeling contenenti acido fitico mostrano un’efficacia paragonabile a quella dei trattamenti tradizionali, con un migliore profilo di tollerabilità.
I peeling chimici sono uno dei principali ambiti di applicazione. L’acido fitico viene spesso utilizzato in formulazioni combinate, insieme ad altri acidi come:
- acido glicolico,
- acido cogico,
- acido salicilico,
- acido lattico.
Queste sinergie permettono di potenziare l’effetto esfoliante e depigmentante, mantenendo al tempo stesso una buona tollerabilità.
I peeling con acido fitico sono indicati per:
- iperpigmentazioni,
- acne lieve o moderata,
- rughe sottili,
- pelle opaca o con pori dilatati.
La procedura deve essere eseguita da un dermatologo o da un professionista esperto, che valuterà concentrazione, tempi di posa e numero di sedute in base al tipo di pelle e al problema da trattare.
Creme e sieri a base di acido fitico
Oltre ai peeling professionali, l’acido fitico è sempre più presente in cosmetici ad uso domiciliare:
- sieri illuminanti per ridurre macchie e discromie,
- creme anti-age con azione antiossidante,
- prodotti per pelli sensibili, grazie alla sua delicatezza rispetto ad altri acidi.
La concentrazione nei cosmetici è generalmente inferiore rispetto a quella dei peeling, ma l’uso continuativo può garantire buoni risultati nel migliorare luminosità e uniformità dell’incarnato.
Tollerabilità ed effetti collaterali
Uno dei principali vantaggi dell’acido fitico è la sua elevata tollerabilità cutanea. Nella maggior parte dei casi non provoca irritazioni, bruciore o arrossamento marcato. Questo lo rende adatto anche a:
- pelli sensibili,
- fototipi scuri (che spesso reagiscono male ai peeling aggressivi),
- soggetti con tendenza ad acne o rosacea.
Gli effetti collaterali più comuni, comunque rari, possono includere:
- lieve eritema transitorio,
- sensazione di pizzicore o prurito,
- secchezza cutanea nei giorni successivi al trattamento.
È comunque fondamentale applicare sempre una protezione solare ad ampio spettro, poiché la pelle trattata con acidi è più sensibile ai raggi UV.
Potrebbe interessarti anche:
- Acido retinoico: cos'è e a cosa serve
- Acido azelaico: benefici e modalità di utilizzo
- Acido tartarico: a cosa serve e come utilizzarlo
Acido fitico e confronto con altri acidi
Rispetto ad altri agenti utilizzati in dermatologia:
- È meno aggressivo dell’acido glicolico, pur mantenendo un buon effetto esfoliante e depigmentante.
- Ha un’azione più mirata sulle macchie cutanee, simile a quella dell’acido cogico, ma con minore rischio di irritazione.
- Non penetra in profondità come l’acido salicilico, ma risulta più sicuro in caso di pelle sottile o fragile.
In sintesi, rappresenta una valida alternativa o complemento ai trattamenti convenzionali, soprattutto nei casi in cui la tollerabilità è una priorità.
Indicazioni pratiche
Per chi desidera utilizzare l’acido fitico nella skincare, è consigliabile:
- Rivolgersi a un dermatologo per valutare il tipo di macchie o imperfezioni.
- Optare per cosmetici certificati contenenti acido fitico se si preferisce un trattamento domiciliare.
- Associare sempre l’uso di una crema solare SPF 50 e ridurre esposizione solare per prevenire recidive delle discromie.
- Considerare cicli di peeling professionali nei casi di macchie persistenti o estese.
L’acido fitico è passato dall’essere considerato un semplice “antinutriente” a rivelarsi un ingrediente prezioso per la cura della pelle. La sua delicatezza, unita a proprietà esfolianti, antiossidanti e depigmentanti, lo rende particolarmente utile nei trattamenti contro le macchie scure e per migliorare la luminosità del volto.
Pur non sostituendo altre terapie dermatologiche, rappresenta una soluzione sicura e versatile, adatta anche alle pelli sensibili. L’associazione con altre molecole attive ne potenzia l’efficacia, offrendo risultati naturali e duraturi.