Italo Calvino è stato uno degli scrittori italiani più originali e influenti del Novecento e la sua vasta produzione letteraria, difficilmente inquadrabile in un unico genere, spazia dal neorealismo alle fiabe, dalla fantascienza al romanzo filosofico, sempre caratterizzata da una profonda riflessione sulla letteratura, sulla conoscenza e sul ruolo dell'immaginazione.
Vediamo in questo articolo una selezione di frasi e citazioni di questo autore, celebri e non.
Citazioni di Italo Calvino brevi, ma d’impatto
Le parole di Italo Calvino sono come piccole finestre aperte su mondi inesplorati, capaci di illuminare concetti complessi con una semplicità disarmante.
La sua penna ha distillato l'essenza dell'esistenza anche in frasi brevi, ma di un impatto profondo, che continuano a risuonare nella mente di chi le legge:
Citazioni di Italo Calvino
Il sentiero dei nidi di ragno
Un eremita a Parigi
Il cavaliere inesistente
Un eremita a Parigi
La gallina di reparto
Il barone rampante
Citazione di Calvino
Le notti dell'UNPA
Frasi di Italo Calvino sulla vita
In sintesi, Italo Calvino è stato un autore che ha saputo fondere una profonda curiosità intellettuale con una straordinaria capacità inventiva.
Le sue opere, pur nella loro diversità, sono unite da un filo conduttore, ossia il desiderio di comprendere la complessità del mondo attraverso il potere dell'immaginazione e della narrazione, offrendo al lettore sempre nuove prospettive e interrogativi:
- “Nella mia vita ho incontrato donne di grande forza. Non potrei vivere senza una donna al mio fianco. Sono solo un pezzo d'un essere bicefalo e bisessuato, che è il vero organismo biologico e pensante.”
- “La vita, pensò il nudo, era un inferno, con rari richiami d'antichi felici paradisi.” (da Uno dei tre è ancora vivo)
- “Il genere umano è una zona del vivente che va definita circoscrivendone i confini.”
- “Ai lutti succedono presto o tardi eventi lieti, è legge della vita.” (da Il barone rampante)
- “Ci sono quelli che si condannano al grigiore della vita più mediocre perché hanno avuto un dolore, una sfortuna; ma ci sono anche quelli che lo fanno perché hanno avuto più fortuna di quella che si sentivano di reggere.” (da La nuvola di smog)
- “Ma in tutta quella smania c'era un'insoddisfazione più profonda, una mancanza, in quel cercare gente che l'ascoltasse c'era una ricerca diversa. Cosimo non conosceva ancora l'amore, e ogni esperienza, senza quella, che è? Che vale aver rischiato la vita, quando ancora della vita non conosci il sapore?” (da Il barone rampante)
- “[…] Ma ogni momento della mia vita porta con sé un'accumulazione di fatti nuovi e ognuno di questi fatti nuovi porta con sé le sue conseguenze, cosicché più cerco di tornare al momento zero da cui sono partito più me ne allontano: pur essendo tutti i miei atti intesi a cancellare conseguenze d'atti precedenti e riuscendo anche a ottenere risultati apprezzabili in questa cancellazione, devo però tener conto che ogni mia mossa per cancellare avvenimenti precedenti provoca una pioggia di nuovi avvenimenti che complicano la situazione peggio di prima e che dovrò cercare di cancellare a loro volta.” (da Se una notte d'inverno un viaggiatore)
- “La vita d'una persona consiste in un insieme d'avvenimenti di cui l'ultimo potrebbe anche cambiare il senso di tutto l'insieme, non perché conti di più dei precedenti ma perché inclusi in una vita gli avvenimenti si dispongono in un ordine che non è cronologico, ma risponde a un'architettura interna.” (da Palomar)
- “Lei crede che ogni storia debba avere un principio e una fine? Anticamente un racconto aveva solo due modi per finire: passate tutte le prove, l'eroe e l'eroina si sposavano oppure morivano. Il senso ultimo a cui rimandano tutti i racconti ha due facce: la continuità della vita, l'inevitabilità della morte.” (da Se una notte d'inverno un viaggiatore)
Frasi di Calvino: le più approfondite
Le frasi più profonde di Calvino, riscontrabili nella fiction e nelle sue riflessioni metaletterarie, non sono semplici aforismi, ma veri e propri condensati di pensiero, capaci di aprire squarci su riflessioni complesse riguardo la natura della realtà, dell'immaginazione, della memoria e della condizione umana.
In queste perle di saggezza la sua prosa si fa veicolo di interrogativi esistenziali e di visioni lucide, invitando il lettore a un'immersione più attenta e meditativa:
- “Un libro (io credo) è qualcosa con un principio e una fine (anche se non è un romanzo in senso stretto), è uno spazio in cui il lettore deve entrare, girare, magari perdersi, ma a un certo punto trovare un'uscita, o magari parecchie uscite, la possibilità di aprirsi una strada per venirne fuori.”
- “Dunque anche dell'amore come della guerra dirò alla buona quel che riesco a immaginarne: l'arte di scriver storie sta nel saper tirar fuori da quel nulla che si è capito della vita tutto il resto; ma finita la pagina si riprende la vita e ci s'accorge che quel che si sapeva è proprio un nulla.” (da Il cavaliere inesistente)
- “Le letture e l'esperienza di vita non sono due universi ma uno. Ogni esperienza di vita per essere interpretata chiama certe letture e si fonde con esse. Che i libri nascano sempre da altri libri è una verità solo apparentemente in contraddizione con l'altra: che i libri nascano dalla vita pratica e dai rapporti tra gli uomini.” (da Il sentiero dei nidi di ragno)
- “Quello che veramente ognuno di noi è ed ha, è il passato; quello che siamo e abbiamo è il catalogo delle possibilità non fallite, delle prove pronte a ripetersi. Non esiste un presente, procediamo ciechi verso il fuori e il dopo, sviluppando un programma stabilito con materiali che ci fabbrichiamo sempre uguali. Non tendiamo a nessun futuro, non c'è niente che ci aspetta, siamo chiusi tra gli ingranaggi d'una memoria che non prevede altro lavoro che il ricordare se stessa.” (da Ti con zero)
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- “Il fantastico, contrariamente a quel che si può credere, richiede mente lucida, controllo della ragione sull'ispirazione istintiva o inconscia, disciplina stilistica; richiede di saper nello stesso tempo distinguere e mescolare finzione e verità, gioco e spavento, fascinazione e distacco, cioè leggere il mondo su molteplici livelli e in molteplici linguaggi simultaneamente.”
- “La pagina ha il suo bene solo quando la volti e c'è la vita dietro che spinge e scompiglia tutti i fogli del libro. La penna corre spinta dallo stesso piacere che ti fa correre le strade. Il capitolo che attacchi e non sai ancora quale storia racconterà è come l'angolo che svolterai uscendo dal convento e non sai se ti metterà a faccia con un drago, uno stuolo barbaresco, un'isola incantata, un nuovo amore.” (da Il cavaliere inesistente)