Acido fitico: proprietà, benefici e applicazioni nella cura della pelle

Alessandra Familari | Editor

Ultimo aggiornamento – 15 Settembre, 2025

ragazza fa trattamento di bellezza dell'estetista

Negli ultimi anni l’acido fitico ha attirato un crescente interesse nel campo della dermatologia e della cosmetologia. Conosciuto per decenni soprattutto come antinutriente presente nei cereali e nei legumi, oggi viene studiato e utilizzato come ingrediente attivo in diversi trattamenti cutanei, grazie alle sue proprietà esfolianti, antiossidanti e depigmentanti.

Inserito in peeling chimici o in creme ad uso topico, l’acido fitico si propone come alleato contro macchie scure, discromie, invecchiamento cutaneo e pelle spenta. In questo articolo analizzeremo la sua natura, i meccanismi d’azione e i principali impieghi in ambito estetico e dermatologico.

Che cos’è l’acido fitico

L’acido fitico, o inositolo esafosfato (IP6), è un composto naturale presente nei semi, nei cereali integrali, nei legumi e nella frutta secca. Nelle piante svolge una funzione di deposito di fosforo ed energia, mentre in ambito cosmetico è apprezzato per le sue capacità di modulare processi ossidativi e di interferire con la sintesi della melanina.

A differenza di altri acidi utilizzati nei trattamenti cutanei (come l’acido glicolico o salicilico), l’acido fitico è considerato più delicato, il che lo rende adatto anche alle pelli sensibili o con tendenza a irritarsi.

Proprietà dell’acido fitico per la pelle

L’interesse per l’acido fitico nella cura della pelle deriva da un insieme di proprietà biologiche e cosmetiche:

Azione esfoliante delicata

Agisce rimuovendo lo strato superficiale di cellule morte, favorendo il turnover cellulare e rendendo la pelle più luminosa. La sua azione è meno aggressiva rispetto agli alfa-idrossiacidi tradizionali, il che riduce il rischio di irritazioni.

Proprietà depigmentanti

L’acido fitico è in grado di inibire la tirosinasi, l’enzima chiave nella produzione di melanina. In questo modo contribuisce a schiarire le macchie cutanee (melasma, lentigo solari, iperpigmentazioni post-infiammatorie) e ad uniformare l’incarnato.

Effetto antiossidante

Neutralizza i radicali liberi responsabili dell’invecchiamento cutaneo, proteggendo il collagene e le strutture cellulari dai danni ossidativi. Questo si traduce in un miglioramento del tono e della compattezza della pelle.

Azione anti-infiammatoria

Grazie alla sua capacità di modulare le reazioni ossidative e i processi enzimatici, esercita un effetto lenitivo utile nei casi di pelle irritata, arrossata o soggetta a acne.

Acido fitico e macchie cutanee

Uno degli utilizzi più documentati dell’acido fitico in dermatologia riguarda il trattamento delle discromie.

  • melasma: diversi studi clinici hanno dimostrato che i peeling a base di acido fitico, spesso in combinazione con acido glicolico o retinoidi, migliorano significativamente l’aspetto delle macchie scure.
  • iperpigmentazioni post-infiammatorie: comuni dopo acne o procedure dermatologiche, rispondono bene a trattamenti con fitico grazie alla sua azione inibitoria sulla tirosinasi.
  • lentigo solari: anche le macchie dovute all’esposizione cronica al sole possono essere attenuate da cicli di peeling con acido fitico.

Secondo una revisione pubblicata sul Journal of Clinical and Aesthetic Dermatology, i peeling contenenti acido fitico mostrano un’efficacia paragonabile a quella dei trattamenti tradizionali, con un migliore profilo di tollerabilità.

I peeling chimici sono uno dei principali ambiti di applicazione. L’acido fitico viene spesso utilizzato in formulazioni combinate, insieme ad altri acidi come:

Queste sinergie permettono di potenziare l’effetto esfoliante e depigmentante, mantenendo al tempo stesso una buona tollerabilità.

