La lettura sin da bambini cosa ci dice su noi stessi? Quanto siamo legati ai libri che hanno plasmato i primi anni della nostra vita?
Scopriamo di più in questo approfondimento.
I benefici del leggere dall’infanzia
Una ricerca del 2023 pubblicata su Psychological Medicine getta luce su un'abitudine che molti genitori incoraggiano, ma di cui si conosceva poco l'impatto scientifico: la lettura per piacere in tenera età.
Uno studio condotto da un team di ricercatori del Regno Unito e della Cina rivela che iniziare a leggere per diletto da bambini non solo migliora le capacità cognitive e il benessere mentale, ma ha anche un impatto positivo sulla struttura cerebrale. La quantità di tempo ideale? Circa 12 ore a settimana.
Infatti, a differenza del linguaggio parlato, che i bambini acquisiscono quasi naturalmente, la lettura è un'abilità che si apprende e si sviluppa nel tempo.
Dato che il cervello è in una fase di rapida crescita durante l'infanzia e l'adolescenza, questo periodo rappresenta un'opportunità unica per stabilire abitudini che supportino lo sviluppo cognitivo e la salute cerebrale a lungo termine.
Per comprendere meglio questo legame, i ricercatori delle università di Cambridge, Warwick e Fudan hanno analizzato i dati della coorte Adolescent Brain and Cognitive Development (ABCD), che ha monitorato oltre 10.000 adolescenti negli Stati Uniti.
Il team ha confrontato un gruppo di giovani che ha iniziato a leggere per piacere precocemente (tra i 2 e i 9 anni) con un altro gruppo che ha iniziato più tardi o non ha mai letto per diletto.
I risultati sono stati sorprendenti: i giovani che hanno iniziato a leggere in tenera età hanno mostrato un rendimento significativamente migliore nei test cognitivi che misurano la memoria, lo sviluppo del linguaggio e l'apprendimento verbale. Inoltre, hanno ottenuto risultati scolastici superiori.
Oltre ai benefici accademici, la lettura precoce si è dimostrata un toccasana per la salute mentale: i bambini mostravano meno sintomi di stress e depressione, una migliore capacità di attenzione e meno problemi comportamentali come aggressività e violazione delle regole.
Un altro dato interessante emerso dallo studio è che questi lettori precoci tendevano a passare meno tempo davanti a schermi (TV, smartphone, tablet) e a dormire di più durante l'adolescenza.
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Esaminando le scansioni cerebrali dei partecipanti, i ricercatori hanno scoperto che chi aveva iniziato a leggere presto aveva un volume cerebrale totale moderatamente maggiore, in particolare nelle regioni cruciali per le funzioni cognitive, il benessere mentale e l'attenzione.
La professoressa Barbara Sahakian del Dipartimento di Psichiatria dell'Università di Cambridge ha commentato: "La lettura non è solo un'esperienza piacevole: è ampiamente riconosciuto che ispiri il pensiero e la creatività, aumenti l'empatia e riduca lo stress. Ma oltre a questo, abbiamo trovato prove significative del suo legame con importanti fattori di sviluppo nei bambini, migliorandone le capacità cognitive, la salute mentale e la struttura cerebrale, che sono fondamentali per l'apprendimento e il benessere futuri".
Il professor Jianfeng Feng della Fudan University e dell'Università di Warwick ha incoraggiato i genitori a promuovere questa abitudine fin da subito: "Incoraggiamo i genitori a fare del loro meglio per risvegliare il piacere della lettura nei loro figli fin dalla tenera età. Se fatto correttamente, questo non solo darà loro piacere e divertimento, ma aiuterà anche il loro sviluppo e incoraggerà abitudini di lettura a lungo termine, che potrebbero rivelarsi utili anche nella vita adulta".
Quando alcuni libri diventano rassicurazione e fonte di cambiamento
Secondo uno studio del 2012, che ha indagato il motivo per cui le persone amano rivivere certe esperienze, come rileggere libri, rivedere film o tornare negli stessi posti, queste azioni fungono da "catalizzatori per la riflessione esistenziale".
Le esperienze ripetute ci permettono di fare una sintesi attiva del tempo, connettendo il nostro passato, presente e futuro.
Per questo, riprendere in mano un vecchio libro d'infanzia può offrire un momento di pausa per riflettere sul percorso della nostra vita, ricordando chi eravamo e dove siamo arrivati.
Inoltre, uno studio ha esaminato l'efficacia degli interventi di biblioterapia su persone con problemi mentali, concentrandosi in particolare sullo sviluppo di valori e obiettivi personali.
Tra i valori presi in esame figurano:
- autonomia: incoraggiando la partecipazione a gruppi di supporto;
- libertà: dando la possibilità di scegliere cosa leggere, per aumentare motivazione e interesse;
- tolleranza: migliorando la qualità delle relazioni familiari;
- cura di sé: riducendo comportamenti dannosi come l'autolesionismo.
I risultati, ottenuti analizzando 13 studi di alta qualità, sono stati molto promettenti. Gli interventi di biblioterapia, anche in contesti diversi, si sono dimostrati efficaci nell'aiutare i pazienti a ridare un nuovo significato alle proprie azioni.
Grazie all'atto riflessivo indotto dalla lettura, le persone sono riuscite a cambiare prospettiva sul proprio "orizzonte morale" e a sviluppare valori positivi come il senso di giustizia e l'autonomia.
In particolare, il legame tra biblioterapia e autonomia è emerso con forza: partecipare spontaneamente agli incontri ha favorito l'empowerment personale, migliorando le capacità di decision-making e problem-solving; in altre parole, la lettura non solo guarisce, ma restituisce alle persone la capacità di agire e scegliere per sé.