Uno studio dimostra per la prima volta, con prove scientifiche, che guardare opere d'arte originali in un museo ha un effetto diretto sui meccanismi biologici che regolano lo stress e le nostre difese immunitarie.
Scopriamo di più.
Risultati della ricerca nel dettaglio
La ricerca, condotta dai ricercatori del King's College di Londra, suggerisce che l'immersione nell'arte originale non è solo un piacere per gli occhi, ma un vero e proprio toccasana per l'organismo.
I risultati preliminari (ancora in attesa di peer-review, ma pubblicati sul King's College London Research Portal) indicano che una visita in galleria può alleviare lo stress e calmare le risposte infiammatorie del corpo.
I ricercatori hanno messo alla prova 50 volontari (tra i 18 e i 40 anni), dividendoli in due gruppi:
- il gruppo galleria: ha ammirato capolavori di Manet, Van Gogh e Gauguin dal vivo, presso la Courtauld Gallery di Londra;
- il gruppo di controllo: ha esaminato riproduzioni digitali degli stessi dipinti in un ambiente differente.
Per circa 20 minuti i partecipanti sono stati monitorati con orologi digitali per misurare la frequenza cardiaca e la temperatura, in più hanno fornito campioni di saliva prima e dopo l'esperienza.
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Il gruppo che ha goduto dell'arte autentica ha registrato miglioramenti significativi:
- flessibilità cardiaca: la variabilità della frequenza cardiaca (un indicatore di resilienza del sistema nervoso) è diventata più dinamica;
- cortisolo (ormone dello stress): i livelli sono diminuiti in media del 22%;
- citochine infiammatorie: si è osservata una riduzione delle proteine pro-infiammatorie (come quelle legate a dolore, febbre e malattie croniche).
L'effetto benefico è stato molto meno marcato per il gruppo che ha visto le riproduzioni: la riduzione del cortisolo si è fermata in media all'8% e non si sono notati cali evidenti nelle citochine infiammatorie.
È emersa, poi, una maggiore "flessibilità" del nervo vago (il nervo che regola il riposo e la calma) che ha previsto una riduzione maggiore di queste sostanze infiammatorie; ciò suggerisce che l'esperienza artistica attiva una via anti-infiammatoria grazie a questo nervo.
L'autore principale, Tony Woods, responsabile del programma al King's College di Londra, sottolinea la portata di questi risultati: "Gli ormoni dello stress e i marcatori infiammatori come il cortisolo, l'IL-6 e il TNF-alfa sono collegati a una vasta gamma di problemi di salute... Il fatto che la visione di opere d'arte originali abbia abbassato questi marcatori suggerisce che le esperienze culturali possono svolgere un ruolo reale nella protezione sia della mente che del corpo."
Prospettive future per arte e benessere mentale
In pratica, osservare l'arte in galleria ha avuto un impatto positivo e simultaneo su tre diversi sistemi corporei: quello immunitario, quello endocrino (ormoni) e quello autonomo (nervo vago).
Si tratta di una ricerca che rafforza conclusioni precedenti: già nel 2021, ad esempio, gli psicologi dell'Università della Pennsylvania avevano riscontrato che visitare i musei era associato a effetti positivi sulla salute, attribuibili anche al cambio di mentalità e al senso di connessione comunitaria che si prova.
Lo studio, dunque, mette in luce che partecipare a eventi culturali è un modo naturale e accessibile per migliorare il tono del nervo vago e ridurre l'infiammazione.
Jenny Waldman, direttrice dell'Art Fund, co-finanziatore dello studio, lancia un invito: "Ciò che è particolarmente entusiasmante è che i risultati dimostrano che questi benefici sono universali: possono essere sperimentati da chiunque. Vogliamo incoraggiare tutti a visitare il museo o la galleria locale e sperimentare in prima persona questi potenti effetti."
In sostanza, i musei e le gallerie possono essere considerati dei luoghi importanti e facili da raggiungere per promuovere il benessere generale della popolazione, uscendo dai soli contesti medici.
Fonti:
- King's College London - The Physiological Impact of Viewing Original Artworks vs. Reprints: A Comparative Study;
- The Journal of Positive Psychology - Art museums as institutions for human flourishing