Acido linoleico: che cos’è
L'acido linoleico è un acido grasso polinsaturo essenziale, che sta guadagnando popolarità per i suoi molteplici benefici. Il nostro organismo non è in grado di sintetizzarlo autonomamente e deve quindi essere assunto attraverso l’alimentazione o specifici integratori.
L’acido linoleico appartiene alla famiglia degli
omega-6 e svolge un ruolo fondamentale nel
mantenimento della salute dell’organismo umano con benefici particolari per la salute della pelle, con
effetti positivi sul sistema cardiovascolare e un
effetto antinfiammatorio.
Acido linoleico: proprietà
L'acido linoleico svolge diverse funzioni importanti nel corpo umano, alcuni studi indicano che sarebbe in grado di migliorare il controllo del livello di colesterolo totale nel sangue.
Questo acido grasso essenziale è noto per le sue proprietà idratanti e anti-infiammatorie, che contribuiscono alla salute della pelle, promuovendo un incarnato più levigato e sano. Il suo utilizzo è inoltre indicato per la salute dei capelli, in particolar modo per contrastarne la caduta.
Vediamo più nel dettaglio le proprietà:
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benefici per la salute della pelle: l'acido linoleico è coinvolto nella salute della pelle, aiutando a mantenere l'integrità della barriera cutanea e a favorire la sua idratazione;
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costituente delle membrane cellulari: l'acido linoleico è un componente fondamentale delle membrane cellulari e contribuisce alla loro struttura e funzione;
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effetti sulla salute cardiaca: alcuni studi suggeriscono che una dieta ricca di acido linoleico possa avere benefici per la salute cardiovascolare, come la riduzione del colesterolo LDL (colesterolo "cattivo") nel sangue;
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proprietà riparatorie: favorisce la rigenerazione cellulare e aiuta nella guarigione di ferite e lesioni cutanee, sostenendo la sintesi di collagene;
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antinfiammatorio: l'acido linoleico è coinvolto nei processi infiammatori nel corpo e può contribuire a regolare la risposta infiammatoria.
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supporto metabolico: l'acido linoleico svolge un ruolo essenziale nel metabolismo lipidico e nell'omeostasi dell'insulina. Alcuni studi suggeriscono che l'integrazione di acido linoleico potrebbe essere utile nel migliorare la sensibilità all'insulina e nel ridurre il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 e l'obesità.
L’acido linoleico nella cosmesi
Nella cosmesi, l'acido linoleico è presente in detergenti, creme idratanti, sieri per il viso e oli per il corpo. L'uso topico di prodotti contenenti acido linoleico può contribuire a mantenere la pelle morbida, elastica e ben idratata.
Inoltre grazie alle sue proprietà anti-infiammatorie, può essere utile nel ridurre rossori e irritazioni sulla pelle sensibile o problematica, come nell'acne o nelle dermatite seborroica.
Viene utilizzato soprattutto nella formulazione di prodotti anti-age e specifici per le smagliature proprio per la sua funzione rigenerante. L’acido linoleico viene infatti metabolizzato a livello dell’epidermide, favorendo il benessere della pelle.
L'acido linoleico è generalmente ben tollerato dalla maggior parte dei tipi di pelle, tuttavia è importante utilizzarlo in concentrazioni adeguate per evitare possibili irritazioni.
Acido linoleico: gli alimenti che lo contengono
Per ottenere un adeguato apporto di acido linoleico, è fondamentale includere nella propria dieta alimenti ricchi di questo importante acido grasso essenziale.
Esistono diverse fonti alimentari naturali che sono ricche di acido linoleico e possono essere facilmente integrate nella routine alimentare quotidiana.
Di seguito è riportato un elenco di alimenti che risultano essere buone fonti di acido linoleico:
Oli vegetali:
- olio di semi di girasole;
- olio di mais;
- olio di soia;
- olio di cartamo;
- olio di oliva;
- olio di vinaccioli.
Noci e semi:
- noci;
- mandorle;
- semi di girasole;
- semi di lino;
- semi di sesamo;
- semi di zucca;
- semi di chia.
Pesce:
- sgombro;
- trota;
- tonno;
- salmone.
Altro:
Incorporare una varietà di questi alimenti nella dieta quotidiana può contribuire a garantire un adeguato apporto di acido linoleico, essenziale per la salute della pelle e del corpo in generale.
Acido linoleico: controindicazioni
Sebbene l'acido linoleico offra numerosi benefici per la salute, è importante essere consapevoli delle eventuali controindicazioni associate al suo eccessivo consumo e alla sua presenza nella dieta, la dose giornaliera consigliata è infatti di circa 10 grammi.
I possibili effetti collaterali comprendono:
- mal di stomaco;
- nausea;
- diarrea;
- affaticamento;
- rallentamento nella coagulazione del sangue.
Ricordiamo inoltre che l’equilibrio dell
’apporto di acidi grassi omega-6 e
omega-3 può essere importante per regolare la risposta infiammatoria e migliorare le condizioni autoimmuni. Inoltre se ne sconsiglia l’uso in gravidanza e prima di un intervento chirurgico.
In generale, come abbiamo visto, l'acido linoleico è considerato benefico per la nostra salute, tuttavia, è sempre consigliabile consultare uno specialista prima di apportare cambiamenti significativi alla propria dieta, specialmente se si hanno preoccupazioni riguardo a condizioni di salute specifiche.
Acido linoleico coniugato
Esistono diverse forme derivate dall’acido linoleico, la più conosciuta è la
forma coniugata (acido linoleico coniugato).
L'acido linoleico coniugato (CLA) è una forma di acido linoleico che ha attratto molta attenzione negli ultimi anni per i suoi possibili benefici per la salute. È presente principalmente in prodotti lattiero-caseari e carni di animali ruminanti.
Attualmente gli
studi condotti in merito a questa forma di acido linoleico, suggeriscono che potrebbe essere
utile per ridurre i depositi di grasso nell’organismo e a migliorare le difese immunitarie. In alcuni casi, viene spesso utilizzato dagli sportivi come integratore per facilitare l’aumento della massa muscolare.
I risultati delle ricerche in questo ambito, sono ancora contrastanti e sembrano esserci diverse controindicazioni nell’assunzione dell’acido linoleico coniugato, come ad esempio: nausea, diarrea, mal di testa ed eccessivo affaticamento.
Potrebbe, inoltre, rallentare la coagulazione del sangue, aumentando così il rischio di lividi ed emorragie in chi soffre di disturbi della coagulazione.