I peeling con acido fitico sono indicati per:

  • iperpigmentazioni,
  • acne lieve o moderata,
  • rughe sottili,
  • pelle opaca o con pori dilatati.

La procedura deve essere eseguita da un dermatologo o da un professionista esperto, che valuterà concentrazione, tempi di posa e numero di sedute in base al tipo di pelle e al problema da trattare.

Creme e sieri a base di acido fitico

Oltre ai peeling professionali, l’acido fitico è sempre più presente in cosmetici ad uso domiciliare:

  • sieri illuminanti per ridurre macchie e discromie,
  • creme anti-age con azione antiossidante,
  • prodotti per pelli sensibili, grazie alla sua delicatezza rispetto ad altri acidi.

La concentrazione nei cosmetici è generalmente inferiore rispetto a quella dei peeling, ma l’uso continuativo può garantire buoni risultati nel migliorare luminosità e uniformità dell’incarnato.

Tollerabilità ed effetti collaterali

Uno dei principali vantaggi dell’acido fitico è la sua elevata tollerabilità cutanea. Nella maggior parte dei casi non provoca irritazioni, bruciore o arrossamento marcato. Questo lo rende adatto anche a:

  • pelli sensibili,
  • fototipi scuri (che spesso reagiscono male ai peeling aggressivi),
  • soggetti con tendenza ad acne o rosacea.

Gli effetti collaterali più comuni, comunque rari, possono includere:

  • lieve eritema transitorio,
  • sensazione di pizzicore o prurito,
  • secchezza cutanea nei giorni successivi al trattamento.

È comunque fondamentale applicare sempre una protezione solare ad ampio spettro, poiché la pelle trattata con acidi è più sensibile ai raggi UV.


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Acido fitico e confronto con altri acidi

Rispetto ad altri agenti utilizzati in dermatologia:

  • È meno aggressivo dell’acido glicolico, pur mantenendo un buon effetto esfoliante e depigmentante.
  • Ha un’azione più mirata sulle macchie cutanee, simile a quella dell’acido cogico, ma con minore rischio di irritazione.
  • Non penetra in profondità come l’acido salicilico, ma risulta più sicuro in caso di pelle sottile o fragile.

In sintesi, rappresenta una valida alternativa o complemento ai trattamenti convenzionali, soprattutto nei casi in cui la tollerabilità è una priorità.

Indicazioni pratiche

Per chi desidera utilizzare l’acido fitico nella skincare, è consigliabile:

  • Rivolgersi a un dermatologo per valutare il tipo di macchie o imperfezioni.
  • Optare per cosmetici certificati contenenti acido fitico se si preferisce un trattamento domiciliare.
  • Associare sempre l’uso di una crema solare SPF 50 e ridurre esposizione solare per prevenire recidive delle discromie.
  • Considerare cicli di peeling professionali nei casi di macchie persistenti o estese.

L’acido fitico è passato dall’essere considerato un semplice “antinutriente” a rivelarsi un ingrediente prezioso per la cura della pelle. La sua delicatezza, unita a proprietà esfolianti, antiossidanti e depigmentanti, lo rende particolarmente utile nei trattamenti contro le macchie scure e per migliorare la luminosità del volto.

Pur non sostituendo altre terapie dermatologiche, rappresenta una soluzione sicura e versatile, adatta anche alle pelli sensibili. L’associazione con altre molecole attive ne potenzia l’efficacia, offrendo risultati naturali e duraturi.

Alessandra Familari | Editor
Scritto da Alessandra Familari | Editor

Durante il percorso di studi in Lettere moderne ho avuto occasione di partecipare a diverse realtà editoriali che mi hanno introdotta nel mondo della scrittura web. Dopo tre anni di esperienza nel giornalismo, con particolare focus sulla sociologia e la psicologia sociale, ho cominciato a occuparmi di articoli sul benessere.

a cura di Dr. Stefano Messori
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