Il success bombing, o “ostentazione dei propri successi”, è un comportamento che si manifesta attraverso l'ostentazione continua e ripetitiva dei propri successi, senza lasciare spazio agli altri per condividere le proprie gioie e soddisfazioni.
Chi mette in atto questo atteggiamento sembra voler monopolizzare l'attenzione, creando una sorta di "vetrina" personale in cui vengono esposti solo i propri traguardi.
Approfondiamo il fenomeno in questo articolo.
Success bombing: cosa è e come si manifesta
Si tratta di un fenomeno che si verifica quando una persona condivide i propri successi in modo eccessivo e inappropriato durante una conversazione.
Anziché limitarsi a una breve menzione, infatti, chi ha questo atteggiamento tende a monopolizzare l'attenzione, trasformando qualsiasi argomento in una celebrazione delle proprie conquiste.
Questo fenomeno si può osservare in diversi contesti, dalla vita privata ai social media, fino all'ambiente lavorativo: una persona che ostenta i propri successi potrebbe condividere incessantemente foto di viaggi e feste sui social media, dando l'impressione di una vita sempre in vacanza; in ambito lavorativo, invece, potrebbe vantarsi del proprio stipendio e dei propri traguardi lavorativi.
Un altro aspetto da sottolineare è la mancanza di reciprocità: una personalità di questo tipo tende a concentrarsi esclusivamente sui propri successi, ignorando o sminuendo quelli degli altri; si crea così una dinamica di comunicazione unilaterale, in cui l'attenzione è focalizzata solo sulla persona che si vanta.
La coach e consulente del benessere Daryl Appleton afferma che può essere considerato una sorta di "maschera" per nascondere insicurezze e vulnerabilità: "quando ci vantiamo costantemente, è solo una facciata di perfezionismo perché non esiste una cosa come le vittorie sempre". In altre parole, l'ostentazione dei successi può essere un modo per compensare le proprie fragilità e insicurezze.
Come afferma Natalie Moore, terapeuta olistica, "ci si autodistrugge per compensare la mancanza di autostima". In altre parole, chi si vanta in modo eccessivo potrebbe in realtà star cercando di colmare un vuoto interiore, una mancanza di fiducia in sé stessi.
Indipendentemente dalle motivazioni, però, il success bombing può avere un impatto negativo sulle relazioni interpersonali, perché le persone che ne sono vittime possono sentirsi sminuite, ignorate e persino infastidite da questa continua ostentazione di successi.
Potrebbe essere particolarmente evidente in coloro che non hanno raggiunto determinati traguardi considerati "convenzionali", come sposarsi o acquistare una casa; in questi casi, l'enfasi sui successi ottenuti può essere un modo per distrarre l'attenzione dalle proprie "mancanze" e sentirsi meno a disagio con la propria situazione.
Come spiega Appleton, "abbiamo tutti bisogno di una convalida esterna", e questa necessità è connaturato alla natura umana: desideriamo sentirci visti, ascoltati e compresi dagli altri.
La specialista sottolinea anche come il timore di essere rifiutati o giudicati possa innescare questo tipo di comportamento: ad esempio, in situazioni come un appuntamento al buio, un incontro con i genitori del partner o una riunione con i compagni di college, la persona potrebbe sentirsi particolarmente vulnerabile e cercare di "impressionare" gli altri attraverso l'ostentazione dei propri successi.
Quando si riconosce in se stessi un'eccessiva necessità di convalida esterna, è fondamentale analizzarne l'origine e cercare di soddisfarla attraverso fonti interne, come attività gratificanti e sistemi di supporto.
Appleton suggerisce di intraprendere un percorso di auto-riflessione, magari con l'aiuto di un coach o di un terapeuta, per individuare strategie alternative per raccontare la propria storia.
L’obiettivo dovrebbe essere quello di porre l'accento sul percorso che ha portato a tali successi, quindi sulle sfide superate, sugli insegnamenti appresi e sul contributo di mentori, sostenitori e collaboratori.
Ma quindi come si dovrebbe parlare dei propri successi?
Durante la condivisione di un successo è importante prestare attenzione alle reazioni degli interlocutori, valutando se manifestano entusiasmo o, al contrario, mostrano segni di distacco.
In questi contesti si può anche pensare di strutturare la condivisione dei successi in modo più formale, ad esempio attraverso un "giro di tavolo" in cui ciascuno ha la possibilità di raccontare una propria vittoria; così facendo, l'esperienza diventa più collettiva e meno incentrata sull'individuo.
Infine, è fondamentale ricordare che la reciprocità e la consapevolezza del contesto sono elementi chiave per una comunicazione efficace: se un amico, ad esempio, sta attraversando un periodo difficile al lavoro, è preferibile offrire ascolto e supporto anziché monopolizzare la conversazione con i propri successi.
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E non si tratta di "smorzare la propria brillantezza", bensì di saper scegliere argomenti pertinenti al contesto e alle esigenze degli interlocutori.
Inoltre, quando si constata che una persona non mostra segni di cambiamento o di volontà di instaurare una relazione reciproca, è importante stabilire dei limiti; come indicato da Moore, in questi casi si può scegliere di prendere le distanze o di interrompere del tutto la relazione.
D'altra parte, Appleton sottolinea che se si prova fastidio per i successi altrui, è utile riflettere sulle proprie motivazioni, perché a volte il disagio che proviamo nei confronti della soddisfazione delle persone che ci circondano può essere uno stimolo per interrogarci sui nostri obiettivi e sulle nostre aspirazioni.